Cosa vedere a Varanasi tra i vicoli e sui tetti della città più sacra dell’India

Varanasi è una città magica. Lo senti subito che sei arrivato in un posto diverso dagli altri, un luogo che ha un’energia e una forza che pervade ogni strada, ogni luogo, ogni cosa. Una città dove succedono cose incredibili, magiche appunto.

Adagiata lungo le rive del Gange, nello stato dell’Uttar Pradesh in India, Varanasi è famosa prevalentemente per essere il luogo sacro dove gli hindu decidono di trascorrere le ultime ore della propria esistenza per poi passare a miglior vita sulle sponde del sacro fiume. Limitare Varanasi a questo fatto però, significherebbe farle un grosso torto. La magia di questa città parte dalla sua particolare e unica conformazione, un vero labirinto di stradine e vicoli dove perdersi è la regola e l’unico punto di riferimento è il fiume.

Proprio il Gange, che loro chiamano “Madre Ganga” a testimonianza della sua sacralità e importanza, è l’attrazione principale di Varanasi che da secoli ha deciso di stendersi lungo i suoi argini e di incastrare tutto il suo contenuto e il suo popolo a ridosso di questa lingua d’acqua placida dalle atmosfere mistiche e di vivere la vita lungo gli infiniti e suggestivi ghat.

I ghat a prima vista sono dei volgari gradoni che scendono verso l’acqua, ma passeggiando lungo il fiume a qualsiasi ora del giorno e della notte, noterete come siano i veri protagonisti di questa città. Gli abitanti di Varanasi vivono sui ghat, si lavano, fanno il bucato e lo stendono, cucinano, giocano, pregano, cantano, comprano, vendono, pescano, pisciano, dormono.

Alzatevi presto e prendete una barca all’alba quando la nebbiolina mattutina attenua atmosfere e colori, colori che si mescolano con il rosso e l’arancione del sole che nasce. Navigate lungo il fiume vicino ai ghat e lasciatevi inebriare dalla magia che questo posto sprigiona. Lasciate perdere il burning ghat, luogo sacro e gelosamente custodito dove gli indiani celebrano i loro riti funebri, non cercate di rubare qualche foto, ma limitatevi ad osservarlo brevemente da lontano con il rispetto che merita.

Lasciate stare la morte, ma piuttosto cercate la vita spumeggiante e sorprendente che brulica tra i vicoli.

Abbandonate per un po’ il fiume e infilatevi nel dedalo di strade e viottoli, a volte larghi appena per il passaggio di una persona o al massimo di una delle mucche che gironzolano per la città. Anche qui la vita scorre frenetica e la città ribolle di attività disparate e affascinanti. Negozietti, laboratori di artigiani, templi, monaci in processione, animali randagi, sporcizia oltre ogni immaginazione, scuole, guest house introvabili e santoni in preghiera. Il primo impatto è difficile, spiazzante, la luce è poca e la gente tanta e sempre di corsa. Ma piano piano ci si abitua e si comincia a gustare il fascino di questo labirinto ancestrale.

Il fiume, la città e i tetti. I tetti sono l’ultimo tassello magico di Varanasi dove le case sono ammassate le une alle altre e per trovare aria, luce e brezza si sale sempre in cima fino ai tetti piatti e spaziosi. Ci sono bar e ristoranti, luoghi di ritrovo dove far volare gli aquiloni, spiazzi dove fare una festa oppure semplici tetti con qualche furba scimmietta che vi farà compagnia mentre ammirate questa magica città.

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