Namibia, oltre il Safari: luoghi da vedere tra cascate, altopiani e deserti

La Namibia è una terra di contrasti, che può accontentare tutti i gusti. Riassume in sé, infatti, diversi paesaggi naturali, dal deserto, all’Oceano ventoso, alla Savana, a zone montagnose perfette per il trekking.

La Namibia è un Paese giovane, dal momento che è diventata indipendente soltanto dal 1990, dopo essere stata colonia prima Tedesca, poi Britannica e, infine terra di amministrazione da parte della vicina Repubblica Sudafricana.

La storia ha fatto sì che, se da un lato il Paese sia un crogiolo di etnie particolari e distinte per tradizioni (non tarderete a riconoscere gli Herera, dagli abiti “ottocenteschi” o gli Himba dalla pelle ricoperta di ocra rossa), dall’altro abbia per alcuni versi un aspetto decisamente occidentale. La città di Swakopmund, ad esempio, ricalca le casette a graticcio tedesche e offre nei suoi ristoranti, oltre al pesce, anche wurstel, stinchi e crauti.

Per chi è adatta la Namibia – Info Pratiche

Chi è alla sua prima esperienza di viaggi in Africa potrà, quindi, sentirsi sicuro. La Namibia è un Paese tutto sommato avanzato, con ottime strutture ricettive e dagli elevati standard igienico sanitari. Basti ricordare che anche la famosa Angelina Jolie ha scelto il Paese come luogo per dare alla nascita la sua prima figlia.

Il Paese è sicuro (se si esclude un po’ di accortezza nella Capitale). Per questo è una destinazione assolutamente adatta anche alle famiglie con bambini al seguito, se amano stare in auto (le distanze tra una regione e l’altra sono significative).

La Namibia si presta inoltre a un viaggio “fai da te” e on the road. Si può tranquillamente noleggiare un’auto (per gran parte degli itinerari non è nemmeno necessario un 4X4) e girarla tutta in autonomia, Parco Etosha compreso.

Solo due raccomandazioni:

  1. i lodge e le strutture vanno prenotate in anticipo: la Namibia ha pochissimi centri abitati e i lodge sono a km di distanza l’uno dall’altro… non si può pensare di prenotare “strada facendo”
  2. le strade sono sterrate… è necessario guidare a massimo 70km/h e soprattutto non viaggiare di notte, per il rischio di imbattersi in animali. Il viaggio slow, comunque, vi ripagherà con panorami da lasciare senza fiato.

Quando andare e cosa visitare al di fuori del circuito classico e dei Safari

Dal momento che la Namibia, si trova sotto l’equatore, le stagioni sono invertite rispetto alle nostre. La nostra estate equivale, quindi, alla stagione invernale. Questo è tuttavia il periodo ideale per un viaggio qui. L’inverno, anche se ha notti fredde, offre una piacevole temperatura durante il giorno e soprattutto esclude il rischio di piogge.

Si riesce quindi a guidare facilmente senza rischi di allagamenti per le strade e non si vedono zanzare. La stagione secca è ideale anche per i safari: la scarsità di acqua spinge gli animali ad avvicinarsi alle grandi pozze presenti nei parchi, che diventano quindi un’ottima opportunità di avvistamento.

Nonostante la Namibia sia famosa per i safari al Parco Etosha, offre comunque altre piccole delizie. Ecco quelle che mi sono rimaste nel cuore.

1) Solitaire

Solitaire, sulla strada per il deserto e le dune di Sossusvlei, ha il fascino del luogo che sembra dimenticato dal tempo. Qui si può trovare solo una pompa di benzine e auto abbandonate… che riportano alla mente immagini di Far West Moderni.

La cosa più incredibile è che nel mezzo di questo posto “dimenticato”, circondato dal deserto, sorge una Pasticceria che può fare invidia a quelle più blasonate delle nostre città. La Apple Pie dell’eccentrico fondatore (Mr Moose, che è mancato un paio di anni fa e la notizia della cui morte ha fatto letteralmente il giro del mondo sui siti di viaggi), gustata nella polvere del deserto, è qualcosa di indimenticabile.

2) Grootberg Plateau – Damaraland

Io sono capitata qui quasi per caso. Avevo visto una foto della zona e me ne ero innamorata, obbligando il mio gruppo di viaggio a inserirlo nell’itinerario. Si tratta di un altipiano che sorge su una vallata immensa e che offre un panorama indimenticabile: sembra di avere l’Africa ai propri piedi.

Qui consiglio inoltre di dedicarsi a giri a cavallo nel Plateau: non è cosa da tutti i giorni cavalcare in mezzo ad antilopi e gazzelle.

Questa tappa può essere inserita, come fermata intermedia, nello spostamento da Swakopmund verso il Nord o verso la zona di Kamanjab.

Sul Plateau, vi è un unico lodge, il Grootberg Lodge, che organizza anche escursioni a cavallo o a piedi e ha la pregevole politica di assumere solo personale delle comunità locali.

3) Epupa Falls

Le Epupa Falls non hanno nulla delle più note cascate Vittoria, ma secondo me meritano una deviazione. Le cascate non sono molto alte, ma, nel punto più profondo, cadono in una stretta gola che provoca dei gorghi scenografici. Quello che merita è sicuramente il panorama d’insieme: il fiume Kunene che scorre in mezzo ai baobab, le palme che si vedono in lontananza e segnano il confine con l’Angola, i piccoli arcobaleni che ogni tanto si formano al centro della gola.

Anche in questo caso, si è “fuori dal mondo”. Non ci sono centri abitati di rilievo, ma solo alcuni lodge e i villaggi Himba nei dintorni… ma se si apre il capitolo “Himba”… si inizia un secondo viaggio!

2 commenti su “Namibia, oltre il Safari: luoghi da vedere tra cascate, altopiani e deserti”

  1. ciao Pietrolley! Grazie…. il volo purtroppo non è economico (sopratutto in certi periodi come Agosto). Purtroppo infatti ci sono poche compagnie che volano lì (non direttamente). Puoi guarda con South African Airways oppure con Lufthansa/Air Namibia. Io avevo scelto questa ultima opzione. Comunque il volo prenotato con 4 mesi di anticipo per Agosto era poco meno di 1.000 euro 🙁
    I consigli? Cercare di volare in periodi meno di punta oppure prenotare con LARGO anticipo. Complimenti anche per il tuo blog… amo la Liguria 🙂

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