I templi di Kamakura: spiritualità e bellezza in Giappone

Siamo in Giappone e decidiamo di dedicare due giornate alla visita di due città di grande valenza spirituale: Kamakura e Nikko.

La prima tappa è il tempio di Hase-dera di Kamakura. Si apre a noi un delicato e curato giardino zen che ospita con ordine e armonia diverse specie di piante dal fusto ritorto, piante acquatiche, pesci, grotta votiva, pagode e templi. Saliamo seguendo il percorso fino al belvedere che si affaccia su una baia e i tetti di Kamakura, che pur essendo una grande città sul mare da qui sembra a tutti gli effetti un paesino di montagna.

Hase-dera - Kamakura, Giappone

Ho adorato questo luogo, ordinato, piacevole, silenzioso, architettonicamente in armonia con una natura accogliente e ho pensato a quanto possa essere bello visitare questi luoghi in primavera, quando tutto è fiorito. Oggi, pur non essendo una bellissima giornata, i colori della flora sono comunque intensi. Gli alberi hanno assunto, grazie anche alla cura dell’uomo, delle forme strane, ritorte e in movimento. Così spogli sembrano dar vita a delle pitture che si stagliano sul cielo con dietro come paesaggio le armoniche forme dei templi ed i loro colori. Mi sembra di vivere dentro ad uno dei cartoni di Miamaky, come “La città incantata”, dove petali e fiori si trasformano e prendono vita.

Hase-dera - Kamakura, Giappone

La seconda tappa è una visita al Daibutsu, il Grande Buddha che si trova nel tempio Kotoku-in. La statua ci attende al centro di un cortile rettangolare e ci osserva mentre ci avviciniamo. Volendo la si può anche visitare dall’interno!

Kotoku-in - Kamakura, Giappone

Proseguiamo verso il tempio più grande di Kamakura, forse il più visitato, ma comunque quello a mio parere meno impressionante: Tsurugaoka Hachiman-gu. La bellezza di questo tempio è nella grandezza e nei colori delle architetture, ma l’impatto emotivo è certamente meno forte di altri.

Tsurugaoka Hachiman-gu - Kamakura, Giappone

Il successivo, Kencho-ji, a cui perveniamo dopo una bella salita, è meno visitato ma molto interessante. Piccoli boschetti, campane votive, templi e in ultimo un giardino zen semplice ma stupendo infondono vita a questo tempio. Arrivati al giardino, tolte le scarpe, decidiamo di fermarci a guardare la pioggia che scende dalla grondaia ed i colori del giardino. La pioggia arricchisce di ulteriore fascino questo luogo che ha una sua armonia nella semplicità delle forme dei colori.

Kencho-ji - Kamakura, Giappone

Una piccola isoletta al centro del giardino con un cedro che sembra dipinto canalizza l’attenzione degli sguardi di chi sosta. Il cielo si apre e alcuni raggi di sole filtrano. Gli edifici si riflettono sull’acqua creando profili riflessi che ricordano le immagini delle illustrazioni dei libri che raccontano di un mondo a noi lontano. Nulla prevale sull’altro: né le forme, né i colori, tutto è in armonia.

Quasi di fronte a questo tempio, visitiamo Enno-ji, dove sono rappresentate le statue degli giardini degli Inferi. E in prossimità della metà finale, svoltando sulla sinistra, risalendo una strada che sembra portarci a raccogliere castagne, entriamo in una delle ultime tappe: Jochi-ji. Questo tempio si trova in un bosco dai colori invernali, candidi e cupi allo stesso tempo. Qui tra rigagnoli d’acqua e piante di bamboo, casette, statue e tombe offrono una sosta religiosa per i buddisti o una sosta cromatica ed emotiva per tutti.

Jochi-ji - Kamakura, GIappone

L’ultimo tempio visitato è Engaku-ji. Anche qui la possibilità di muoversi fra la natura, gli alti alberi, l’armonia del paesaggio e le peculiari forme architettoniche ci permette di immergerci in atmosfere per noi del tutto inedite.

Engaku-ji - Kamakura, Giappone

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