Street art a Ravenna: una pinacoteca all’aperto

Sapete che cosa è il  “Buon Vivere” in Romagna? Sono sette giorni  – nati nel 2009 dalla mente di Monica Fantini – dedicati alle idee per rendere la vita degna di essere vissuta. Troppo complicato? Allora mettiamola così, Buon Vivere è una filosofia che vuole promuovere un corretto stile di vita attraverso la tavola, la cultura e la natura.

In questi sette giorno, ho respirato l’autenticità di questa terra e oggi vi voglio parlare della cultura… e lo farò attraverso una città: Ravenna.

Quanti di voi conoscono le bellezze di Ravenna, alcune delle quali patrimonio dell’UNESCO? Le vedo già le migliaia di mani alzate! Ma quanti di voi conoscono la Ravenna nascosta, quella della street art? Ah ah, vi ho colti in fallo!

Se si lascia il centro della città e la tomba di Dante, e si va verso l’ex ippodromo, si può ammirare una pinacoteca a cielo aperto. I dipinti che compongono questa pinacoteca di strada sono frutto del festival Subsidenze – manifestazione realizzata dall’associazione culturale Indastria con l’assessorato alle Politiche giovanili del Comune –  giunto alla terza edizione.

Abbandonando la strada maestra, in Via Trieste si incontra una romantica coppia robotica che si bacia per l’ultima volta prima di essere completamente inghiottita da fiori e vegetazione. Ferma, immobile in un attimo nel tempo! Questi umani – realizzati dallo street artist torinese Pixel Pancho – hanno una pelle di ferro e un ingranaggio per animo.

Spostandosi si alcuni metri, sulla fiancata del palazzo in Via Gulli, ci si imbatte nella multiculturalità attraverso i  volti che l’artista tedesco Jim Avignon ha realizzato dopo aver interagito con le persone e vissuto la realtà locale di quella parte di Ravenna dove le diverse etnie immigrate si incontrano.

E  chissà se l’artista russo, Qbic, realizzando la sua opera orizzontale Migrazione – che mostra un uomo senza volto in sella a un uccello gigante – non si sia fatto ispirare proprio dalla stessa gente incontrata da Avignon? L’uomo di cui non si vede il volto, perché coperto da uno specchio, percorre il viaggio della propria vita  alla ricerca di se stesso.

Ma non dimentichiamoci che Ravenna è per Dante. Poteva mai mancare un omaggio al Sommo Poeta? A realizzarlo è stato chiamato – niente po’ po’ di meno che – lo street artist brasiliano Kobra, famoso per i suoi graffiti colorati di Miami, Tokyo e Chicago.

Dopo il murales Todos somos um realizzato in occasione delle Olimpiadi di Rio, Kobra ha creato un murales reinterpretando il volto di Dante sul muro di recinzione della Scuola Mordani all’angolo tra Via Pasolini e Via Zirardini.

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