Musei Vaticani: l’incanto di Roma senza la fila

Stamattina ho aperto gli occhi e il primo pensiero, dopo qualche secondo per ricordare dove fossi, è stato: “accipicchia mi sono svegliata a Roma!”, nella scenografia dei film più belli di sempre, della Dolce Vita, del grande Impero, del Parlamento, del Governo, di Cinecittà, della grattachecca, della pizza bianca con la mortazza. Mi sono svegliata nella città con le più belle chiese al mondo, dove il Papa ogni domenica saluta i fedeli di ogni angolo della terra.

A proposito di Papa. Oggi è il giorno dedicato alla visita della sua residenza!

Se c’è un motivo per scegliere di affidarsi a un tour organizzato è proprio la visita ai Musei Vaticani. E noi non solo ci siamo lasciati guidare tra le fastose stanze, ma abbiamo approfittato della possibilità di saltare con guizzo repentino le estenuanti ore di fila all’entrata. Alexandra, la nostra guida in possesso di un permesso speciale per superare la coda all’ingresso, ci racconta che in alta stagione si arrivano a formare file con un attesa media di cinque o sei ore.

Dunque nessuna levataccia, pullman che ci viene a recuperare direttamente in albergo, guida che ci attende e pass speciale per saltare la fila.

Non c’è articolo, non c’è descrizione, non c’è parola in grado di spiegare l’incanto delle stanze vaticane. Anche il più acerbo visitatore è in grado di percepire la magnificenza delle opere, l’impegno, la fatica e il talento di chi le ha realizzate. I racconti di Alexandra sono il giusto coronamento dell’inevitabile lavoro di immaginazione che vi troverete a fare.

Sapete cosa adoro di questa città? Il fatto che in qualsiasi chiesa andiate potrete trovarvi a contemplare opere dei più grandi artisti di tutti i tempi. E in gran parte di queste chiese l’ingresso è libero! Un esempio fra tutti è La Pietà di Michelangelo, facilmente accessibile e ammirabile all’interno della chiesa più grande del mondo, la Basilica di San Pietro.

All’interno dei musei, telefoni e macchine fotografiche vanno usate con rispetto e parsimonia. Gran parte delle immagini che siamo riusciti a realizzare sono davvero rubate. Inoltre all’entrata non accettano zaini né borsoni e non vi fanno entrare con telecamere. In alcune delle sale è fatto assoluto divieto di utilizzo di questi dispositivi, come nel caso della Cappella Sistina, tesoro culturale inestimabile e uno dei più grandi misteri dell’operato di Michelangelo Buonarroti.

Goethe, che soggiornò per diverso tempo a Roma, scrisse: “Senza aver visto la Cappella Sistina non é possibile formare un’idea apprezzabile di cosa un uomo solo sia in grado di ottenere.”

Il livello di sacralità e di solennità è tale da esigere anche il totale silenzio al suo interno. Guardie accorte come cecchini vigilano su qualsiasi inosservanza. Questo è il motivo per cui le guide si soffermano proprio prima dell’ingresso, sulle terrazze affacciate sui Giardini Vaticani, per raccontare quello che in visitatori andranno a vedere.

Non si può andare via da Roma senza visitare i Musei Vaticani. L’accorato invito è rivolto a tutti. Che siate fedelissimi cristiani, atei o di altra religione non vi lasciate scappare l’occasione di rimanere folgorati da tanta magnificenza e da tanto fascino.

Lasciatevi la fila alle spalle, ritirate la reflex, mettete in stand-by lo smartphone, indossate le cuffiette della voce guida, approfittate del silenzio intorno a voi e… restate a guardare.

Foto di copertina: cortile dei Musei Vaticani, di David Simmer II.

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