Itinerario di 5 giorni in Slovenia, cuore verde d’Europa

L’immagine che arriva alla mente dopo aver pronunciato la parola Slovenia è quella di alte montagne con boschi fitti e rigogliosi.

Esatto, la Slovenia è un vero e proprio polmone verde. Le strade si inerpicano tra i rilievi maestosi, il canto degli uccelli lascia il posto allo scorrere impetuoso delle acque dei fiumi. Tutt’intorno è natura, ogni angolo pullula di vita.

Un viaggio in Slovenia è un’esperienza che arricchisce gli occhi e l’anima.

Durante il nostro itinerario on the road abbiamo avuto la possibilità di conoscere tante persone, la loro cultura, le loro tradizioni e di osservare paesaggi di una bellezza travolgente. Un itinerario intenso tra natura, sport e buon cibo.

Andiamo a ripercorrere insieme le tappe di questo viaggio.

1 GIORNO: San Daniele del Carso e Bled

La nostra prima tappa è stata San Daniele del CarsoŠtanjel in sloveno. Rappresenta uno dei più antichi insediamenti del Carso. Sviluppato intorno al castello medievale, San Daniele è un borgo silenzioso dove il tempo sembra essersi fermato.

La sue case in pietra, tipiche della zona, sono state costruite in armonia con il paesaggio circostante a testimonianza dello stretto legame che esisteva ed esiste tra l’uomo e la natura.

Giardino dei Ferrari, slovenia
Giardino dei Ferrari

Il consiglio è quello di perdersi tra i vicoli del borgo e fare una passeggiata all’interno del Giardino dei Ferrari, appartenente all’omonima villa. Un luogo tranquillo e ben concepito grazie alla bravura dell’architetto Maks Fabiani.

La sua peculiarità è data dal sistema di approvvigionamento idrico: a causa della mancanza di acque superficiali, Fabiani assicurò alla villa e al giardino la presenza di acqua corrente grazie alla costruzione di pozzi, stagni e cisterne in calcestruzzo.

Villa Ferrari in slovenia
Villa Ferrari

In serata arriviamo nella tanto attesa Bled. Romantica, raccolta e graziosa. Camminare lungo il perimetro del lago è un’esperienza molto rilassante. È un percorso di circa sei chilometri, semplice e a tratti suggestivo. Non si può non terminare la giornata su una delle terrazze che affacciano sul lago, gustando la tipica Bled Cream Cake e aspettando che il sole tramonti e le luci della sera rendano tutto più magico.

2 GIORNO: Bled e Bohinj

Inizia la giornata in maniera attiva con un breve trekking nei pressi di Bled. Immersi in una fitta boscaglia, in poco meno di 20 minuti ci troviamo sul belvedere Ojstrica.

Vista del Lago di Bled dall'alto
Vista del Lago di Bled dall’alto

Immaginate la sorpresa una volta arrivati in cima. Sotto di noi il Lago di Bled in tutta la sua bellezza, contornato dalle alte vette delle Alpi Giulie. Non poteva mancare la foto di rito e via verso la nostra seconda destinazione: Bohinj.

Situato nel cuore del Triglav National Park, Bohinj è un piccolo paese incastonato tra i picchi più alti della Slovenia.

La sua peculiarità è quella di sorgere sull’omonimo lago di origine glaciale. Una vista fenomenale della valle e dei dintorni si ha dall’alto della località montana di Vogel, a ben 1535 metri di altitudine.

Lago Bohinj
Lago Bohinj

Grazie alla cabinovia abbiamo raggiunto il Vogel Ski Center in pochissimi minuti. Arrivati in cima lo spettacolo è garantito: catene montuose che si estendono a perdita d’occhio, aria fine e una natura viva e presente.

A malincuore ritorniamo a valle, ma per una buona causa. Ci attende un’avventura pazzesca: canyoning con i ragazzi di Sport4fun.

Canyoning a Bohinj
Canyoning a Bohinj

Tre ore e mezza di pura adrenalina. Scivoli naturali, cascate, pozzi… tutt’intorno il silenzio del bosco interrotto solo dallo scorrere incessante delle acque. La passione per lo sport e un briciolo di pazzia sono i giusti elementi per rendere questa esperienza unica.

3 GIORNO: la Valle dell’Isonzo

Nuovo giorno, nuova attività. Ci dirigiamo a Tolmin lungo le rive del fiume Isonzo (Soča in sloveno) e ad attenderci c’è lo staff del Maya Outdoor Centre. Remi, gommone e caschetti saranno i nostri compagni per l’intera mattinata. Si parte per un rafting divertentissimo che ci porterà a solcare le acque smeraldine dell’Isonzo.

Rafting sull'Isonzo
Rafting sull’Isonzo

Il tempo non è dei migliori, anzi un forte temporale ci ha fatto compagnia per tutta la durata dell’attività. Ma non sono le condizioni atmosferiche a fermarci. Siamo circondati da un paesaggio quasi surreale: pareti rocciose imponenti, le acque del fiume che scorrono impetuose e la presenza di una fitta nebbiolina al di sopra di esse ci testimoniano la forza e la bellezza di una natura che richiede ampio rispetto e riverenza.

Con le spalle un po’ affaticate a causa dell’utilizzo dei remi per quasi tutta la mattinata, ci rifocilliamo e proseguiamo verso Trenta e Caporetto.

A Trenta ci dedichiamo alla vista del museo, al cui interno sono presentate le peculiarità naturali dell’unico parco nazionale della Slovenia – il Triglav – insieme al ricco patrimonio etnologico della Valle del Trenta e dell’Isonzo.

A Caporetto, invece, è d’obbligo un tuffo nel passato con la visita al Museo della Guerra. Un passato triste, cruento, quasi irreale. È difficile credere che, un tempo, quei paesaggi sono stati il palcoscenico di scontri all’ultimo sangue, che hanno lasciato dietro di sé morte e distruzione.

4 GIORNO: Brda, le Grotte di Postumia e il Castello di Predjama

Un po’ assonnati iniziamo l’esplorazione della regione di Brda.

Immersa tra colli ricchi di vigneti e ciliegi, a metà strada tra le Alpi e l’Adriatico, Brda gode di paesaggi pittoreschi e di scorci che hanno posto il proprio sigillo sul passato e lasciato immagini di vita tradizionale.

Emblema di questo legame è il borgo di ŠmartnoSan Martino del Carso in italiano. Un tempo fortezza militare, rappresenta attualmente uno dei monumenti culturali più importanti della Slovenia.

Passeggiare tra i suoi vicoli è un’esperienza sensoriale unica: i negozi d’artigianato mostrano la passione per le antiche tradizioni, gli anziani con i volti scavati da tante fatiche dispensano sorrisi e saluti, i fiori colorati inebriano con il loro profumo i visitatori.

Šmartno
Il grazioso borgo di Šmartno nelle regione di Brda

Ci lasciamo alle spalle Šmartno per dirigerci più a valle, precisamente a Dobrovo, un piccolo paese di 400 abitanti, dove siamo protagonisti di una sublime degustazione presso la casa vitivinicola Klet Brda.

Al termine della mattinata non poteva mancare la piccola scalata della torre a Gonjače. Una struttura di 23 metri, costruita sul colle Mejnik, da cui si apre una vista a 360 gradi su Brda, le Alpi, la pianura friulana e il Carso.

Ma le sorprese non terminano qui. Nell’arco del pomeriggio ci aspettano le Grotte di Postumia e il Castello di Predjama.

Le Grotte di Postumia rappresentano la quintessenza del Carso sloveno. Con i suoi 24 chilometri di gallerie, grotte e passaggi, questo sistema carsico non solo è il più grande d’Europa, ma la sua fama arriva anche oltre i confini del Vecchio Continente.

Grotte di Postumia
Grotte di Postumia

Un trenino percorre la prima parte del tragitto. Ampie stanze si susseguono e si alternano a passaggi più stretti dove i protagonisti incontrastati sono le variopinte formazioni rocciose. Stalattiti e stalagmiti testimoniano la loro anzianità grazie all’imponente presenza, messa ancora più in risalto da particolari giochi di luce artificiale.

L’ambiente circostante ha qualcosa di mistico. Se riuscite a distaccare i gruppi più numerosi di visitatori vi troverete proiettati in uno stato di quiete e pace. A regnare solo il silenzio interrotto dallo scrosciare delle goccioline di acqua che cadono dal soffitto. L’acqua è la vera protagonista di tutto: è grazie ad essa che hanno avuto origine le grotte carsiche ed è grazie alla forza, tipica di tale elemento che, oggi, possiamo godere di questo spettacolo naturale.

Il Castello di Predjama si trova a circa dieci chilometri dalle Grotte di Postumia. La sua struttura è unica nel suo genere: le sue basi, infatti, poggiano su una roccia verticale alta 123 metri.

Castello di Predjama
Castello di Predjama

La costruzione è perfettamente integrata con l’ambiente circostante. In alcuni tratti si fa quasi fatica a distinguere la linea di confine tra la roccia naturale e le mura del castello.

Un’atmosfera quasi romantica lo avvolge. Una passeggiata tra le sue numerose stanze permette di conoscere a fondo come vivevano i suoi abitanti durante il Medioevo, quali erano le loro abitudini e gli intrighi, le storie e le leggende che si celano all’interno delle sue mura.

5 GIORNO: Cerknica e i suoi dintorni

La sveglia suona di buon mattino, il cielo è limpido, soffia un vento fresco e il sole esalta i colori della brillante natura che ci circonda. In men che non si dica ci troviamo all’entrata della Grotta della CroceKrižna jama in sloveno. Iniziata l’esplorazione rimaniamo a bocca aperta. Tutto intorno è completamente buio, a farci luce solo le torce. L’esperienza del trekking sotterraneo lascia il visitatore sbalordito.

 Il porto di Venezia all'interno della Križna jama
Il porto di Venezia all’interno della Križna jama – Foto di Csaba Egri

Ad ogni passo tutto è una sorpresa. Le stalattiti e le stalagmiti brillano nell’oscurità. La Grotta della Croce è famosa per il suo fitto sistema di laghi sotterranei, circondati da argini di natura calcarea, che hanno conservato e portato sino ai giorni nostri preziosi resti fossili dell’orso delle caverne.

Terminata la nostra esplorazione, ci dirigiamo verso il piccolo centro di Cerknica – Circonio in italiano. Si dice che il territorio di Cerknica abbia una natura resa magica da incantesimi fatti dalle streghe. È la sensazione che si ha visitando il lago omonimo.

Il Lago di Cerknica è il lago intermittente più grande d’Europa.

Esso, infatti, si forma durante le prime piogge autunnali e in primavera a causa dello scioglimento dei ghiacciai sulle montagne circostanti. In tutti gli altri periodi dell’anno è secco e questo permette di passeggiare tra i suoi ampi prati, visitare da vicino i numerosi inghiottitoi e praticare birdwatching.

Lago di Cerknica
Lago di Cerknica

Al momento della nostra visita le acque erano completamente prosciugate, quindi abbiamo avuto la fortuna di ammirare – in sella a delle biciclette – un paesaggio del tutto giovane, appena creatosi in seguito al gran caldo delle settimane precedenti, che ha trasformato l’habitat del luogo da umido a secco, contribuendo ad arricchire la biodiversità.

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