Sankt Johann in Tirolo

Un viaggio è fatto di partenze e di aspettative, soprattutto se dobbiamo attraversare un confine. Anche se piccolo come quello che io supero a pochi chilometri da casa mia, dal Friuli-Venezia Giulia verso l’Austria. Un viaggio è fatto delle emozioni che ti scuotono il mattino presto quando ancora tutto dorme e solo una timida luce verso est annuncia il giorno.

A volte basta già questa confusione di attese e adrenalina tipica dell’inizio di ogni avventura, di orizzonti che si vedono per la prima volta al di là del finestrino del treno, per iniziare nel migliore dei modi. L’Austria diventa subito un mondo esotico in cui le piccole cittadine e le prime montagne sono novità da assorbire senza giudizi, a piene mani.

La meraviglia cresce man mano che abbandono le città ed entro sempre di più nelle valli, diretto verso il Tirolo. È inverno e il giallo dell’erba secca, quello marrone degli alberi che dormono senza foglie, presto si trasformano nella magia che accomuna grandi e bambini. La neve, una soffice schiuma che cerco di raccogliere con gli occhi come se potesse sfuggirmi.

Questo candore che copre i prati e le case delle Alpi austriache vale già tutto il viaggio, l’essermi svegliato quando ancora era notte e le valige pesanti di vestiti per affrontare il freddo. Non è che l’inizio, perché questa neve mi accompagna dai Tauri fino alla regione di Kitzbühel, famosa in tutto il mondo per i suoi impianti sciistici.

Ho imparato ad apprezzare questa terra alla fine della primavera, quando solo i picchi più alti – come il Wilder Kaiser o il Kitzbüheler Horn – conservavano tracce dell’inverno, mentre il resto erano prati cosparsi di fiori gialli e boschi verdi in cui respirare l’aria pura delle altitudini. Ora tutto è così diverso sotto la neve, che pare di non essere ritornato ma di essere arrivato in un mondo nuovo. Credo sia proprio questo il fascino della montagna, il cambiamento di prospettive ad ogni stagione.

Arrivo a Sankt Johann, piccolo borgo del Tirolo silenzioso e discreto. Arrivo senza alcuna stanchezza, l’emozione del viaggio mi ha tenuto sveglio, pronto a raccogliere il paesaggio attorno a me. Il freddo mi accoglie subito sui binari ma lo scrollo di dosso, non voglio che diventi una scusa per impigrirmi. Sono venuto qui per stare all’aperto e godermi l’inverno, in tutte le sue sfumature, nel gelo che come una scossa ti fa sentire vivo, come nel caldo del relax quando togli gli scarponi o i doposci per una cena tipica o una sauna. Gli estremi si armonizzano in questa stagione, il caldo diventa una conquista dopo una lunga giornata di scoperta, il freddo una necessità per immergersi in questo mondo alpino.

Con gli occhi aperti sulle abitazioni tradizionali e gli strati di neve che le ricoprono, mi avvio verso l’hotel Adeo Alpin che mi ospita per questo fine settimana, una struttura poco costosa pensata per permettere a tutti di vivere l’inverno anche qui, in località notoriamente esclusive. In testa ripasso cosa potrò fare nei prossimi giorni, magari una visita ad un allevamento di husky, una camminata verso un’antica chiesa o magari provare gli scii per la prima volta nella mia vita.

Ci sono molte cose che posso fare qui in Tirolo, anche solo contemplare i prati pieni di neve. Non mi mancheranno le parole e gli angoli da mostrare nei prossimi racconti.

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