Cosa vedere ad Amsterdam in 5 giorni: i nostri consigli di viaggio

Le luci natalizie rendono unica e splendente qualsiasi città o capitale e, naturalmente, Amsterdam non fa eccezione. La nostra scoperta della città è iniziata proprio nella notte dell’ultimo dell’anno con meravigliosi fuochi d’artificio che sono iniziati in ogni parte della città ben prima della mezzanotte e che sono terminati quasi alle 2.

La magia naturale di ponti e canali, case “pendenti”, chiese, vie e grandi centri commerciali è arricchita dallo sfavillio delle luci di cui sono rivestiti interi palazzi oltre che dalle installazioni del Festival delle Luci che sono da ammirare soprattutto attraverso un tour notturno in barca (noi abbiamo prenotato, tramite il portale Get Your Guide, il servizio di Blu Boat Amsterdam Canal
Cruise).

Cinque giorni di visita ci hanno permesso di apprezzare i tanti aspetti e le molte bellezze offerte da questa capitale, assai più grande di quanto ci aspettassimo.

Per chi ama visitare musei, soprattutto d’inverno quando fa davvero freddo e spesso piove, non c’è che l’imbarazzo della scelta: quello della birra (Heineken Experience), la casa di un ricco mercante (Museum Willet-Holthuysen), l’Amsterdams Historisch Museum, quello della marijuana e molto altro.

Ma quelli da non perdere assolutamente sono: il Rijksmuseum per la pittura olandese, Rembrandt e Vermeer su tutti, ma non solo (veramente degne di nota sono le case di bambole, alcuni esempi di ceramica antica di Delft e il modello della nave olandese William Rex) e il Museo Van Gogh, dedicato all’artista, con molte delle sue opere (grazie alle spiegazioni dell’audioguida si comprende bene il suo amore per la pittura e quasi commuove la bellezza dei suoi capolavori), entrambi nella Museumplein, la piazza dei Musei (per saltare la fila all’ingresso noi abbiamo acquistato online i biglietti).

Proprio di fronte al Rijksmuseum si trova la famosa scritta “IAmsterdam” e la zona centrale della piazza, in inverno, diventa una pista di pattinaggio su ghiaccio, circondata dal classico mercatino natalizio. La sera l’atmosfera è veramente quella di una fiaba nordica.

Menzione a parte merita, invece,  la casa di Anna Frank (Anne Frank Huis) in Prinsengracht 263, un museo con una storia. L’immagine di eterna ragazza che la storia ci ha consegnato di Anna, adolescente come tante, si accompagna al vuoto di questo stabile piccolo e spoglio, volutamente privo di mobili e suppellettili, per ricordare per sempre chi non c’è più a causa dell’olocausto.

Toccanti sono le immagini delle star del cinema rimaste sulle pareti della camera di Anna e le linee a matita con cui i genitori segnavano la crescita delle due sorelle ( anche in questo caso, si risparmia tempo prezioso con la prenotazione online).

Piazza Dam è il cuore di Amsterdam ed è bellissima: merita una visita il Palazzo Reale (Koninklijk Paleis) per la bellezza degli appartamenti ancora riccamente arredati con i mobili stile impero del re Luigi Napoleone. Molto carina da vedere è anche Rembrandtplein dove si trova la statua del pittore ed è un luogo della città particolarmente animato da ristoranti, hotel e caffè.

Un percorso insolito, che abbraccia la nuova (Nieuwe Zijde) e la vecchia Amsterdam (Oude Zijde), si snoda dalle chiese protestanti a quelle cattoliche “segrete” fino alla Sinagoga (Esnoga) portoghese (tutti gli ingressi sono a pagamento): dalla Nieuve Kerk in piazza Dam con un pulpito e lampadari bellissimi,  nella quale vengono incoronati re e regine olandesi, alla Oude Kerk con interni spogli e affreschi recuperati dalla “cancellatura” protestante, attraversando il quartiere a luci rosse, il Nieuwmarkt con la Waag (l’ultima porta medievale rimasta, dove oggi c’è un ristorante), per raggiungere una delle sinagoghe più grandi d’Europa. L’interno è intatto negli arredi originari e il suo tesoro è bellissimo. Accanto, lo Joods Historisch Museum riunisce quattro sinagoghe e raccoglie la varietà e ricchezza della tradizione ebraica di Amsterdam (un solo biglietto permette di visitare sinangoga e museo).

Le chiese cattoliche sono state a lungo nascoste e clandestine (per esempio la Ons’ Lieve Heer op Solder, cioè Nostro Signore in Soffitta) fino alla legge sulla tolleranza, quando sono tornate ad essere pubbliche. Molto bella la Cappella del Begijnhof: piccola oasi di silenzio alle spalle del Dam, a cui si accede da Spui e dove le abitazioni destinate alle beghine sono ancora abitate. Qui si trova, inoltre, la casa di legno più vecchia di Amsterdam (1420) e delle bellissime formelle incastonate in un muro. Merita una visita anche la Sint Nicolaasbasiliek, la basilica di San Nicola, di fronte alla stazione centrale. La prima è piccola ma molto luminosa e con vetrate, la seconda un po’ cupa ma più maestosa.

Per lo shopping c’è davvero tanta varietà e scelta. Oltre ai due grandi centri commerciali del centro, De Beijnkorf e il Magna Plaza accanto a vie piene di negozi, in particolare Kalverstraat, molti sono i mercati di Amsterdam : si deve proprio fare un giro a quello dei fiori sul Singel (il Bloemenmarkt ) con le bancarelle galleggianti ormai permanenti; il mercato giornaliero in Albert Cuypstraat con ogni genere di banchi; il mercato delle pulci in Waterlooplein.

Cosa mangiare ad Amsterdam? Davvero di tutto! I ristoranti etnici sono tantissimi, ma non solo; noi abbiamo mangiato benissimo al ristorante giapponese Izakaya, in Albert Cuypstraat, locale molto elegante e raffinato. Ottimo anche il ristorante Braque (sempre in Albert Cuypstraat) e la Brasserie Beems in Rokin 74: carne, pesce e desserts squisiti.

Merita una visita anche solo per un tè, il piano ristorante del grande magazzino De Beijnkorf: grande da occupare l’intero ultimo piano, con molti corner di carne, pesce, pizza, zuppe olandesi, verdure cotte all’orientale ed ovviamente dolci squisiti.

Avendo tempo, penso che sia molto interessante una visita al villaggio di Zaanse Schans (anche con una visita guidata come abbiamo fatto noi) per scoprire l’uso dei mulini a vento (a me, confesso, sconosciuto), non solo nei secoli passati ma anche al giorno d’oggi. Spazzata da un vento forte, nella zona esistevano quasi 700 mulini ed ora ne restano pochi ma tutti perfettamente funzionanti e utilizzati, oltre che visitabili.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.