Pietrapertosa e Castelmezzano: il fascino delle Piccole Dolomiti Lucane

Il viaggio alla ricerca dei luoghi incontaminati e remoti d’Italia ci ha portati a raggiungere due paesini che nascono e diffondono la loro lucente bellezza ai piedi di levigate ed eleganti montagne: Pietrapertosa e Castelmezzano, nel cuore della Basilicata.

Foto di Angelo Petrozza

I due paesi conservano ancora qualcosa di genuino, profumi antichi di terre semplici e abitanti abituati alla fatica e al culto della terra. Arrivati alla curvosa e impervia strada che porta al primo dei due paesini, infatti, gli odori cambiano e l’atmosfera si fa più rarefatta; tutt’intorno un paesaggio boschivo fatto di erba folta, alberi robusti e insistenti campanacci di mucche. Case antiche sparse qua e la, con ancora anziani contadini intenti a coltivare la loro terra.

Pietrapertosa

Pietrapertosa è il paese più alto della Basilicata, con i suoi 1088 m sul livello del mare; inutile dire che arrivarci di mattina permette di vedere da vicino la bellezza della valle sottostante, con le sue ombre, le nuvole che circondano le cime delle Dolomiti Lucane e l’eco delle “grida di gioia mista ad adrenalina” di coloro che ammirano cotanta bellezza da un’altra prospettiva: quella del Volo dell’Angelo.

Le case di questo grazioso paesino sono quasi tutte casette di antica costruzione; vedere palazzoni o grossi stabili è quasi impossibile. Una delle caratteristiche che colpisce il visitatore, soprattutto a Pietrapertosa, è la semplicità delle abitazioni. I tetti e le tegole arancioni sono ricoperti da rustici mattoni messi lì per proteggersi dalla potenza del vento; le canne fumarie, spesso semplici, sprigionano un profumo di cenere caldissima che si sposa perfettamente con la fresca temperatura autunnale; gli scantinati ospitano riserve di legna per l’inverno, conservate con geometrica precisione, oltre a grossi boccioni di vino che diffondono un profumo di mosto alquanto invitante.

Quando la storia si mescola con la fiaba

Sembra di vivere in una realtà fiabesca, un mondo in cui tutti si conoscono, dove la vita è scandita da piccoli e sempre uguali gesti quotidiani e dove le signore vanno alla messa domenicale lasciando le chiavi attaccate alla porta delle loro abitazioni. I monumenti presenti sono molteplici: il più importante senza dubbio è il Castello Normanno-Svevo, risalente all’epoca romana. Questo castello domina tutta la Valle del Basento e, da sempre, ha assunto un ruolo strategico di controllo. Arrivarci non è una passeggiata; dopo aver tagliato tutto il paesino, infatti, si arriva a un bivio che apostrofare come “ricco di storia” risulterebbe altamente riduttivo. Proseguendo a sinistra, si arriva alla Chiesa di San Giacomo Maggiore, considerata come una bellezza architettonica di prim’ordine per via degli importanti affreschi presenti all’interno; l’altra via, invece, conduce ai piedi di una larga e regale salita/scalinata.

Scoprire il Parco Regionale

Pietrapertosa e Castelmezzano fanno parte del Parco Regionale di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane, istituito nel 1997 e con sede principale nel comune di Accettura. Mentre i primi due paesi appartengono alla provincia di Potenza, questo meraviglioso e vasto sito naturalistico ospita anche la stessa Accettura, Calciano e Oliveto Lucano, che però fanno capo alla provincia di Matera. Il Parco rappresenta un piccolo gioiello di biodiversità; al suo interno, infatti, vengono ospitati cinghiali, lupi, volpi, istrici e gatti selvatici (nonché i rari Tritone Italico e Salamandrina dagli Occhiali), oltre che a innumerevoli e maestosi cerri, carpini bianchi e agrifogli.

Una vacanza sostenibile

Le Dolomiti Lucane sono un luogo ideale per diversi tipi di vacanza sostenibile: sono luoghi semplici, fatti di gente semplice, dove la cosa più importante risulta essere il contatto con la natura e con le bellezze che essa offre. Il cibo buono, le passeggiate letterarie, il trekking tra lo splendore e la magnifica imperfezione stilistica delle Piccole Dolomiti Lucane, sono solo alcune delle opportunità che il territorio offre.

Da Pietrapertosa a Castelmazzano lungo il Percorso delle 7 Pietre

Anzichè provare l’adrenalinico “Volo dell’Angelo”, ho preferito attraversare un passaggio tra i boschi che unisce i due piccoli “presepi” lucani; da Pietrapertosa, infatti, si può percorrere una stradina circondata da alberi immensi, completamente immersa nella natura e che conduce a Castelmezzano. Lungo il tragitto immancabili mastodontiche mucche dai campanacci sempre “accesi” e una vegetazione fitta e sempre rigogliosa. Il Percorso delle 7 Pietre, ad esempio, è un progetto che recupera un antico sentiero di 2 km che collegava le due realtà; si sviluppa a quote variabili (che oscillano tra i 900 m e i 600 m) e offre una suggestiva, quanto culturale, fruizione della bellezza.

Castelmezzano

Arrivati a Castelmezzano si ha come la sensazione di essere ritornati alla realtà; pur essendo simili in molte cose, dalla cucina alle tradizioni, Castelmezzano offre da subito una maggiore cura dei dettagli, delle strutture ricettive e non. Pietrapertosa sembra aver mantenuto un’immagine antica e tradizionale, poco votata alle lusinghe della modernità e poco attenta all’aspetto del paesaggio costruttivo. La “gemella”, al contrario, dà come l’impressione di essere al passo coi tempi, sempre curata e pronta ad accogliere con perfezione e garbo.

Castelmezzano è famosa per le numerose e bellissime chiese: la Chiesa di Santa Maria dell’Olmo (contenente al suo interno il dipinto “Sacra Famiglia” di Pietrafesa e tre campane risalenti al ‘600 e ‘700), la Cappella del Santo Sepolcro (dove è custodita la statua lignea della Madonna dell’Ascensione) e la Cappella di Santa Maria “Regina Coeli” (dove si trovano tre statue di grande valore storico). È anche famosa per essere stata menzionata sulla rivista americana Budget Travel come “la migliore località al mondo di cui non si è mai sentito parlare” (2007).

Due paesini che contano insieme duemila anime, incastonati come diamanti tra rocce dure e levigate, in grado di plasmare il territorio e il pensiero delle genti; posti dove il silenzio della monotonia veglia senza freno, insieme alle antiche generazioni che cercano di conservare le tradizioni e di mantenere la vita lì dove la vita sembra essere troppo tranquilla per i giovani: un lavoro difficile, quasi impossibile, ma fondamentale per il mantenimento e la salvaguardia di due eccellenze paesaggistiche situate all’interno di una regione troppo spesso dimenticata. Due piccolissime realtà, uguali ed opposte, una troppo semplice e contadina che non sente la necessità di curare la propria immagine, l’altra un po’ più aristocratica, moderna, per cui conta l’aspetto e la forma.

Si amano e si guardano, come in uno specchio, Pietrapertosa e Castelmezzano, entrambi bellissimi e ricercatissimi. Divisi da una valle, ma uniti da cibo, cultura, tradizione e…un cavo d’acciaio.

Foto di copertina di Nicola Figliuolo

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