Australia, il posto migliore dove vivere

L’Australia è davvero il luogo preferibile per vivere. Lo afferma l’autorevole voce dell’OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, attraverso il Better Life Index, cioè lo strumento web interattivo creato per coinvolgere le persone nel dibattito sul benessere e permettere ad esse di esprimere la propria idea sulla qualità della vita.

La ricerca parte dal calcolo demografico che sul territorio australiano al 16 febbraio 2016 ha registrato 24 milioni di abitanti, numero che si stima sarà raddoppiato a 50 milioni entro il 2089. Una crescita notevole, non trovi? La ragione di questo è da attribuirsi all’elevato tenore di vita. L’analisi demografica, infatti, ha evidenziato che l’aumento della popolazione, che si prevede possa essere di un milione di persone l’anno, sia dovuto non solo agli stessi australiani che hanno una media pro capite di figli molto alta, ma anche alle popolazioni che si trasferiscono in Australia da oltreoceano e che, ovviamente, aumentano la presenza demografica sul territorio.

Legato a questa prima analisi demografica si è evidenziato come la popolazione australiana abbia dato origine nell’ultimo secolo ad una vera e propria migrazione interna. Nel 1901, infatti, la popolazione australiana si stanziava prevalentemente nell’entroterra, mentre la realtà odierna ci presenta le grandi città australiane come i luoghi preferiti dove la popolazione vuole vivere, con Sydney e Melbourne in cima alle preferenze.

Ma tornando al Better Life Index, l’Australia si presenta al vertice delle classifiche sia per la dimensione dell’impegno civile sia per la qualità ambientale e lo stato di salute, le abitazioni e la sicurezza personale, l’istruzione e la competenza sul lavoro, il benessere soggettivo e le relazioni sociali, l’occupazione e i guadagni. Proprio su questo ultimo punto si rileva che il reddito pro-capite sia pari a 31.588 dollari australiani l’anno, un valore notevolmente al di sopra della media dei paesi seguiti dall’OCSE che è di 25.908 dollari australiani l’anno. Tuttavia, il divario tra le fasce più ricche e quelle più povere è notevole. Risulta, infatti, che il 20 per cento della popolazione più ricca guadagni il quintuplo delle somme guadagnate dal 20 per cento delle fasce più povere.

Ottime ed incoraggianti sono invece le percentuali di occupazione del lavoro. In Australia sono il 72 per cento le persone comprese tra un’età dai 15 ai 64 anni ad avere un impiego retribuito, laddove il tasso medio di occupazione registrato dall’OCSE è di solo il 65 per cento. Detta in altre parole, il lavoro pagato in Australia non manca e questo di sicuro contribuisce a renderla uno dei luoghi migliori dove voler vivere.

Dal punto di vista di partecipazione sociale alla vita pubblica i dati sono estremamente positivi. Nelle ultime elezioni è stato il 93 per cento della popolazione ad essersi recato alle urne. Insomma, gli australiani ci tengono a dire la propria opinione attraverso l’espressione del voto.

Anche il tasso di sicurezza è buono e decisamente incoraggiante. Nell’ultimo anno, solo il 2,1 per cento degli australiani ha denunciato di essere stato vittima di aggressioni contro il 3,9 per cento evidenziato dai paesi dell’OCSE. E volendo scendere nei particolari, il tasso di omicidi ogni 100.000 abitanti in Australia è dello 0,8 contro il 4,0 dei restanti campioni analizzati dall’organizzazione. Inoltre, l’intervento delle forze dell’ordine su chiamata in è registrato dall’Australia come tra i più immediati.

Se fin qui i dati a favore dell’Australia sono stati tutti positivi, dal Better Life Index emerge un dato negativo molto importante soprattutto per noi italiani. Dall’indicatore dell’OSCE risulta che il rapporto lavoro-vita privata sia piuttosto basso. Significa che se da un lato la possibilità di lavoro che garantisce l’entrata di denaro è sufficiente a permettere uno stile di vita migliore rispetto alla media, dall’altro il tempo da dedicare alla famiglia e agli amici si riduce notevolmente. A rendere il rapporto lavoro-vita privata negativo contribuisce anche il dato di fatto che le distanze in Australia sono notevoli e che spesso per vedere amici e familiari si è costretti a percorrere numerosi chilometri.

In altre parole, capita di avere tempo libero per vedere amici e familiari ma non sufficiente per percorrere le distanze che da essi ci separano. La conseguenza è che non è raro vedere gente nei locali da sola che trascorre la maggior parte del proprio tempo libero connessa ad internet, a social network o alle chat.

In conclusione, se senza dubbio alcuno la maggior parte dei dati dell’OSCE sono a favore dell’Australia e la identificano come uno dei posti migliori dove vivere, questo ultimo dato, che mette a confronto il lavoro con la vita privata, non va preso alla leggera e va valutato con attenzione soprattutto quando si è abituati a vivere in Italia una vita privata ricca di amici e di familiari. Tienine conto e rifletti su questo prima di intraprendere la strada verso un trasferimento definitivo in Australia.

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