La Goletta Verde di Legambiente alle Cinque Terre per difendere i cetacei

Capita anche a voi di visitare un luogo più volte e pensare sistematicamente “non lo ricordavo così bello”? A me qualche volta succede e in questi casi mi sento tradita dalla mia memoria fotografica: possibile che non abbia la capacità di imprimere tanta bellezza?

Corniglia, Cinque Terre - Liguria, Italia

Forse è proprio questo il punto, la bellezza come semplice ricordo non è paragonabile alla bellezza sperimentata in tempo reale. Ne ho avuto la conferma lo scorso fine settimana quando mi sono recata nuovamente nel Parco delle Cinque Terre.

L’occasione che mi ha riportata nella riviera ligure di Levante è stata il passaggio della Goletta Verde di Legambiente che, proprio il 3 aprile, ha levato le ancore da questi mari con un obiettivo preciso: promuovere e valorizzare l’area marina identificata con il nome di Santuario dei Cetacei, prima area protetta al mondo dedicata alla protezione di questi mammiferi.

Un’iniziativa molto interessante, se non altro perché, io per prima, ignoravo che i mari che bagnano Liguria, Toscana, Sardegna e Corsica fossero altamente popolati da cetacei quali balene, capodogli, delfini e molti altri. Al fine quindi di diffondere la conoscenza e stimolare la tutela della straordinaria ricchezza di cetacei presenti in questo tratto di mare, il Parco Nazionale delle Cinque Terre, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare e con la collaborazione di Legambiente, Goletta Verde e Federparchi, ha ideato questo progetto che vedrà l’imbarcazione in navigazione fino al 17 aprile.

Goletta Verde - Legambiente

Le tappe previste sono le seguenti: Portofino, Isola di Bergeggi, Arcipelago Toscano, Isola dell’Asinara, Bocche di Bonifacio e Arcipelago della Maddalena. Per ognuna di queste tappe è previsto il coinvolgimento degli istituti scolastici perché è molto importante che “i cittadini di domani” siano i primi a sviluppare sensibilità e conoscenza su determinate tematiche di carattere ambientale.

Inoltre, a rendere ancora più incisiva la campagna, sono previsti incontri e attività a bordo della stessa Goletta Verde. Io non mi sono fatta sfuggire l’occasione perchè questa imbarcazione rappresenta un po’ un mito e identifica molti valori di difesa dell’ambiente e del territorio che sostengo e condivido da molto tempo. Ho avuto la fortuna di salire a bordo e di percorrere anche un breve tratto di mare con il capitano e i quattro ragazzi dell’equipaggio che guideranno la Goletta Verde in tutto il suo percorso.

Durante la navigazione ci hanno parlato del progetto per poi lasciarci il tempo di gustarci la crociera su questa barca tanto suggestiva. Una curiosità: tutte le Golette Verdi sono barche d’epoca con una storia affascinante e con tante ore di mare sulle spalle. Quella scelta per questa missione pro cetacei è l’Oloferne, una goletta in legno varata a Messina  nel 1944.

Goletta Verde - Legambiente

Il mio fine settimana non è stato caratterizzato solo dal mare, anzi, ho avuto la possibilità di fare interessanti percorsi di trekking che mi hanno dato modo di godere dei fantastici panorami che questa terra regala. In particolare suggerisco la salita sulla Collina del Corniolo, che si può raggiungere partendo da Manarola: una tranquilla passeggiata nel sentiero Volastra che si snoda sulla splendida costa terrazzata.

Facendo base a Monterosso, la prima delle Cinque Terre se si arriva da Genova, mi sono spostata in treno il primo giorno a Manarola e il secondo giorno a Riomaggiore. Sia Manarola che Riomaggiore sono borghi nei quali è piacevole passeggiare e rilassarsi, godendosi la bellezza delle case, il profumo dei limoni e della salsedine, ascoltando le pacate onde che si infrangono sulla costa e gustando il pesce fresco in uno dei tanti ristorantini sparsi per il paese.

Riomaggiore, Cinque Terre - Liguria, Italia

Questi i ristoranti nei quali ho potuto assaggiare le prelibatezze locali: L’Alta Marea di Monterosso (nel quale tra l’altro è possibile vedere le foto relative all’alluvione del 2011 per rendersi conto di quanto lavoro sia stato fatto in così breve tempo); Dau Cila, situato alla Marina di Riomaggiore; e il ristorante Da Miky di Monterosso, dove a sorprendermi non è stata solo l’indiscutibile qualità del cibo, ma la passione travolgente per la loro terra che trasmettono i proprietari del locale.

Per quanto riguarda il pernottamento io ho alloggiato a Villa Adriana, un hotel a Monterosso nel quale mi sono trovata bene per pulizia, prima colazione e disponibilità.

Per concludere vi do qualche dritta nel caso decideste di visitare le Cinque Terre. Dimenticate la macchina e organizzate i vostri spostamenti solo in treno o a piedi: ne gioverete sia voi che l’ambiente. Se possibile, evitate l’alta stagione e recatevi nei mesi primaverili e invernali quando i turisti sono di meno ed è possibile godersi anche la pace che questi luoghi possono offrire.

Se cercate la spiaggia di sabbia, sappiate che la potete trovare solo a Monterosso. Prima di visitare Monterosso, leggete “Ossi di Seppia” di Montale, non vi sarà difficile capire che i suoi versi prendono ispirazione proprio da questo tratto di costa ligure, così come molti altri suoi scritti.

Infine vi dico che, a mio parere, tutti coloro che le visitano, portano una delle Cinque Terre nel cuore e io voglio spendermi per almeno due di loro: se proprio dovete saltarne una, che non siano né VernazzaManarola!

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