Pavia, un tuffo nella storia e nella cultura d’Italia

L’impatto immediato quando si approda a Pavia, l’antica città della Lomellina, è caratterizzato dalle ondate dei gruppi di studenti che affollano i corsi del suo centro storico. Ora, provate a immaginare quegli stessi studenti, qualche secolo fa.

Eliminate dalla vostra immagine tablet, smartphone e lettori musicali, e se guardate attentamente potreste anche scorgere un giovanissimo Albert Einstein trasferitosi con la famiglia per circa un anno o un trentenne Ugo Foscolo neoprofessore di Eloquenza presso il prestigioso ateneo pavese.

Pavia è cultura a cielo aperto.

Le sue origini antichissime e il suo passato memorabile le hanno regalato un patrimonio artistico dal valore inestimabile. È una delle città universitarie più antiche d’Europa. Tra i banchi delle sue aule hanno studiato illustri personaggi di ieri e di oggi: Ugo Foscolo, Carlo Goldoni, Beppe Severgnini, Giulio Tremonti… Alessandro Volta fece, proprio a Pavia, i suoi primi esperimenti con l’elettricità.

Università - Pavia, Italia

Se arrivate dalla stazione, una pausa allo storico Caffè Demetrio – ora Annabella Cafè – è la tappa obbligatoria prima di raggiungere l’ateneo. Situato vicino alla famosa boutique di pellicce, il Caffè è stato, dal 1758, il punto di ritrovo della Pavia più tradizionale. Il lampadario rosso sgargiante al suo interno è un pezzo unico in vetro di Murano, installato in occasione dell’inaugurazione del locale rinnovato.

Pavia, città delle cento torri e delle incantevoli chiese medievali

La Basilica di San Michele Maggiore, il Duomo di Pavia (che annovera tra i suoi architetti anche Leonardo Da Vinci) e la Chiesa di San Pietro in Ciel d’Oro sono solo alcune delle testimonianze  del periodo in cui la città era la capitale del regno italico. Ogni via del suo centro è il varco d’accesso a splendidi monumenti religiosi.

Delle cento torri con i loro caratteristici orologi, oggi, rimane un piccolo e prezioso ricordo in Piazza Leonardo Da Vinci.

Addentrandovi tra i chiostri silenziosi del suo ateneo e passeggiando tra i suoi collegi antichi e prestigiosi sarete avvolti da un’atmosfera quasi monastica. Il contrasto che si avverte passando da questi luoghi di raccoglimento alla vitalità delle strade, dei mercati e dei locali cittadini è spiazzante. È il contrasto che caratterizza queste terre, dove braccianti – le risaie del pavese sono tra le più rinomate al mondo – e menti geniali hanno convissuto per generazioni.

Non andate via da Pavia senza aver fatto merenda con una generosa fetta di torta paradiso nella pasticceria Vigoni, che ha dato i natali a questo dolce della tradizione lombarda. Proprio di fronte all’ingresso principale dell’Università, Enrico Vigoni aprì la sua bottega nel 1878 e negli anni, grazie al suo impasto di uova, zucchero e farina, ottenne numerosi riconoscimenti.

Prima di continuare la vostra gita verso la Certosa, tappa immancabile per chiunque si trovi a visitare il territorio, concedetevi una passeggiata verso il lungo Ticino. È uno dei luoghi in cui i pavesi si rilassano. Corrono, gustano un gelato, chiacchierano seduti su una panchina e d’estate sorseggiano un aperitivo seduti ai tavoli dei tanti chioschi delle feste di stagione.

Attraversando il famoso Ponte Coperto scoprirete la targa con la confidenza che Albert Einstein fece ad un’amica italiana: “An die schöne Brücke in Pavia habe ich oft gedacht” (“Ho spesso pensato al bel ponte di Pavia”).

La sera, a cena, davanti a un piatto di risotto con pasta di salame e Bonarda, ripensando alla vostra gita a Pavia, sarà facile provare il desiderio di rivivere certe atmosfere e quindi la voglia di tornare a trovarla, magari proprio in occasione del vostro prossimo viaggio verso la vicina Milano.

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