7 mila miglia intorno al mondo #41: arrivo in Egitto, ma l’avventura non finisce mai

7MML coinvolge professionisti dell’immagine e della comunicazione in un viaggio ispirato dal cuore e guidato dal desiderio di conoscere altre realtà, finalizzato all’aiuto umanitario, alla valorizzazione etica ed estetica del viaggiare consapevole, alla sensibilizzazione ecologica nei confronti dell’ambiente.

Le tappe precedenti:

Ora la nuova squadra di avventurieri ha preso in carico i veicoli e le attrezzature ed è pronta per la traversata dal Sudamerica fino in Kenya. Le offerte raccolte da questa tappa verranno destinate alla campagna “Operazione donna” a cura del Centro aiuti per l’Etiopia. L’area del Wollaita, dove il Centro Aiuti per l’Etiopia intende sviluppare il progetto proposto, è una delle zone della regione SNNP (Nazioni Nazionalità e Popoli del Sud).

La città principale attorno cui ruotano la maggior parte delle attività è Sodo (circa 100.000 abitanti), capoluogo della Regione. Collocata a circa 380 chilometri a sud di Addis Abeba, è una delle poche città della regione dotata di un buon sistema di infrastrutture, collegata ad Addis Abeba da una strada asfaltata. Sodo ospita l’unico ospedale pubblico del Wollaita, struttura costruita circa 40 anni fa e oggi assolutamente sottodimensionata per fare fronte alle esigenze della popolazione.

YouTube video

Dal diario di Akis Temperidis

Imprigionati sul confine egiziano

Sapete dove abbiamo dormito la nostra prima notte in Egitto? Proprio sul confine con il Sudan, dal lato egiziano. La ragione? Siamo stati battuti dalla temuta burocrazia egiziana. Le nostre compagne a quattro ruote non possono ancora entrare nel paese dei faraoni perché i nomi degli autisti non sono indicati nel carnet de passage.

Questa almeno è la versione egiziana della storia, perché dall’Italia l’ACI insiste che non dovremmo usare il carnet qui, dal momento che il timbro di uscita ci verrebbe comunque rifiutato a causa di una disputa tra l’ACI e le autorità egiziane. Ma senza il carnet de passage, gli egiziani insistono che l’unico modo per portare via le macchine sia in un container. Che casino…

Perciò i nostri piani al momento sono drammaticamente sospesi. Lunedì pomeriggio, dopo 24 ore di duri negoziati con le autorità doganali, abbiamo lasciato le macchine al valico di Kostol, abbiamo preso un minibus in compagnia di un gruppo di veterinari e ci siamo diretti ad Aswan.

Si è rivelato un viaggio più lungo del previsto, perché abbiamo navigato per due ore sul lago artificiale Nasser su un’imbarcazione militare e quando siamo giunti al famoso sito archeologico di Abu Simbel l’autista ci ha detto che non ci poteva portare oltre. Abbiamo allora dovuto cercare un altro minibus a buttarci in una dura contrattazione per il tragitto notturno di 300 km fino ad Aswan…

Nonostante i colloqui diretti con diversi ufficiali dei servizi doganali egiziani e con l’ambasciata italiana del Cairo, sembra che la persona chiave per il nostro problema sia un certo Mister Kamal, una figura misteriosa a cui tutti fanno riferimento costantemente. Anche dal responsabile doganale la risposta è stata la stessa: “Andate da Mister Kamal, se ne occuperà lui, lui sa cosa fare!”

La cosa buffa è che durante la nostra trasferta notturna dalla frontiera, senza essere stato contattato da parte nostra, il misterioso Mister Kamal ci stava aspettando ad Aswan a mezzanotte. Quest’uomo sembra essere davvero una fonte di continue sorprese!

La nostra avventura non è finita. Davanti a noi scorrono pacifiche le feluche sulla maestosa scenografia del fiume Nilo, proprio davanti al nostro hotel sporco e polveroso in città. Restate con noi!

Le ultime foto del team in Sudan prima di rimanere incastrati alla frontiera

 

Leggi la puntata precedente: bloccati in Sudan

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