A caccia di immagini sulle Alpi svizzere con il camcorder JVC GZ-R15

In Svizzera l’estate è sempre stata una stagione effimera, una fugace parentesi di due o tre settimane su cui riversare le proprie aspirazioni stagionali. Però raramente è stata avara di sole e calde giornate come quest’anno. Fino all’ultimo momento ho sperato che un rigurgito estivo si propagasse oltre l’inizio dell’autunno, ma quando ho visti alternarsi senza alcuna regolarità vaghi fenomeni di nuvolosità con drastici acquazzoni mi sono rassegnato ad affrontare i paesaggi alpini della Comunità Elvetica con qualunque condizione atmosferica. In fondo avevo un missione: mettere alla prova il mio nuovo giocattolo.

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Il giocattolo in questione è il camcorder JVC GZ-R15, prodigalmente offertomi da Kenwood Italia. Un piccolo condensato di tecnologia video finito malauguratamente nelle mie immeritevoli mani. Ma questo è il destino che gli è toccato e io, malgrado le mie scarse competenze, ero deciso a trarne qualche frutto.

Pur non mancando paesaggi dal fascino ancestrale nemmeno nel cantone di Zurigo – dove sono solito soggiornare durante le mie fughe elvetiche – avevo deciso di spingermi fino a San Gallo per risalire il Chäserrugg (2262 metri) con la funivia che parte dal piccolo borgo vallino di Unterwasser. Gli spostamenti con i mezzi pubblici svizzeri sono una favola di odio e amore, dal momento che all’impeccabile efficienza degli stessi corrispondono prezzi raccapriccianti. Fortunatamente io sono sempre munito dell’abbonamento metà-prezzo (Halbtax in tedesco) che mi consente di viaggiare pagando la metà del prezzo del biglietto.

La possibilità di incontrare piogge non mi preoccupava più di tanto, dal momento che il JVC GZ-R15, oltre ad essere antiurto, antipolvere e antigelo, è impermeabile fino a cinque metri di profondità (e probabilmente repelle anche le energie negative e la malinconia). L’elevata definizione video e lo zoom dinamico di 60x mi hanno permesso di catturare dettagli nascosti senza turbare la quiete naturale del luogo, anche se trattandosi comunque di un dispositivo da reggere con la mano la conseguente mancanza di stabilità è inevitabile e il correttore automatico può fare ben poco al riguardo. La registrazione delle immagini su computer avviene tramite un software incorporato nel camcorder per gli Windows, mentre i fedeli della Apple necessitano del sofware iMovie o in alternativa di iPhoto.

Poter catturare con lo stesso apparecchio anche dei fermi immagine è sempre un’opzione apprezzabile, anche se la qualità dell’immagine (che il camcoder realizza automaticamente in HDR e a 10 megapixel) non può certamente dirsi eccelsa. Foto e video qui riportati sono stati realizzati con le impostazioni intermedie. A voi l’ardua sentenza…

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