Scoprire la Val Gardena sulle orme dei Ladini

La conosciamo tutti come Val Gardena. Bella, moderna, a tratti lussuosa. Dai paesaggi fiabeschi e dai pendii così verdi che sembrano rigenerare e dare respiro al solo scorgerli all’orizzonte, ma in realtà il suo nome originario – in ladino – è Gherdëina.

Non tutti sanno che in questa splendida vallata la lingua più parlata dagli abitanti è il ladino. In base alla legge 15 dicembre 1999, n. 482 a tutela delle minorante linguistiche, la provincia autonoma di Bolzano ha condiviso delle norme in materia di tutela che non solo permettono di scegliere in che lingua frequentare la scuola, ma addirittura regolano le postazioni lavorative provinciali a seconda di una legge “proporzionale”, che dà quindi in base alla percentuale di ladini (4,53 per cento) un impiego  in proporzione ai posti di lavoro disponibili, ovvero un 5%.

La Val Gardena, che tiene molto alla propria storia e cultura, sottolinea le proprie peculiarità salvaguardando territorio e immobili, concedendo una vendita a persone non altoatesine di abitazioni solo attraverso un sovrapprezzo considerevole sulla vendita di una casa, assicurando così l’esistenza di borghi sempre vivi, mai vuoti e soprattutto autentici, al contrario di località concorrenti che si possono etichettare come “paesi fantasmi” se non durante l’alta stagione.

E allora… benvenuti in Val Gardena! Bënunì te Gherdëina!

Val Gardena - Alto Adige, Italia

Questo modo di conservare tradizioni nel tempo fa acquisire a questa valle ladina un’autenticità unica nel mondo. Un’eccellenza straordinaria e unica di queste parti è l’arte della lavorazione del legno. Mastri scultori si fronteggiano a colpi di scalpello e martello nei loro laboratori privati, tra statuine di presepi e gnomi fantasiosi, volti rappresentanti Cristo così curati da emozionare e animali così vivi da conquistare adulti e bambini. Questi artisti – chiamarli solo artigiani sarebbe riduttivo – sono anche coloro che d’inverno catturano i flash dei turisti con delle sculture di ghiaccio di pari bellezza e poesia rispetto a quelle di legno.

“Abbiamo fatto tutti una scuola per diventare scultori, ma siamo quasi tutti figli d’arte” afferma Florian, scultore del posto.

Questa valle è la madre di tutti gli artisti del legno, così rappresentativi della zona da avere un museo dedicato che offre luce alle opere più belle e dove a ogni maestro è riservata un’area dedicata: la Galleria d’Arte UNIKA di Ortisei.

Tutti conosciamo la bellezza di questo paesino – forse il più rappresentativo della valle – grazie al suo centro che è una bomboniera, sia d’estate quando si respira aria di felicità in ogni dove, sia d’inverno con il suo mercatino di Natale. Proprio a Ortisei lavora anche Judith Sotriffer, che attraverso i suoi giocattoli in legno di raffinata lavorazione fa sognare bambini di tutte le età. È soprannominata “la mamma delle bamboline della Val Gardena”.

Ortisei - Val Gardena, Alto Adige

Sono in pochi invece coloro che conoscono Santa Cristina, il borgo adiacente che ospita anche l’Ente del Turismo della Val Gardena, il quale ci ha svelato alcune tradizioni ancora vive della cultura ladina, attraverso la festa del patrono (16 luglio), quando ci ha mostrato costumi tradizionali che sembrano non trovare più spazio in questa nostra frenetica epoca. La ricchezza e l’originalità di questi costumi è dovuta al fatto che gli antenati ebbero la possibilità, girando per il mondo, di conoscere cose nuove e di acquistare sete, nastri, stoffe, pizzi e gioielli.

Abiti tradizionali - Val Gardena, Alto Adige

Per fortuna qui gli slapa e i guant dala gherdëina – questi i nomi dei costumi che cambiano di aspetto e colore tra uomini e ragazze – mantengono viva la tradizione non solo di questo paesino, ma di tutta la vallata. La loro vivacità è un invito ad assistere con curiosità e ammirazione alla festa di paese, accompagnate dalla pittoresca banda che in testa alla parata guida il corteo marciante fino alla piazzetta più a valle, dove d’inverno soggiornano i mercatini di Natale.

Banda - Val Gardena, Alto Adige

E nel nostro itinerario alla scoperta della lingua ladina in Val Gardena, non può sicuramente passare inosservato il Sentiero delle leggende che porta alla Chiesa di San Giacomo, la più antica di tutta la valle.

Tali leggende narrano che un giovane gardenese – il conte Jakob von Stetteneck – fece costruire la chiesa dedicandola a San Giacomo, santo protettore di tutti i camminatori. Lungo il percorso si trovano dei cartelli con disegni fatti dai bambini che illustrano la leggenda e spiegano le connessioni con Santiago de Compostela, comprese le tipiche conchiglie che si trovano durante il cammino sacro che termina a Finisterre, in Galizia.

Bulla, piccola frazione di Castelrotto, conta un centinaio di abitanti, come tutti i borghi della Val Gardena. Questa piccola comunità vanta la presenza di una banda musicale e di un corpo dei pompieri composto da volontari tutti nativi del luogo. Queste funzioni fondamentali sono condite anche da attività settimanali, come giochi, feste, lotterie, sagre e quant’altro possa infondere anima e simpatia a questi corpi di volontari di eccezionale importanza per la valle. Sul monte Sassolungo (Saslonch in ladino), invece, resiste un piccolo rifugio noto come Demez, uno dei pochi nomi tipici ladini sopravvissuti alla rivoluzione toponomastica imposta da Mussolini nel primo dopoguerra.

Sassolungo - Val Gardena, Alto Adige

E ora parliamo di cibo. La cucina altoatesina non è delle più leggere, diciamolo. Dalla sua ha però senza ombra di dubbio la tradizione e l’unicità di alcune composizioni dal gusto sublime. Su tutti, gli intramontabili canederli, gli schlutzkrapfen (ravioli di spinaci al burro fuso ed erba cipollina ricoperti di formaggio), marmellate di mirtillo, latte e burro ovviamente. Senza dimenticarci le frittelle di mele ricoperte di cannella!

Durante il nostro soggiorno abbiamo avuto la fortuna di cucinare alcune ricette tipiche gardenesi in compagnia di Anna e Ingrid. Per accompagnare le nostre creazioni, oltre alla grande varietà di vini rossi, bianchi e rosè tipici di queste zone, tanti succhi di sambuco, mela e lampone. Inoltre una nota di merito va all’aperitivo Val d’Anna, strepitoso mix di sciroppo di lampone, prosecco e basilico. Un vero toccasana per corpo e spirito dopo una lunga camminata per la Val Gardena.

Informazioni pratiche

Come arrivare in Val Gardena

Valle meravigliosa e dagli scorci incredibili anche mentre si è alla guida, la Val Gardena è però raggiungibile anche in autobus da Ponte Gardena, paesino ai piedi della valle facilmente raggiungibile da Bolzano sia in treno che in autobus.

Dove alloggiare

Il nostro soggiorno in Val Gardena si è svolto presso l’Hotel Beludei a Santa Cristina, un albergo moderno, ma con un occhio di riguardo alla tradizione e alla sostenibilità. Con camere simili a baite, con il cirmolo – legno dalle rinomate proprietà benefiche cardiovascolari e respiratorie – a evidenziare l’eccellenza  di questa struttura. Disponibile anche un’ottima spa con piscina interna e idromassaggio esterno con vista sul Sassolungo. In tavola invece eccellenze culinarie a chilometro zero e la bontà di marmellate e succhi di frutta fatti in casa.

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