Le icone di Lisbona, città natale dello scrittore Fernando Pessoa, sono i tram, le sardine, il baccalà, il sughero, il fado, le azulejios, la ginja, i pasteis de nata. Proviamo a vederli e analizzarli un po’ nel dettaglio.
I tram sono un metodo tradizionale per muoversi in città, nonché ottimi spunti per scatti fotografici. Il più famoso è il numero 28 che effettua il suo percorso inerpicandosi fra le strette viuzze del quartiere più popolare e casereccio di Lisbona, l’Alfama. Passeggiando per gli stretti vicoli si sentono cinguettare gli uccellini, il profumo di sugo esce dalle finestre e basta alzare gli occhi per vedere i panni stesi ad asciugare sui fili.
Il tram 28 ha solo 20 posti a sedere e molti in piedi, quindi consiglio di prenderlo al capolinea; innumerevoli volte ho letto di fare molta attenzione ai borseggiatori, ma io penso che i ladruncoli abbiano cambiato posti per portare a termine i loro colpi a causa della loro notorietà!
Sardine e baccalà sono ingredienti fondamentali della cucina portoghese, non mancano in nessun menù di qualsiasi ristorante, dove a volte le note malinconiche del fado vi avvolgeranno in esibizioni dal vivo. Inoltre troverete le sardine anche in scatole di latta avvolte da carta decorativa ispirata a motivi storici: sono davvero belle da vedere e una buona idea di souvenir.
Il sughero è molto utilizzato per produrre articoli artigianali, anche borse.
Le azulejios sono le piastrelline finemente decorate, molto utilizzate pure in Andalusia e Marocco. A Lisbona esiste anche un museo a loro dedicato, ma non sarà difficile vederle poichè sono davvero ovunque e impreziosiscono ogni palazzo, androne o scala.
La ginja è un liquore locale di colore rosso estratto dall’amarena e in città ci sono svariati posticini dove degustarlo a qualsiasi ora della giornata; uno, per esempio, è un piccolo rivenditore di sola ginja vicino a piazza del Rossio.
I pasteis de nata sono il dolce per eccellenza che si associa al Portogallo e sono dei pasticcini di pasta sfoglia ripieni di crema. Sono molto buoni e vicino al monastero de los Jerònimos si trova la storica pasticceria che li prepara rispettando fedelmente la ricetta utilizzata in passato nel monastero.
Nella parte bassa della città chiamata baixa si trova il quartiere Chiado e signorili piazze come del Rossio e la grande piazza do Comércio che si affaccia sul fiume Tajo ed è delimitata da eleganti portici, caffè e un maxi schermo che in estate trasmette partite di calcio.
Nella baixa hanno sede uffici, attività commerciali, catene europee di negozi di abbigliamento; sempre qui si trova l‘ascensore Santa Justa costruito completamente in ferro battuto e decorato con archi neogotici, utilizzato fin dalla sua inaugurazione nel 1901 per raggiungere la parte superiore della città, a 30 metri di dislivello. Nella baixa ci si può muovere in tuk tuk, apecar molto diffusi anche in Asia e nella maggior parte dei casi i conducenti sono ragazzi giovani.
Nella parte alta si trovano, invece, come suggerisce il nome il Barrio Alto e l‘Alfama, quartieri molto pittoreschi, il primo è ricco di ristoranti e locali. Grazie alla pendenza delle strade (sviluppandosi in parte in collina), a Lisbona ci si imbatte in molti punti panoramici davvero suggestivi, dove la vista sovrasta i tetti degli edifici e spazia fino al mare. Anche dal Castello di San Jorge si può ammirare la città dall’alto e ne rimarrete estasiati!
Largo de San Domingos, vicino a piazza del Rossio, offre, invece, una buona panoramica di quella che è la viva anima multiculturale di Lisbona: cittadini africani, molti dei quali provenienti da ex colonie portoghesi, vendono frutta secca sotto agli alberi; le donne indossano abiti tradizionali, stoffe colorate, capulane del Mozambico e alle loro spalle si erge la scritta sul muro “Lisbona città della tolleranza”.
A breve distanza si trova la stazione dei treni e in circa mezz’ora di viaggio si raggiunge Sintra, cittadina patrimonio dell’UNESCO ricca di edifici storici dove poter osservare l’architettura manuelina del palazzo di Sintra, il castello dei Mori e l’eclettico palazzo de Pena.
Costeggiando il fiume e spostandosi con i mezzi pubblici un po’ fuori dal centro di Lisbona si arriva alla torre di Belém, struttura difensiva costruita nel 1500, anch’essa in stile tardo gotico portoghese. Nei dintorni sorge il monastero de los Jerònimos, con il suo prezioso chiostro e al suo interno si trova la tomba dell’esploratore Vasco de Gama.
Dopo la visita culturale ci si può rifocillare con un panino “ignorante” da Pao Pao Queijo, un locale a pochi passi dal monastero, che propone una vasta scelta di ingredienti per comporre il proprio sandwich.
Ogni martedì e sabato mattina nel Campo de Santa Clara, vicino al Panteao, si svolge la Feria da Ladra, lo storico mercatino delle pulci; l’atmosfera è esuberante, merce di ogni genere viene esposta e l’odore tipico della soffitta è nell’aria.
Ho apprezzato molto il fatto di poter camminare per le strade di Lisbona senza una reale meta, sono stata fortunata poiché ho trovato calde giornate di sole ma è proprio vero che ogni angolo riservava una scoperta, da una splendida jacaranda in fiore ad un chiosco informale che vende bevande di fronte a una maestosa chiesa oppure da un gruppo jazz che improvvisa un session davanti a un coloratissimo murales, fino ad un’enorme statua di un gallo, dalla possibilità di fare un massaggio in uno stand in piazza ad un ristorantino tipico: insomma, Lisbona non annoia, ma sorprende.
Dall’aeroporto di Lisbona il modo più economico per raggiungere il centro è in autobus oppure in metro a seconda di dove si trovi il vostro alloggio; comunque, nell’area arrivi dell’aerostazione e in centro ci sono gli uffici turistici che sapranno fornire tutte le indicazioni necessarie anche per eventuali tessere prepagate che riservano sconti in parecchie attrazioni. Per quanto riguarda dove dormire, molte strutture hanno camere con il bagno in comune e si trovano in palazzi privi di ascensore, ma ricchi di storia.
Dopo aver trascorso qualche giorno in città mi sono spostata in autobus nel sud del paese nella zona dell’Algarve, precisamente a Lagos, più tranquilla rispetto a Albufeira. Per caso ho incontrato un ex collega di lavoro che si è trasferito lì e con lui e sua moglie siamo stati in giro in auto nella parte sud-ovest del Portogallo chiamata costa Vicentina. Lì ho potuto ammirare le superbe scogliere sull’oceano Atlantico a Cabo Sao Vincente e rilassarmi nella scenografica, ampia e molto consigliata spiaggia Amoreira.
Le spiagge dell’Algarve sono caratterizzate perlopiù da piccole calette incorniciate da falesie in arenaria e un mare limpido, ma piuttosto freddo. Spesso, scale di legno conducono alla spiaggia che si trova sotto il livello della strada, alcune sono piuttosto selvagge ed esplorabili in barca.
Don Camilo è una tra le più belle appena fuori dal centro cittadino di Lagos ma quando ci sono stata era così affollata che scendendo i gradini sentivo già l’odore della crema solare degli occupanti. Ammetto di essere un po’ esigente per quanto riguarda il mare e la spiaggia, preferisco realtà più appartate e solitarie, senza ovviamente nulla togliere alla bellezza paesaggistica dell’Algarve.
Foto di copertina di Devid Rotasperti
Sono Anna, un’instancabile e insaziabile viaggiatrice convinta che la vita vada vissuta al 100 per cento. Paesi visitati fino adesso oltre 80, ma non ho ancora esaurito l’entusiasmo, l’energia e la curiosità di esplorarne altri, spesso in solitaria.
Che bella Lisbona e che incanto quelle spiagge selvagge.. In primavera voglio andarci!
Buongiorno Daniela, ottima idea?