Viaggio a Praga, città misteriosa di alchimisti e del golem

“Con tanti contrasti, come avrebbe potuto questa città non avere dunque anche nella sua architettura e nel suo volto un ché di spigoloso, di rude, di inquietante? Temperamenti troppo diversi vi si sono scatenati. E per quanto in ogni vicolo aleggiassero gli effluvi di buona birra forte e salumi affumicati, ovunque fluttuavano però anche le nebbie dei miti …” Urzidil, Trittico praghese, Milano, Adelphi, 1993, p. 15-21

Praga, ex capitale della Cecoslovacchia, gode di un’ottima geolocalizzazione nel cuore del vecchio continente ed è sempre stata il crocevia per coloro che volevano raggiungere la Polonia per inoltrarsi in Asia dove raggiungere la Cina. Un dato non trascurabile che testimonia l’importanza storica di questa città. La capitale della Repubblica Ceca è un’affascinante città avvolta dal mistero e da antichissime tradizioni.

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Uno dei simboli universali della capitale Ceca è indubbiamente il Ponte Carlo, un luogo pieno di storia. Fu fatto edificare da Carlo IV poiché il ponte precedente crollò per effetto di un’alluvione nel 1342. Lungo circa cinquecento metri e largo dieci a renderlo unico sono le statue dei guardiani eretti su entrambi i lati del passaggio per sorvegliarlo. In tutto sono ben trenta statue di bronzo ma alcune di esse sono solo una copia degli originali che troverete però custodite nel Museo nazionale. Tra i “trenta”, trovate San Francesco d’Assisi, San Giovanni Battista e Santi Cirillo.

Il panorama che offre la visuale dal ponte è incantevole e assume davvero toni fiabeschi. Dal ponte, infatti, si può ammirare il Castello di Praga e Kampa. Tuttavia, consiglio vivamente di recarvi sul ponte di notte, il fiume Moldava rispecchia le luci che lo colpiscono, conferendo all’ambiente un’atmosfera irripetibile altrove. Potete trovare all’ingresso del ponte, versante Città vecchia, Staromestská Vež, sul quale potete comodamente salire, mentre oltre il ponte trovate Malostranská Vež, trattasi di due torri: quella più piccola si chiama Torre di Giuditta quella più grande è la Torre del Piccolo Quartiere. Procedendo dal ponte si arriva alla zona Kampa, detta anche Venezia praghese.

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Molto interessante la zona di Piazza Venceslao, vastissima piazza costellata da bancarelle con molti prodotti gastronomici e birre. A tal proposito, gli amanti della birra saranno lieti di sapere che qui costa meno dell’acqua. Tra i luoghi che consiglio di vedere figurano: La Cappella di Betlemme, Klementinum, Male Namesti, San Nicola, Il Municipio, La Madonna di Tyn, Il Palazzo Kinsky, La Casa Civica, la Case Cubiste.

La metà turistica per eccellenza resta l’orologio astronomico nella piazza del Municipio. Davvero curioso quell’orologio. Pensate: il quadrante rappresenta le posizioni del sole e della luna insieme ad altre strutture astronomiche, poi c’è il “Corteo degli apostoli” – ad ogni ora mette in movimento 12 figure raffiguranti gli apostoli – infine, c’è il quadrante inferiore in cui ci sono 12 medaglioni, uno per ogni mese dell’anno.

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Il vecchio cimitero ebraico nell’antico quartiere ebraico – Starý Židovský Hřbitov– rappresenta un monumento storico importantissimo ed è il più famoso dell’Europa nel suo genere. La caratteristica distesa di lapidi incuriosisce i visitatori, anche se personalmente ho trovato un po’ macabro il tutto e di dubbio gusto.

Come per ogni viaggio degno di nota, non si può non considerare l’esperienza culinaria e Praga offre una buona varietà di piatti. Tra tutti il Gulash, non piccante come quello ungherese, questo stufato di manzo viene servito con verdure e pane. Buono anche il prosciutto di Praga ma anche il Trdlo  pasta dolce dorata all’esterno con cacao, zucchero e cannella, ma ci sono molti altri gusti a disposizione. Io ho assaggiato questi piatti e mi sono piaciuti davvero.

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La città è una scoperta continua. Ogni angolo contiene in sé molta storia, spesso è avvolta dal mito che ha origini dalle credenze medievali. In alcuni tratti può apparire lugubre, a tratti angosciante. Tuttavia, resta una meta che merita la spunta nell’agenda di ogni viaggiatore.

Foto copertina di Manu Ramos Fernández

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