Un fine settima a San Candido, al cospetto delle 3 Cime

L’inverno è quella stagione in cui la natura stessa ci invita a raccoglierci nell’intimo delle nostre case, a non disperdere troppe energie in eventi e viaggi. La montagna però, attira anche chi come me, ama le stagioni più calde, perché offre sempre un buon motivo per lasciare la routine frenetica della città, per respirare aria pulita e aprire la vista su orizzonti più vasti. Andare a San Candido poi, nella zona delle 3 Cime, è come ritornare a casa e rivivere ogni volta una sensazione di familiarità, di quiete, che mi fa sfidare anche il freddo intenso.

Questa valle del Sud Tirolo, a confine con l’Austria, avrebbe bisogno di poche presentazioni, perché è meta turistica per molti italiani da decenni ormai, perché viene girata qui la fiction televisiva, Un passo dal cielo, vista da milioni di persone e perché montagne, valli e borghi hanno bisogno di poche parole. A me è bastato venire qui qualche anno fa, per instaurare subito un legame emotivo, che è più forte della voglia di visitare sempre posti nuovi.

L’avvicendarsi delle stagioni, in verità, cambia continuamente il volto dei luoghi e così, quello che ho visto solo pochi mesi prima, in autunno, con i boschi di larici che si infiammano d’oro, in inverno diventa altro e bisogna riscoprire ogni cosa di nuovo.

San Candido, il più antico borgo del Tirolo, è sempre lì, tranquillo e raccolto, con le sue piccole vie, dove andare in cerca dei pregiati vini dell’Alto Adige, delle tisane d’erbe di queste valli o anche solo del semplice ma saporito pane nero. Da qui puoi muoverti verso nord o verso sud, scoprendo altre valli che si aprono improvvise, o salendo sui monti che terminano su quelle cime che attirano i viaggiatori da secoli, le Dolomiti.

 Lago di Braies, San Candido, Tre Cime, Dolomiti, Alto Adige, Sud Tirolo

Senza spostarti molto puoi facilmente arrivare al lago di Braies, che in inverno è totalmente ghiacciato e su cui puoi quindi passeggiare senza timore, mentre le montagne attorno ti osservano impassibili nella loro austera bellezza.

In cerca di sole potresti andare poco lontano e da questo lago alpino salire in alto, su di un altipiano che quando lo vidi la prima volta, rimasi così colpito da ringraziare più volte chi mi ci aveva portato. Prato Piazza è lieve, bianco di neve e blu del cielo, un paesaggio dolce di sentieri per delle camminate o di piste per lo sci di fondo, tra abeti e pini cembri, gli alberi che donano un’essenza capace di rallentare i battiti del cuore. Qui non ne avrai bisogno, perché ti basta camminare o fermarti ad osservare la dolomia della Croda Rossa. O se vuoi spingerti un po più in alto, puoi camminare fino al Monte Specie, e da lì contemplare le 3 Cime di Lavaredo, le più celebri tra le Dolomiti.

Tutto qui, sembra fatto apposta per indurre un senso di quieta meraviglia, di distacco dal mondo.

Croda Rossa, San Candido, Tre Cime, Dolomiti, Prato Piazza, Alto Adige, Sud Tirolo

Un’altra valle che ho percorso più volte, nella quiete e senza sforzo, è la Val Fiscalina, che in inverno regala fiori di ghiaccio e la vista sulle Dolomiti che chiudono l’orizzonte. Qui puoi venire al mattino per una passeggiata leggera, fino al Rifugio Fondovalle, tra i pini mughi e la neve, quando ancora non c’è nessuno e il freddo è tenace ma in grado di svegliarti, rinvigorendoti.

Val Fiscalina, San Candido, Tre Cime, Dolomiti, Alto Adige, Sud Tirolo

Prima di tornare a San Candido, puoi fermarti a Moso. Io non ho mai imparato a sciare ma so che le piste di discesa esistono anche per l’umile slittino e da queste parti c’è un percorso lungo 5 chilometri. La pista della Croda Rossa è segnalata come medio-difficile ma dopo un piccolo timore iniziale non non mi è sembrata così complicata. Certo, bisogna star sempre attenti alle altre persone ma dopo un attimo di perplessità, basta lasciarsi andare e ogni ansia se ne va, tornando bambini nel giro di poche curve.

 Moso, pista Croda Rossa, San Candido, Tre Cime, Dolomiti, Alto Adige, Sud Tirolo

Oltre ai monti, alle piccole gioie della neve e di una camminata, c’è un altro motivo che mi spinge da queste parti, le saune. In questa parte d’Italia c’è una cultura del benessere attraverso l’acqua ed il calore che difficilmente si riesce a trovare altrove. Quasi ogni albergo ha la sua piccola spa e non mancano poi strutture come l’Acquafun di San Candido, aperte a tutti.

La sera scende dietro le cime dei Baranci, le Dolomiti che si vedono da questo piccolo paese e viene voglia di cercare qualcosa di buono da mangiare. E proprio verso questi monti che ho deciso di salire per provare qualcosa di diverso. Grazie ad una motoslitta sono arrivato al Rifugio Jora, accanto alle piste di sci. Il locale fa da contrasto al freddo della sera, con il tepore del legno, della stube e con quello delle pietanze. Lo chef Markus Holzer, apparso più volte in televisione, è una persona molto alla mano, che non fa nulla di quelle stranezze che ci si aspetta da un cuoco rinomato, si limita, per così dire, ad arricchire i piatti tradizionali con piccoli accorgimenti.

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Giù a valle, a pochi chilometri da San Candido, a Dobbiaco, c’è un ristorante che conosco dalla prima volta che sono venuto qui, una piccola certezza a cui mi piace sempre tornare. È uno di quei luoghi intimi, dove non importa chi sia lo chef ma dove so di trovare i piatti tirolesi presentati in modo semplice e curato.

Anche questo è un piccolo viaggio, sentire con tutti i sensi gli aromi e i sapori di un territorio, mentre fuori il buio ricopre i dolci pendii abitati da fattorie e da boschi, mentre il caldo, la cena e la compagnia invitano a dimenticarsi di tutto il resto. Ci sarà tempo per tornare alla vita di ogni giorno. Ci sarà anche il tempo per tornare qui.

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