Viaggio in Slovenia: la Gola di Vintgar e il Lago di Bled

Gli ultimi giorni di agosto sono stati un’occasione per regalarmi qualche giorno di relax in una estate per certi versi strana. Ho deciso tutto in qualche secondo di un’afosa domenica pomeriggio. Non avendo molto tempo a disposizione, dovevo scegliere tra montagna e lago a pochi chilometri da casa e ho preferito per quest’ultimo. Negli ultimi tempi avevo sentito parlare bene del Lago di Bled, in Slovenia, così mi sono organizzato in fretta e furia.

Situato a una cinquantina di chilometri a nord della capitale slovena, si raggiunge facilmente da Venezia in due ore e mezza di macchina, se non trovate traffico in zona Lubiana, altrimenti aggiungete pure un’altra ora se arrivate presso la capitale nell’ora di punta.

Il primo giro lo facciamo al tramonto, poco dopo il nostro arrivo. La strada principale vi conduce direttamente al lago, passando per il piccolo centro della città. Qui potete incontrare degli hotel, alcuni molto costosi, ma anche i classici Gasthof austriachi: Bled, essendo molto a nord e quasi prossima al confine austriaco, si avvicina più allo stile architettonico austriaco, con case in legno e tetti ripidi, piuttosto che ai tipici villaggi balcanici con case di pietra.

La gola di Vintgar

La levataccia mattutina delle 6.30 non ci fa iniziare la mattina nel modo migliore: nostro figlio di 11 mesi ne ha abbastanza di dormire e inizia a saltare sopra i letti. Così decidiamo che forse è meglio alzarci. Il programma è quello di visitare la gola di Vintgar, un percorso di circa millecinquecento metri a piedi tra rocce, passerelle e il fiume che ha dato origine alla gola.

Purtroppo tra le tante cose che dovevamo portare, ne scordiamo una fondamentale: il marsupio per portare il piccolo. Inoltre, l’accesso del passeggino al percorso è vietato, il che ci porta quasi a cambiare idea e a rinunciare alla visita. Poi però ci ripenso e allora dico che la gola la voglio assolutamente vedere, dovessi portarlo in braccia per tutto il tragitto. Vintgar si trova a quattro chilometri da Bled e siamo tra i primi ad arrivare all’ingresso. L’orario dice apertura ore 9, ma con venti minuti di anticipo e con qualche mattiniero come noi, abbiamo già pagato il biglietto di 4 euro e siamo già in marcia.

La temperatura è fresca e la posizione del sole, ancora basso, ci regala degli stupendi giochi di luce. I raggi filtrano tra i rami e le acque che si scontrano con le rocce, alzando le goccioline in aria, fanno si che ci siano dei piccoli arcobaleni sul torrente.

Il percorso è tutto un saliscendi, le stradine di sassi si tramutano in passerelle di legno che attraversano il fiume più volte, costeggiando le umide pareti rocciose. Le acque, da azzurre, calme e silenziose si trasformano in bianche e schiumose lungo tutto il tragitto, alternando il silenzio della natura al rombo delle acque increspate.

Arrivati quasi alla fine ci sono due cascate, una molto ampia e artificiale, l’altra più stretta alla quale potete passare sopra e che segna la fine del percorso. O meglio segna l’altro inizio poiché il percorso ha due ingressi. Facendo il tragitto a ritroso per ritornare verso la nostra auto, noto che la quantità di turisti inizia ad aumentare vertiginosamente. Un ragazzino passa con una sorta di amplificatore che spara una musica inascoltabile. Mi verrebbe da prendergli l’amplificatore e gettarlo in acqua, l’unica musica ammessa al momento è il suono della natura, che molta gente non sa apprezzare. Le orde di visitatori che si accingono ad entrare sono un’orda barbarica di casinisti che arrivano con autobus di linea. Mentre noi abbiamo già finito dopo due ore di cammino, loro iniziano ora la loro visita. Meno male penso, e ringrazio mio figlio per la levataccia, mentre lui mi dorme pacifico in braccio.

Il lago di Bled

Di ritorno dalla gola di Vintgar, ci rechiamo al lago. Inizialmente l’idea era di vedere il castello che si affaccia e domina il lago, in modo da potervi pranzare al suo interno. Per raggiungerlo, o si sale lungo una scalinata, oppure si va con l’autobus, ma per il rientro dovevamo scendere a piedi oppure prendere un taxi. E dato che – opinione personale – ci rifilano la panzana che dopo mezzogiorno non ci sono più autobus che partono dal castello, sinceramente non me la sento di rischiare il rientro a piedi con due piccoli. Inoltre scopriamo che il cibo all’interno del castello è molto caro, cosa che sinceramente mi aspettavo. Quindi rinunciamo al castello e ci facciamo una passeggiata, anche se un po’ tutt’oggi mi pento di non esserci andato. Sotto il castello che si affaccia sul lago, ci sono svariati bar che danno sull’acqua.

Il lago ha la caratteristica di avere un’isola che si trova al suo centro, raggiungibile solo in barca. Per 14€ a persona, una barchetta nel quale si accomodano fino a diciotto persone, parte dalla sponda per raggiungere la meta situata nel mezzo. A guidarla un vogatore con due remi che in venticinque minuti vi porta fino all’isoletta. Una volta arrivati, avete mezzora per visitarla, dopo di che la barca riparte. Sull’isola, è stata costruita la Chiesa di Santa Maria Assunta, situata in cima ad una ripidissima scala. Oltre alla chiesa, ci sono un bar e delle sedie a disposizione, non appartenenti allo stesso locale, dove potrete accomodarvi e godere della vista sul lago da una posizione diversa e più alta. Per chi ci crede, potete provare suonare la campana della Chiesa: la tradizione afferma che colui che esprime i suoi desideri mentre fa suonare la campana, vedrà i suoi desideri avverati.

Lungo tutto il lago comunque, la gente è solita rilassarsi, fare picnic all’ombra degli alberi correre o passeggiare anche in compagnia di animali. Noi una volta rientrati sulla terraferma, ci dirigiamo tra le bancarelle di cibo locale, si sta tenendo una specie di festa paesana dove si mangia cibo locale, in particolare ćevačići accompagnati da birra. L’ultimo saluto al lago lo diamo alla sera, dopo un’abbondante pizza, col castello che risalta nella notte illuminato dalle luci.

Informazioni pratiche

Per chi si recasse in Slovenia in auto come abbiamo fatto noi, oltre a munirvi del “Vignetta” per l’autostrada -7,50€ per una settimana – , le dotazioni fondamentali sono: estintore, cassetta del pronto soccorso, gomme da neve o catene a bordo nella stagione invernale, triangolo e fari accesi.

Per il pernottamento, noi abbiamo dormito in un appartamento, al Bled Apartment, a 600 metri dal lago con un supermercato dall’altra parte della strada. Una soluzione economica dove ho avuto un po’ da ridire sulla pulizia, ma comunque valida, prenotato su Airbnb.

Come alternative ci sono ostelli, ma anche costosi hotel vista lago a 299€ a notte.

Per mangiare, la prima sera ci siamo recati al “Gostlina Union Bled” dove la specialità è la carne alla griglia, che viene cucinata all’aperto e al momento.  La seconda abbiamo mangiato una pizza, tutto sommato buona e pure grande, alla Pizzeria Briksen. Entrambe situate sulla via principale, hanno dei prezzi più o meno come i nostri dato che sentono molto l’influsso dei turisti.

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