Arcipelago di San Andrés: sole, mare e attività nei Caraibi colombiani

Cartagena de Indias in Colombia è una città con un fascino coloniale spagnolo molto marcato e chic, specialmente il centro all’interno delle mura, un susseguirsi di facciate colorate, balconi in fiore, meraviglie architettoniche, signorili piazze. Plaza Santo Domingo in particolare è impreziosita da una scultura di Botero, La Gordita, per poi spostarsi a Getsemani con un aspetto più trasandato e autentico, pieno di street art, bancarelle di street food e locali storici dove ballare e ascoltare ottima salsa e cumbia come Habana Cafe.

Il centro storico si può visitare anche in carrozza, ma sconsiglio di farlo perché i cavalli sono visibilmente sfruttati. Un altro quartiere della città è Bocagrande, che ricorda molto Miami per i suoi edifici.

Dopo aver trascorso qualche giorno e il Capodanno in questa realtà ovattata in aereo con un volo non-stop ho raggiunto San Andrés, isola principale dell’omonimo arcipelago. Siamo sempre in Colombia, ma in realtà è più vicino alla costa caraibica del Nicaragua che infatti ne rivendica la proprietà. Da queste parti bazzicava anche il pirata Henry Morgan.

San Andrés, Colombia

La mia intenzione era fermarmi una notte a San Andrés per poi spostarmi a Providencia, piccola isoletta intima dove go slow è uno stile di vita e conserva tutto lo charme antico e intatto dei Caraibi. Purtroppo a Providencia non ci sono mai arrivata e nelle righe che seguono vi racconto il motivo.

Era il periodo delle vacanze natalizie e moltissimi turisti fra questi molti colombiani erano in viaggio, quindi gli aeroplani 19 posti erano tutti al completo, l’altra alternativa il catamarano, che però non partiva quotidianamente, infatti il primo tentativo è andato male perché non c’erano corse in quel giorno.

Sono ritornata al molo la mattina successiva e sono stata inserita in una lista di attesa, cinque minuti avanti di salpare mi hanno comunicato che sarei partita. Prima di salire a bordo ho salutato i proprietari della posada Marjory e Junior che mi hanno accompagnata e coccolata come una figlia, due persone straordinarie con le quali sono ancora in contatto.

Soffro un po’ il mal di mare, ma indossavo ai polsi i braccialetti antinausea, quindi mi sentivo tranquilla. Appena il catamarano ha raggiunto il mare aperto, le onde si scagliavano violente contro di esso, alcune erano talmente alte che lo ricoprivano completamente. Da lì a poco ho iniziato a stare malissimo, una nausea acuta e persistente mi destabilizzava e rubava energia, un’esperienza terribile. A chi si è imbarcato per tempo l’equipaggio ha offerto una pastiglia per il mal di mare, ma siccome va assunta almeno 30 minuti prima di intraprendere il viaggio e io ero salita all’ultimo momento non l’ ho ricevuta.

San Andrés

Dopo più di un’ora mi sono addormentata o forse ho quasi perso i sensi, ero priva di forze. Ad un certo punto ho sentito il catamarano rallentare, ho aperto gli occhi e ho visto la terra. Però era uno scorcio già noto, così mi sono rivolta alla famiglia colombiana che viaggiava al mio fianco per sincerarmi che fossi arrivata a Providencia e la loro risposta è risuonata in me come una bomba, il catamarano aveva avuto un’avaria e dopo cinque ore dalla partenza è dovuto ritornare a San Andrés.

Potete immaginare il mio sconforto, tanto che pur avendomi offerto di partire con l’ imbarcazione successiva, io mi sono categoricamente rifiutata e sono stata rimborsata.
Amareggiata e ancora debilitata sono tornata da Marjory Forbes, ma essendo alta stagione non avevano più stanze libere, però tutta la famiglia si è attivata per trovarmi un altro sistemazione, un albergo molto vicino, ma stanza senza finestra.

La struttura si trovava nella piccola cittadina, 15 minuti a piedi dall’affollato lungo mare costeggiato da bancarelle ed esercizi pubblici, però comoda per spostarsi perché nei pressi della fermata dei minibus. Sull’isola ci si può muovere anche in motorino o golfcar. La superficie dell’isola non è completamente piatta, la parte centrale è collinare e ricoperta da una vegetazione lussureggiante, una parte della costa è rocciosa, le spiagge sono bianchissime e il mare da cartolina, le sue dimensioni sono 26 chilometri quadrati e la sua forma ricorda un cavalluccio marino. Le casette sono in legno con colori pastello, già viste in altre località caraibiche per esempio Roatan in Honduras o Caye Caulker in Belize.

A San Andrés, città piuttosto sovrappopolata e poco attraente, ci sono vari servizi, agenzie di viaggio, negozi, locali spartani frequentati per lo più da locali, molte profumerie perché l’isola è porto franco, e ristoranti. A pranzo sono stata un paio di volte da Victor, comedor molto semplice con tavoli in plastica a conduzione familiare che offriva ogni giorno il menu del dia, molto frequentato anche dai lavoratori in pausa pranzo.

Percorrendo il perimetro dell’isola si incontrano chiese, qualche relitto e sul ciglio della strada affacciati su piccole spiagge sabbiose delimitate da palme, chioschi e rivenditori di cocco, qualche nota reggae e Calypso si diffonde nell’aria. La vita scorre spensierata e rilassata. Durante il soggiorno vi capiterà sicuramente di vedere uomini con fisici statuari e possenti, molti rastamen e bellissime donne dalla pelle scura e gli occhi azzurri verdi. Nell’arcipelago si parla inglese e spagnolo.

San Andrés, Colombia

A San Luis sorgono complessi turistici e le spiagge sono più affollate, per non parlare di Johnny Cay, un atollo molto piccolo distante solo dieci minuti di barca dal lungomare di San Andrés capoluogo. Non discuto il paesaggio, ma il numero di persone presenti era imbarazzante, talmente congestionato che mi ricordava alcune spiagge di Ibiza ad agosto. Ci sono molti bar e ristorantini che preparano specialità di pesce, si mangia su tavoli e panche in legno condivise. Pare di essere alla festa dell’Unità.

Non lontano dal molo per imbarcarsi per Providencia, che si trova dalla parte opposta rispetto a quello per Johnny Cay e del lungomare, in uno largo spiazzo guide del luogo propongono varie escursioni. Sicuramente merita raggiungere in barca l’Acquario, il cui nome è una garanzia. Ci si ferma a fare snorkeling in una piscina naturale, la moltitudine di pesci visti è sorprendente.

E poi non dovete assolutamente mancare di vedere Cayo Bolivar. Si tratta di un atollo incontaminato, una parte ricoperto da palme altissime, per poi stringersi in una lunga lingua di sabbia, arena come borotalco, di un bianco accecante, il mare una tavolozza di azzurro e turchese in tutte le sfumature, tantissime conchiglie, un vero paradiso tropicale. L’escursione dura tutta la giornata e viene annullata in caso di mare mosso.

Cayo Bolivar - San Andrés, Colombia

Nella parte meridionale di San Andrés si può assistere a un fenomeno singolare, Hoyo Soplador, un piccolo geyser dove l’acqua del mare esce da un buco naturale abbastanza grande scavato nella roccia, più è forte l’onda e più lo spruzzo è alto. Attenzione a dove mettete i piedi!

Sicuramente uno dei ricordi migliori che conservo di San Andrés è l’immersione a sei metri, un piccolo approccio alla subacquea, con un casco in testa che eroga ossigeno e in piccoli gruppi guidati da un esperto che prima di immergerci ci ha spiegato come comunicare sott’acqua. Ho visto tantissimi coralli, pesci coloratissimi, davvero incredibili, sentivo il loro tocco leggero delicato sulla mia pelle da tanto che mi passavano vicino.

Cayo Bolivar - San Andrés, Colombia

Concludendo affermo che vorrei rivedere questi luoghi in un altro periodo dell’anno, non in concomitanza di feste. E che dopo essere scesa dal catamarano mi sono diretta in un supermercato con il reparto farmacia ad acquistare pastiglie per il mal di mare: da allora sono mie fedeli compagne di viaggio… mai più senza!

2 commenti su “Arcipelago di San Andrés: sole, mare e attività nei Caraibi colombiani”

  1. Ciao sono Matteo
    verrò a San Andres ad agosto (2017) con la mia ragazza e volevo qualche informazione su dove alloggiare e sui prezzi dell’isola.
    Sono indeciso se dormire in zona centro san andres oppure san luis.
    Ho letto e visto foto che la spiaggia di san luis è molto meno affollata di conseguenza più tranquilla ma la sera offre ben poco se non qualche bar e ristorante ,giusto? Invece san andres è il fulcro della vita notturna dell’isola.
    Tu cosa consiglieresti?
    Noleggiare uno scooter o una golf car quanto costa al giorno indicativamente?
    Avreste qualche struttura da consigliarmi dove dormire a san luis e/o san andres?

    Mille grazie
    Matteo

  2. Ciao Matteo,
    grazie per averci scritto.
    Come dici tu San Andrés ha un lungomare molto vivace anche alla sera, bancarelle ecc., la spiaggia e il mare sono belli però in un contesto cittadino e per il resto non ci sono altre attrattive. Rimane una comoda base per spostarsi ai cayos circostanti.
    La spiaggia di San Luis è altrettanto bella, in un contesto più naturale, ma durante le vacanze natalizie non era proprio tranquillissima in zona Decameron Hotel.
    Per quanto riguarda noleggiare un motorino costa circa 12 dollari al giorno, mentre una golfcar circa 44 dollari al giorno. L’isola non è grande e si gira agevolmente
    specialmente con un mezzo proprio.
    Se dovessi tornare a San Andrés sicuramente andrei
    ancora alla posada Amiel Forbes (c’è anche in facebook), perché anche se non si trova sul mare, le camere sono pulite e soprattutto Marjory, il marito Junior e tutta la famiglia sono straordinari.
    Io ti consiglio di andare anche a Providencia, malgrado io non sia riuscita a vederla, come avrai letto, rimane la mia preferita, ho grosse aspettative da questa isoletta e se cerchi tranquillità potrebbe essere un’ottima scelta.
    Ti consiglio anche di pianificare trasferimenti e alloggi con anticipo specialmente se capiti in un periodo
    congestionato come me!

    Se vai a Providencia mi piacerebbe leggere le tue
    impressioni, se hai piacere condividile in Non Solo Turisti.

    Anna

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