Dove andare e cosa fare in Sicilia – consigli di viaggio

Lo confesso: nonostante i miei numerosi viaggi non sono mai stato in Sicilia (se escludiamo un week end lungo nella splendida Favignana un po’ di anni or sono).

Intenzionato a rimediare a questa grave lacuna, decido di trascorrere le mie vacanze estive in Trinacria. Il mese è agosto, il budget di circa 800 euro e la formula il già collaudato fly&drive: volo Ryanair Roma/Catania e macchina affittata in aeroporto. Sette notti così divise: le prime tre a Siracusa, la quarta a Pachino e le ultime tre a Ragusa. Un itinerario che non ha potuto prescindere dal mare, così come dallo smisurato patrimonio artistico/architettonico/culturale ed enogastronomico che possiede l’isola, di cui è naturale innamorarsi.

Modica, Noto, Siracusa, Ragusa, Scicli, la Riserva Naturale di vendicari e molti altri, sono luoghi antichi che hanno la capacità di far vivere, in poco tempo, una vacanza totale.

Dove andare? Cosa prediligere? Dove sostare? Consigli per l’uso.

Siracusa, la Riserva Naturale di Vendicari e Noto

Siracusa e Noto sono state inserite nella lista dei Patrimoni dell’Umanità fra il 2002 ed il 2005. Dopo averli visitati, come dar torto all’Unesco?

Ortigia (l’isola che costituisce la parte più antica di Siracusa) ha la capacità di lasciarti a bocca aperta: girovagare senza meta, perdersi fra le sue strade e la sua luce (giorno o notte che sia) per poi ritrovarsi nella barocca Piazza del Duomo provoca una frizzante sensazione di serenità. Non è difficile rimanere seduti in uno dei suoi locali, bar o ristoranti ad ascoltare il tempo scorrere.

Ma Siracusa e la provincia possono essere veramente tante cose. Sulla costa, verso sud, ci sono delle magnifiche spiagge di sabbia dorata e mare trasparente. Per chi ama il comfort ed i lidi attrezzati un nome: Fontane Bianche; altrimenti puntate decisi verso la Riserva Naturale di Vendicari. Qui si può scegliere fra la spiaggia omonima o Cala Mosche.

È bene non dimenticare acqua (tanta) ed un punto ombra (ombrellone, teli, etc.) altrimenti il paradiso si trasformerà ben presto in inferno. Dopo l’intensa giornata di mare abbiamo raggiunto Noto. Siamo stati letteralmente travolti dalla sua bellezza. Il Comune è, forse, il più fulgido esempio del Barocco siciliano. Non è difficile adattarsi, passeggiando per il Corso ai ritmi isolani ed è così che ci si ritrova a chiacchierare rilassati presso la Dolceria Costanzo: cannoli, cassatine, granite, brioche con gelato sono da standing ovation.

Essendo l’enogastronomia una mia passione, come già capitato in Portogallo visitando la Valle del Douro, ho cercato di vivere anche in Sicilia un’esperienza significativa in questo ambito.

Ho, così, prenotato una visita ad una delle cinque cantine che costituiscono l’azienda Planeta, nello specifico la Tenuta Buonivini vicino al Comune di Pachino. Costruita interamente sottoterra, per preservare lo splendido panorama, la Tenuta offre 51 ettari di vigne e filari ma anche di mandorli, carrubi, fichi d’india e bouganville. Una guida preparata ci ha accompagnato svelandoci i meandri del luogo e fatto assaggiare 4 vini raccontandoli tecnicamente (segnalo il Santa Cecilia, un complesso Nero D’Avola).

Pachino risulta piuttosto anonima ma è a due passi da Marzamemi. Quest’ultima sembra essere una tappa obbligata per chi capita da queste parti: sinceramente non mi ha entusiasmato, invasa dai turisti (fra cui il sottoscritto), forse ha perso un po’ del suo fascino originale.

La ricerca di nuovi lidi ci ha fatto abbandonare il Mar Ionio e approdare nel Mediterraneo sullo splendido arenile dell’Isola delle Correnti: anche qui sabbia soffice e onde cristalline, ideale per lunghe passeggiate e lunghi bagni (ci sono stabilimenti attrezzati ma spartani e parcheggi non troppo distanti dalla riva).⁠⁠⁠⁠

Ragusa, la costa, Modica, la cioccolata

Giunti a Ragusa lo scenario cambia decisamente: diversi i colori, diverso il paesaggio e l’aria rinfresca un po’ (siamo a circa 500 m.s.l.m.). Dopo il devastante terremoto del 1693, la città antica fu ricostruita e prese il nome di Ibla: gli edifici ed i monumenti ritornarono a splendere grazie allo stile barocco.

Il canovaccio rimane identico, lo stesso di Siracusa: anche qui vicoli tortuosi sfociano nella meravigliosa Piazza del Duomo. Fra arancini (o arancine), ottimi gelati e buoni ristoranti non è difficile trascorrere piacevoli serate. Non mancate assolutamente Gelati DiVini: gelateria/wine bar (o viceversa?); oltre ai gusti tradizionali provate il gelato al Moscato, al Passito e al Nero d’Avola.

La costa sotto Ragusa, inspiegabilmente poco reclamizzata dalla Lonely Planet, serba invece delle sorprese. Oltre alla rinomata Marina di Ragusa, sofisticata al punto giusto, raggiungete la spiaggia di Sampieri: ampio arenile con lidi attrezzati, dune selvagge, mare limpido compreso fra la Fornace Penna (un notevole monumento di archeologia industriale) e l’omonimo borgo di pescatori location ideale per chi ama scattare fotografie.

Ragusa è anche strategica per visitare altre due perle del Barocco: Modica e Scicli, passeggiate e godetevi i due centri. Modica è famosa per la produzione della cioccolata: prodotta seguendo un’antica ricetta azteca che risale al 1746, quando la Sicilia dipendeva ancora dal Regno di Spagna.

La lavorazione è rigorosamente artigianale ed a bassa temperatura, cosa che impedisce la perdita o l’alterazione organolettica delle componenti del cacao. Mentre passeggiate lungo Corso Umberto I sosta obbligata all’Antica Dolceria Bonajuto; un’istituzione per gli amanti del cacao e dei dolci, sulle confezioni troverete scritto “La più antica fabbrica di cioccolato in Sicilia”.

Altro motivo per preferire questa parte di Sicilia è lo scrittore Andrea Camilleri ed il suo personaggio più riuscito: il commissario Montalbano. Soprattutto a Scicli noterete subito moltissimi turisti intenti a ritrovare angoli e luoghi letti nei libri o visti nella serie televisiva.

Visitare la Sicilia richiede una buona dose di energia: la quantità di luoghi ameni da scoprire è pressoché infinita, pianificate bene il vostro tour ma ricordate ogni tanto di chiudere la guida o spegnere lo smartphone ed affidatevi alle vostre sensazioni: così facendo scoverete i luoghi migliori e gli scorci più suggestivi che renderanno più unica la vostra esperienza.

Foto copertina di giustina aresu

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