Sierra Leone: una settimana con lo staff di Emergency

Di viaggi ne ho fatti molti e ho visitato moltissimi paesi in tutti i continenti. Il mio amore per l’Africa non è un segreto per nessuno per cui spesso, il mio cuore, mi ha proprio spinta alla scoperta di questo incantevole quanto contrastato continente. Ed è stata proprio l’Africa, e nello specifico i miei due ultimi viaggi, rispettivamente in Senegal ed Uganda, ad aprirmi a nuove riflessioni e a far nascere esigenze diverse.

Ho sentito che il mio modo di viaggiare, di scoprire luoghi nuovi e di cercare un contatto il più possibile autentico con le popolazioni locali, non mi era più sufficiente.

Molti posti dell’Africa, come purtroppo molti altri del mondo, ti mettono a confronto con realtà a volte drammatiche di fronte alle quali, chiunque come me ami viaggiare, non può rimanere indifferente. C’è chi però non solo non resta indifferente di fronte a queste situazioni, ma che tutti i giorni opera in modo attivo al fine di dare un aiuto concreto a chi realmente ne ha bisogno.Ed è proprio qui che sono approdate le mie riflessioni, alla ferma consapevolezza che era proprio questa la storia che volevo e dovevo raccontare per contribuire a far conoscere realtà di cui spesso magari si conosce l’esistenza ma si hanno informazioni approssimative o poco esaustive.

L’esperienza che volevo vivere e raccontare era appunto accanto alle persone che, tutti i giorni, contribuiscono a rendere questo mondo, che tanto amo, un posto migliore. Sono persone comuni che però, ogni giorno, riscrivono tante storie di persone meno fortunate che, senza il loro aiuto, purtroppo, non avrebbero più nulla da raccontare.

Emergency, Sierra Leone

Si trattava quindi solo di scegliere e alla fine per me è stato semplice dal momento che, a livello territoriale, già seguivo le attività dei volontari: ho scelto di partire con Emergency. Credo che tutti conoscano Emergency, ma ribadire qual’è precisamente la mission di questa ong può servire anche a capire perchè io abbia scelto proprio loro.

Emergency è un’associazione italiana indipendente e neutrale, nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Emergency promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani. L’impegno umanitario di Emergency è possibile grazie al contributo di migliaia di volontari e di sostenitori. Dalla sua nascita a oggi, Emergency ha curato oltre 8 milioni di persone.

Emergency, Sierra Leone

La caratteristiche che mi hanno fatto propendere per Emergency sono principalmente la neutralità e imparzialità che caratterizzano il loro operato, cose di cui, mi permetto una piccola anticipazione, ho potuto constatare la veridicità sul campo.Nasce quindi questa mia avventura che prende forma nel momento in cui viene definito il periodo e la missione: una settimana in Sierra Leone dove Emergency opera attraverso l’ospedale chirurgico e pediatrico di Goderich. Ho quindi avuto l’enorme fortuna di aver vissuto una settimana a stretto contatto con l’équipe internazionale e nazionale che muove questa preziosa macchina in modo esemplare.

Nel mio prossimo articolo scenderò più nei dettagli ma quello che vi voglio riportare oggi sono le emozioni provate a caldo, non appena arrivata, e quelle che mi sono portata a casa, dentro un bagaglio che, più che in ogni mio altro viaggio, non potrò mai più svuotare.

Emergency, Sierra Leone

La prima impressione è stato sicuramente lo stupore. Fin dalle prime ore dal mio arrivo, mi sono resa conto che tutto superava le mie aspettative: le dimensioni della struttura ospedaliera, l’ottimo mantenimento degli edifici, l’impeccabile organizzazione, la quantità di persone impiegate nei vari settori e, soprattutto, il numero di pazienti ai quali viene data quotidiana assistenza sia ambulatoriale che ospedaliera.

Emergency, Sierra Leone

E’ giusto specificare che stiamo parlando dell’unico ospedale in tutta la Sierra Leone che presta cure gratuite alla popolazione locale, quindi lascio a voi immaginare la quantità di persone che vi affluiscono.Vi elenco solo alcuni numeri per rendere l’idea anche a chi non ha potuto testare con i propri occhi.

  • Lo staff internazionale conta 18 componenti tra medici, infermieri, fisioterapista e non medical staff… e sono solo il 5% del totale staff dell’ospedale!
  • Ci sono 3 sale operatorie e una sala di sterilizzazione.
  • I diversi reparti contano un totale di 97 posti letto disponibili, 14 pediatrici (fino a 14 anni) e 83 chirurgici.
  • Nell’ambulatorio di pediatria vengono assistiti fino a 120 bambini al giorno e i fisioterapisti trattano 50 persone al giorno, di cui, i pazienti ricoverati, anche più volte nell’arco della stessa giornata. Considerate anche che tra la fine 2015 e inizio 2016  Emergency ha dato vita anche a 2 posti di primo soccorso (FAP – First Aid Post)  a Lokomasama e a Waterloo. Io ho avuto la possibilità di visitare quest’ultimo, che dista circa un’ora e mezza d’auto da Goderich, nel quale lavora uno staff infermieristico di 13 persone che si occupano di 70 pazienti al giorno circa.

Potrei continuare ad impressionarvi con i numeri, ma credo di aver già reso l’idea. Quello che so è che immaginavo una situazione meno strutturata e invece mi sono trovata immersa ad un piccolo capolavoro di efficienza inserito in un contesto di estrema povertà e trascuratezza.

Ciò che però ha superato di gran lunga il sentimento di stupore, trasformandolo immediatamente in vera e propria commozione, è stato l’essere testimone diretta della forza, dell’energia, dell’entusiasmo e della carica positiva dello staff internazionale che, dopo quello che ho visto e vissuto, considero un vero e proprio gruppo di eroi, ma quegli eroi del quotidiano che non necessitano di applausi o delle luci della ribalta, quasi inconsapevoli di quanto, ciò che fanno tutti i giorni, rientri a pieno titolo nel mondo dello straordinario.

In più di una foto sono riuscita ad immortalare quei sorrisi e quel rapporto empatico che stabiliscono con i pazienti, cosa che fa di loro degli splendidi esseri umani prima ancora che dei grandi professionisti.

Non sempre si ha la fortuna di poter avere un riscontro diretto su quelle che sono le nostre aspettative riguardo le attività delle associazioni che operano nel sociale. Io non solo sono testimone del fatto che, nel caso di Emergency, le aspettative non vengano deluse, ma anzi, a mio avviso, di gran lunga superate.

Un esempio su tutti, forse il più emblematico, che ha riempito di orgoglio anche me perchè, anche se per breve tempo, mi sono sentita una piccola parte di questo gruppo: per strada la gente mi ha fermata più volte per ringraziarmi per il semplice fatto che io indossassi la maglietta di Emergency!

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