Cosa vedere nella Bassa Piacentina: una terra di sapori e di colori indimenticabili

Se siete in giro per il Nord Italia non lasciatevi sfuggire la zona della Bassa Piacentina, territorio ricco di cibo, cultura e divertimento tutto da scoprire. Se sapete poco di questa parte del Belpaese nessun problema: c’è Po’sTiAmo, uno strumento pensato per valorizzare le potenzialità della Bassa Piacentina, cioè i comuni di Besenzone, Castelvetro Piacentino, Caorso, Cortemaggiore, Monticelli d’Ongina, San Pietro in Cerro e Villanova sull’Arda.

In sostanza, potete optare per la touring CARD Po’sTiAmo, gratuita, che permette di usufruire di vari servizi, ingressi, promozioni e molte proposte. Durante il blog tour #stradadelpo abbiamo avuto modo di sostare in questo territorio e siamo rimasti colpiti, perché dietro ogni angolo ci sono cose che vale la pena vedere.

Noi abbiamo iniziato con l’Officina di Carla a Fiorenzuola d’Arda, un bar, ristorante e shop food a pochi metri dalla Via Emilia, una delle porte di entrata principali della Bassa Piacentina. Qui, oltre a gustare un ottimo semifreddo, abbiamo avuto modo di scoprire i sapori di prodotti tipici piacentini.

Dopo esserci rifocillati ci siamo diretti all’area naturale di Isola Giarola dove c’è un noleggio bici gratuito per tutti i possessori della CARD Po’sTiAmo. È suggestivo intraprendere i percorsi cicloturistici all’interno dell’oasi, tra l’altro l’area ha anche un attracco attrezzato per le imbarcazioni e quindi per fare le escursioni sul Po, che naturalmente non ci siamo fatti mancare!

Il nostro capitano è stato Stefano Barborini della compagnia di navigazione FiumePoeu. Lui è un vero esperto del fiume più lungo d’Italia: è stato un piacere scoprire in sua compagnia le spiagge di sabbia bianca e finissima che si formano nei periodi di magra, ascoltare le spiegazioni sui meccanismi alla base dei processi erosivi e deposizionali delle acque, scoprire che non è raro trovare reperti antichi e apprendere qualcosa in più sui nidi di inconsuete specie di uccelli che hanno scelto questo ecosistema per riprodursi. La natura è sempre bella, e quella che ruota attorno al fiume sembra avere una sorta di alone magico.

La terza tappa è stata al museo di Villa Verdi. Eh già, il mitico Giuseppe Verdi aveva una villa a Sant’Agata di Villanova, sull’Arda in provincia di Piacenza, dove ha trascorso gli ultimi decenni della sua memorabile vita. Oggi una parte della villa è abitata dalla famiglia Carrara Verdi, mentre la restante ospita l’omonimo museo in cui sono conservate le stanze in cui ha composto alcune tra le opere più celebri.

Nella camera personale del celebre compositore, oltre al letto, si trovano la scrivania e il suo ultimo pianoforte, perché lui doveva fissare il motivo musicale su carta appena gli veniva in mente e solo in seguito lo suonava. Un’altra curiosità riguarda il grande parco che circonda la villa: le viuzze erano e sono ricoperte di sabbia, così da non alterare i suoni naturali con il rumore dei passi.

Per rimanere in tema musicale, a fine giornata abbiamo assistito allo spettacolo verdiano nel giardino dell’Azienda Agricola Pisaroni “Cascina Pizzavacca” di Soarza che è una delle aziende simbolo della vocazione agricola del territorio della Bassa Piacentina. Il concerto dei ragazzi di Verdi Pop è stato davvero piacevole e anche la verde cornice della Cascina Pizzavacca, che per l’occasione si è arricchita di una mostra con più di 50 tele dei pittori del Gruppo Pittori CSI Piacenza, allestita sotto i portici delle vecchie stalle della cascina.

Infine, indimenticabile il delizioso spettacolo di sapori piacentini con i soci produttori della Stradadelpo Sapori Piacenza che hanno raccontato le eccellenze tipiche, come i dolci dell’Antica Trattoria “Da Cattivelli”, la pasta fresca fatta in casa de L’Angolo delle Delizie di Viviani Sandra, i salumi dell’Azienda Agricola Malintesa, il cacio del Po, il Grana Padano Piacentino del Caseificio Borgonovo e le ricette della tradizione contadina riproposte dall’azienda agricola Pisaroni. #ohmyguide #stradadelpo

Foto di copertina: tramonto sul Po, di Hengist Decius

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