Mellieha, il primo delicato incontro con la bellezza di Malta

Una torrida mattinata di luglio, mentre stavo entrando nella meravigliosa Riserva di Capo Gallo a Palermo, mi arriva una telefonata del buon Marco che mi chiede se voglio andare a Malta per il progetto Blog Island, una campagna promozionale molto articolata e ben fatta che coinvolge 75 blogger da tutta Europa e – qualcuno – dal mondo. Mi accenna a una barca a vela, a un compagno di cabina tedesco e mi dice che “è una figata”. Accetto volentieri, ringrazio e tre mesi dopo parto per questo viaggio che, avevo capito bene, è a tutti gli effetti un viaggio in barca a vela.

Causa aerei e orari malandrini, io parto un giorno prima degli altri ragazzi che vivranno con me questa esperienza e ne approfitto per esplorare in solitaria la zona di Mellieha, una cittadina abbarbicata nella parte nord dell’isola di Malta. Dal momento in cui metto piede in questa terra mi sono chiarissime due cose. La prima è che qui hanno un debole per le chiese, ce ne sono più di 300 e nessuna può essere definita banale. La seconda è che siamo al 14 ottobre e la gente fa il bagno nel mare… e che mare.

Con questi due punti fermi in mente parto alla scoperta di questo angolo di isola. Inizio dalla stupenda Chiesa della Natività di Mellieha e dalle vicine terrazze e corti affacciate sulla baia omonima dove i maltesi trascorrono lentamente le loro giornate tra una chiacchiera, un caffè e un libro.

Da questa postazione privilegiata vedo in lontananza la Torre di Sant’Agata conosciuta comunemente come Red Tower, che raggiungo dopo una bella camminata costeggiando la baia, la spiaggia, una antica tonnara e un tratto di macchia mediterranea. La torre, costruita nel 1647, faceva parte di un sistema articolato di punti di difesa costruiti dai famosi Cavalieri di Malta per cui ogni cittadina aveva la sua torre da cui pattugliare il tratto di mare e il porto più vicino. In caso di pericolo si accendeva un fuoco che fungeva da allarme per la torre più vicina, la quale lo trasmetteva alla seguente fino ad arrivare alla capitale Valletta.

Da qui la vista spazia su Gozo, Comino e la incantevole baia di Mellieha, un vero spettacolo. Accaldato dagli oltre 30 gradi e con un panorama simile decido che è tempo di farsi un bagno. L’acqua del mare è cristallina, di un azzurro intenso con qualche riflesso turchese. Sono in difficoltà nella scelta tra spiaggia o scogli e allora faccio una cosa che non faccio spesso: girovago.

Cammino un po’ a caso e mi imbatto in un anfratto dove alcuni scogli multiformi racchiudono una pozza d’acqua di un verde meraviglioso. Mi spoglio in un secondo e sono già a mollo tra pesci colorati e raggi di sole che creano riflessi incredibili. Mi siedo sugli scogli, il sole è semplicemente perfetto, tutto intorno a me c’é silenzio e pace. Non mi succede mai, ma complice il volo mattiniero sprofondo in un dormiveglia così rilassante che quando riapro gli occhi sono felice.

La sera non mi faccio scappare l’opportunità di assaggiare qualche piatto della cucina maltese e tra le varie opzioni scelgo i bragioli, una specie di involtini di origine siciliana conditi con pomodoro, cipolla, funghi e ripieni di carne tritata. Annaffio tutto con una freschissima Cisk, l’unica – ma buonissima – birra locale.

Sono pronto ad andare a dormire, domani conoscerò i miei compagni di viaggio e partirò per il mio primo viaggio in barca a vela. Devo ammettere che le micro cabine, i mini bagni e le maxi oscillazioni mi inquietano un po’, meglio non pensarci. Spengo la luce e il resto ve lo racconto nel prossimo articolo.

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