Il viaggio per il mondo di Nadia e Sasà

Provate a chiudere gli occhi e immaginare. Immaginate una coppia di sposi e un cammino, uno accanto all’altro, scambiandosi le scarpe, uno nelle scarpe dell’altro, scommettendo tutto sull’amore, avendo fiducia nella persona che si è scelto di avere accanto per tutta la vita. Un paradosso d’eternità, quasi illegittima in una società moderna, dove anche i sentimenti sembrano liquidi.

Un cammino di umiltà e comprensione, condivisioni e coraggio, verso qualcosa che esiste già dentro di loro, nei loro sguardi e nelle loro parole. Quello di Nadia e Salvatore è un viaggio alla scoperta di un mondo come felicità condivisa, come immagini a colori, come labirinto di strade, come invenzione, come scoperta, come luogo di incontri, come vita, assecondando quel bisogno intrinseco dell’uomo di libertà, di fare di tutto il mondo una grande casa, di essere cambiamento e crescita ogni giorno… per sempre!

Quando hai occhi affamati di mondo e un cuore grande che sa accogliere senza giudicare, quando il diverso diventa una preziosa risorsa per crescere e la strada ti sembra sedurti da quando sei bambino, allora arriva un momento in cui la tua città, la tua casa, il tuo microcosmo diventano confini troppo stretti e stringenti, a volte asfittici, e il bisogno di andare si fa necessità.

È un po’ quello che accaduto a Nadia Siragusa e Salvatore Ferrigni, o come lo chiamano tutti, Sasà, due giovani pugliesi, poco più che trentenni, che da qualche mese hanno intrapreso uno straordinario viaggio senza meta.

Zaino in spalla, cartine geografiche in mano, qualche buon libro come compagno di viaggio e una curiosità irrefrenabile nell’animo.

Tutto comincia a luglio dell’anno scorso quando, dopo essersi sposati sulle spiagge di Capitolo con un rito celtico, Nadia e Sasà hanno deciso di lasciare tutto, lavoro, famiglia e comodità per partire per un’avventura senza destinazioni ultime. E così, quello che doveva essere il loro viaggio di nozze, si è trasformato nel viaggio della vita, un andare continuo e instancabile, irrequieto e lento verso mondi nuovi da osservare, sguardi da incrociare, storie da ascoltare.

23.380 chilometri in aereo, 21.000 in treno, 5000 in autobus in quasi otto mesi di cammino, i cui passi sono davvero incalcolabili.

Dalla Russia alla Mongolia, dalla Cina al Vietnam, dall’India all’America Centrale, dove ora si spostano da Panama alla volta del Nicaragua.

“Quella per il viaggio – spiega Nadia – è una passione comune che ci portiamo da quando eravamo bambini. Il desiderio di scoprire posti nuovi e nuove culture, ci appartiene da sempre e ora è la nostra ragione di vita. Una necessità, a volte una vera e propria dipendenza, credo”.

Ma non è un viaggio comodo il loro: lontani dalle rotte di massa di un turismo caotico e assordante, Nadia e Sasà percorrono strade non facili, sterrate e scomposte, su treni di ultima classe, autobus fatiscenti dove si confondono tra le gente del posto, ne osservano modi e cultura, ne apprendono tradizioni, perché è quella la vera ricompensa di tanto andare.

Pochi euro al giorno per un cammino lento e arricchente nello spirito, fatto di colori, profumi, paesaggi, ma soprattutto di persone e storie da raccontare.

Come quella di Simona, nome italianizzato di Feng, una giovane ragazza cinese che, racconta Sasà, “ci ha aiutati a trovare un alloggio nella città di Xian in un giorno di pioggia, quando ormai sconsolati, temevamo di dover passare la notte in un posto di fortuna. È stata lei che ci ha accolti e aiutati nel momento del bisogno; Simona, che ci ha detto di amare il nostro Paese come nessun altro e ci ha raccontato che l’Italia è stata generosa con lei in passato. In fondo, il viaggio è soprattutto questo: incontro e scambio”.

A rendere ancor più straordinaria e magica l’avventura di Nadia e Sasà è proprio il loro sentimento di complicità, un amore vero e profondo che li accompagna da qualche anno, ormai, e che sembra alimentarsi proprio con questa “folle” e coraggiosa passione.

“Insieme – prosegue Sasà – abbiamo deciso di cominciare questo viaggio che non sappiamo ancora quando finirà e dove ci porterà. A settembre 2015 è iniziata la nostra avventura, la nostra vita “scomoda”, ma che a noi piace tanto. Alcuni ci danno per matti, molti non comprendono questa scelta certa poco convenzionale, e a loro non so che rispondere, se non mostrare i nostri sguardi pieni di vita e i nostri animi sereni…”

Oggi il loro viaggio è contenuto in alcuni racconti e immagini che è possibile trovare sul loro blog, uno spazio nato per “accontentare” l’esigenza di amici e parenti di essere informati sui loro spostamenti e rassicurati sul loro star bene.

Ed è in quei racconti e in quelle fotografie che è possibile cogliere tutto il senso di una scelta tanto radicale e per molti incomprensibile, quanto affascinante ed essenziale, perché il movimento, la curiosità, l’ascolto e la condivisione e l’accoglienza sono parti fondamentali del loro stile di vita.

Ed è per questo che il viaggio di Nadia e Salvatore è anche un grande progetto: “Vorremmo un giorno aprire una casa per i viaggiatori – spiega Nadia – dove accogliere le persone che hanno la nostra stessa passione e filosofia di vita. Non un semplice posto dove fermarsi per qualche notte, ma il luogo dove condividere la propria esperienza di viaggio, le persone incontrate e dove poter raccontare la propria storia, unica e straordinaria”.

Perché se sei come Nadia e Sasà, tutto il mondo è casa.

Di Carmela Loragno e Oriana Genchi

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.