La vera Istanbul nei quartieri di Fatih, Fener e Balat

Il motivo per cui i popoli della storia vi si sono succeduti. Il motivo per cui molti romanzi vi sono stati ambientati. Il motivo per cui ci si sente incredibilmente attratti al solo nominare questa meta. Istanbul. Uno, due, tre attimi di silenzio. E ancora, Istanbul. Solo nominarla rende la magia che accompagna l’idea di partire per vederla. Il motivo che ti spinge verso questa città è saperla viva, ancora. Ora, come da tempi immemori.

Istanbul - Turchia

Sono partita con l’idea di scoprire il volto più nascosto dell’antica Costantinopoli, convinta ne avesse almeno due, se non di più. E così è stato. Come? Basta orientare la bussola là dove non vedi la folla andare, basta perdersi verso il vicolo che appare meno turistico. Ho scoperto la poesia di Fatih, Fener e Balat. E, assicuro, aver calpestato questi posti imprimendo le mie orme è valso la pena dell’intero viaggio.

Si tratta di tre quartieri centralissimi, eppure sconosciuti ai più. E questa incongruenza lascia a dir poco attoniti, una volta entrati a contatto con tali realtà. Qui si respira la vera storia, nuda e cruda, di Istanbul, che ha visto avvicendamento di popoli, religioni, contraddizioni sociali, nascite culturali. Storie semplici, eppure incredibili. Devono essere conosciute, è quasi un imperativo morale. Qui troverete una meravigliosa ricchezza storica, architettonica. Potrete assaggiare le prelibatezze tipiche della cucina turca e ottomana, addentrandovi in un mercato del pesce o delle spezie frequentato esclusivamente dagli abitanti del posto. I tre quartieri si trovano all’interno delle mura della città vecchia, ad ovest di Eminonu, affacciati sul Corno d’Oro.

Attraverserete Fatih, quartiere tra i più conservatori della città, zona molto caratterizzata dall’osservanza musulmana e la Moschea di Fatih è il suo faro spirituale. I suoi vicoli, i suoni in cui ci si imbatte, le differenze. Tutto questo lascia un segno sull’osservatore. Ma ci si aspetterebbe mai di imbattersi in una chiesa bizantina in un contesto simile? E così accade, nel quartiere di Carsamba, dove si trova la Chiesa di Theotokos Pammakaristos, nota come Fathiye Camii. Cercate, scoprite, ne varrà la pena.

Fener è, invece, lo storico quartiere greco. Un insieme intricato di vicoli e stradine inerpicate e pendenti, dove perdersi non è solo facile, ma anche bello. Qui toccherete, respirerete, assaggerete la storia di Istanbul, quella vera. Il Liceo Greco-Ortodosso (Rum Lisesi), la Chiesa di Santa Maria dei Mongoli, quasi dimenticata dagli itinerari più tipici dei turisti. E poi, ancora, il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, luogo di estrema importanza storica e simbolica per la religione ortodossa.

Infine, ecco Balat, lo storico quartiere ebraico, sopravvissuto sia in epoca di dominio bizantino sia di quello ottomano, rappresentando un baluardo della capacità di convivenza religiosa a Istanbul, sempre più luogo di tutti. Qui troverete famosa Chiesa di San Salvatore in Chora, ricca di mosaici e affreschi di magnifica fattezza.

Istanbul è molto più di quanto il tipico itinerario turistico possa includere. Andare oltre. Questa la formula magica per chi vuole conoscere il frutto e non fermarsi al suo guscio. Per chi vuole conoscere Istanbul e non la sua cartolina.

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