Viaggio a Liverpool: 4 tappe da non perdere a ritmo di rock

Penny Lane there is a barber showing photographs

Of every head he’s had the pleasure to know.

And all the people that come and go

Stop and say “Hello”.

Quello che colpisce di Liverpool è il fascino della memoria, che qui prende forma e si rende immortale nell’incontro armonico fra passato e presente. Oggi l’atmosfera che si respira passeggiando sulla famosa Penny Lane non è diversa da come la cantavano John Lennon e Paul McCartney esattamente mezzo secolo fa: marciapiedi lisci e puliti su cui scorrono profili architettonici dalle tinte medievali, scorci e volti che diventano subito familiari.

Tra i vari modi per scoprire la città di Liverpool, noi abbiamo scelto quello che più di tutti ha reso questa città famosa nel mondo: è la musica ad ispirare le quattro tappe di questa passeggiata.

TAPPA 1  |   Albert Dock, con lo sguardo rivolto al porto

Una storia che torna indietro di centosettanta anni quella dell’Albert Dock di Liverpool, un complesso di caratteristici magazzini di mattoni sovrastati da massicci piloni di ghisa che ancora oggi domina il profilo della città, regalando struggenti giochi di luce sul porto.

Se un tempo l’Albert Dock ospitava il cuore pulsante dell’ingegneria navale della città, dopo il 1972, quando i magazzini furono dismessi, una serie di interventi architettonici lungimiranti hanno restituito agli abitanti di Liverpool questo imprescindibile pezzo di memoria storica riqualificato nella funzione.

Oggi infatti l’enorme complesso è uno dei centri più vivaci della città e offre un’ampia scelta di ristoranti di qualità, pub prestigiosi (fra cui è d’obbligo una tappa al famoso O’Neils), e musei importanti come la Tate Modern Art Gallery e il più tradizionale Merseyside Maritime Museum, fino all’imperdibile Beatles Story Museum. Una foto ricordo con la statua dedicata ai Beatles è un must.

TAPPA 2  |   Al Beatles Story Museum sulle tracce dei famosi quattro

Sarebbe paradossale se non fosse Liverpool a custodire gelosamente le storie e le memorie della band rock più famosa al mondo, dopo averli visti nascere, crescere, incontrarsi e diventare amici e artisti John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr e George Harrison.

Al Beatles Story Museum se ne ripercorre la vita e la carriera attraverso un’emozionante collezione di documenti scritti, fotografie e video, e un racconto audio ricostruito dalla sorella di John Lennon, Julia, che accompagna i visitatori in un’esperienza praticamente intima.

Ai più nostalgici farà piacere sfiorare l’ultimo pianoforte custodito nella casa di John Lennon, lo stesso da cui hanno preso vita le note degli album “Walles and Bridges” e “Double Fantasy”, oltre che collaborazioni importanti come quella con David Bowie. Un museo adatto anche ai più piccoli con aree riservate a giochi di musica e attività per bambini.

TAPPA 3  |    La storia prende vita al British Music Experience

Pronti per tornare indietro nel tempo sulle note delle band più forti di sempre? Perché questa è proprio l’esperienza che offre il British Music Experience: si tratta di una mostra permanente che farà impazzire tutti coloro che si vogliono perdere fra le pagine di oltre settant’anni di storia musicale inglese, spaziando fra la cultura rock e quella pop, dance e tanti altri generi ancora.

Il medium è interattivo: si avrà la sensazione di origliare interviste esclusive alle star, improvvisarsi artisti e registrare canzoni o strimpellare strumenti musicali oppure ballare. Il più il museo ospita uno store in cui si possono trovare oggetti e idee regalo di tutti i tipi legati al mondo della musica, dai classici vinili al merchandising più disparato e per tutti i gusti. Anche questo museo ha spazi dedicati ai più piccoli, per divertirsi a ritmo di musica e iniziare a conoscere la storia della musica moderna.

Il nostro consiglio è quello di prenotare in anticipo il biglietto d’ingresso per evitare code al botteghino.

TAPPA 4  |   Un pomeriggio di musica dal vivo al The Cavern Club. Cheers!

Al numero 10 di Mathew Street c’è una porta rossa e, sopra, un’insegna di luci giallo-pallido: “The Cavern Club”. Varcando quella soglia, inizia un viaggio alla fine degli anni Cinquanta. A quel tempo Alan Sytner, il primo proprietario, aveva riqualificato un vecchio seminterrato e rifugio bellico, trasformandolo in un club underground sullo stile dei localini del jazz in voga nei quartieri di Parigi. Qui avrebbero suonato le band più forti di tutti i tempi, e gli apripista furono proprio i Beatles, che si esibirono ben 292 volte.

Il club attuale è una fedele riproduzione di quello preesistente, che fu in parte demolito, ma ne conserva i mattoni e l’atmosfera: qui ci si ritrova per ascoltare dell’ottima musica dal vivo praticamente ogni giorno, e una volta all’anno cover band di tutto il mondo si esibiscono in occasione del famoso International Beatle Week Festival.

Visitiamo il club un venerdì sera di marzo, per assistere alla performance di una cover band dei Beatles: ingresso 15 euro, ben spesi. La band riproduce fedelmente i brani più di successo della storica band inglese, facendo sognare e rivivere i mitici anni 60 alle decine di persone di ogni età venute da ogni parte del mondo appositamente per vedere in prima persona il locale da dove partì il successo planetario dei Beatles.

Lasciare Liverpool senza averci fatto un salto sarebbe imperdonabile.

Dopo i giorni trascorsi nella tranquillità e solitudine della campagna del Galles, il nostro viaggio #OMGB ha subito una scossa a ritmo di Rock in una delle città più vibranti e moderne del Regno Unito.

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