Nepal: un paese da non abbandonare

Questa volta, più di altre, ho avuto bisogno di raccogliere pensieri e idee su quest’ultimo mio viaggio prima di poter scrivere delle considerazioni generali. Questo perchè quello in Nepal è stato un viaggio bello, ma a tratti complicato e faticoso. Inoltre si è aggiunto l’ingrediete della sfida con me stessa: affrontare un trekking di quattro giorni sull’Himalaya non essendo certa di avere la preparazione fisica adeguata.

Nepal

Credo sia doverosa una premessa che spiega molte delle cose che andrò a raccontare: il Nepal è un paese che sta conoscendo una forte crisi dovuta a più fattori che sicuramente non hanno giocato, e non stanno giocando tutt’ora, a suo favore.

Parto da ciò che è stato, ovvero il devastante terremoto del 25 aprile dell’anno scorso. Basti dire che a causa di questo tragico evento sono morte 8900 persone e più di un milione hanno perso la loro casa. A questo si aggiunga il danno enorme subito delle ricchezze culturali e architettoniche del paese: parlo di antichi templi, monasteri, palazzi e città reali gravemente lesionati o completamente distrutti. I segni di questa tragedia sono evidenti a chiunque visiti questo paese, soprattutto nella sua capitale, Katmandù.

Nepal

Nonostante questo il popolo nepalese si è rimboccato subito le maniche, ha cercato di rialzarsi in tempo per la nuova stagione turistica, fondamentale fonte di sostentamento per questo piccolo paese asiatico. A complicare la situazione però si è aggiunto un nuovo fattore: l’approvazione della nuova Costituzione, documento che costituisce la repubblica laica e federale formata da sette stati, non ha trovato il consenso delle minoranze tharu e madhesi che, sostenendo di essere state discriminate, hanno attivato una protesta molto dura nella regione meridionale ai confini con l’India.

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A causa delle perduranti sommosse, l’India ha messo in atto un vero proprio embargo nei confronti del Nepal, bloccando l’approvvigionamento di carburante, medicinali e generi alimentari. Questo fa sì che la popolazione si trovi con grande scarsità di risorse. Il prezzo del carburante è salito alle stelle e quello disponibile viene utilizzato per mezzi pubblici e turistici.

Nepal

Quindi cosa mi sono trovata di fronte io in questi 16 giorni di permanenza in Nepal? Sicuramente un paese in grandissima difficoltà che, seppur cerchi di reagire con una fierezza e con una tenacia assolutamente encomiabili, si trova in una situazione molto complicata anche nei confronti dei turisti.

Nepal

 

Gli alberghi vanno avanti con i generatori per garantire ore di luce e, nel migliore dei casi, di acqua calda. Manca il riscaldamento, anche nelle case e nei ristoranti. Uno degli alberghi nei quali ho soggiornato forniva una vasca d’acqua calda la sera a noi ospiti per alleviare le pene del doversi immergere sotto le lenzuola gelide. La maggior parte delle cene le ho fatte seduta al ristorante indossando il mio piumino.

Nepal

Certo, tutto è soggettivo e non nascondo di avere una scarsa sopportazione del freddo, ma resta comunque una situazione provante un po’ per tutti. Passeggiare per il centro di Katmandù provoca una grandissima stretta al cuore: è evidente che la sua grande bellezza è stata fortemente intaccata dal terremoto dell’anno scorso ed è necessario un esercizio di fantasia per poter immaginare come potesse essere questa città fino a otto mesi fa.

Katmandù

Detto questo, la conclusione è forse che se potessi tornare indietro non rifarei questo viaggio? No, non è assolutamente questa, perché ho una fortissima convinzione, ovvero che il popolo nepalese abbia bisogno di noi, del turismo, per potersi rialzare. Senza il turismo sono destinati a soccombere ed è una cosa che non può accadere ad un paese così ricco di bellezze e con una popolazione della quale è proprio impossibile non innamorarsi.

Nepal

Perché non c’è terremoto al mondo che potrà far crollare le meravigliose cime himalayane. Perché alle terribili scosse hanno resistito splendide città come Bhaktapur e Patan. Perchè sentire i racconti di chi, con grande fierezza, ti mostra come ha rimesso in sesto in pochi mesi la sua casa per poter ridare un tetto alla propria famiglia trasmette una sorta di forza di cui si può far tesoro. Perché, infine, non credo sia giusto che un paese debba pagare per il fatto di aver fatto una scelta in nome della democrazia!

Himalaya - Nepal

Foto di copertina: Oliver Whiteside

1 commento su “Nepal: un paese da non abbandonare”

  1. ho letto la tua esperienza di questo viaggio .. vorrei tanto tornarci sono stato in nepal nel 96 credo … tuttavia il mio sogno è tornarci con i figli e con mia moglie .. grazie per aver raccontato la tua storia .. Pietro

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