Viaggio in Malawi, Africa: il sorprendente Liwonde National Park

La parte del lago Malawi è sicuramente quella che mi ha colpito di più poichè è molto caratteristica e, nei miei viaggi precedenti, non avevo visitato luoghi comparabili a questo. Ciò non toglie che anche il Liwonde National Park sia stata una sorpresa, nonostante la rivalità sul tema safari fosse molto più serrata con altre zone dell’Africa visitate in viaggi precedenti.

Liwonde National Park

Si tratta di un parco relativamente piccolo (584 kmq) caratterizzato per lo più da savana e popolato da elefanti, ippopotami, bufali, coccodrilli, impala e facoceri, oltre a diverse specie di uccelli.

Dalle informazioni che avevo raccolto prima di partire, avevo appreso che nel 2013 era stato attuato un programma di reinserimento di leoni che però ammetto, noi non abbiamo visto e che quindi non saprei dire se sia andato a buon fine. Sebbene quindi non sia la patria dei grandi predatori, diverse immagini mi hanno incantata di questo posto. Gli elefanti sono numerosi e devo proprio a loro le emozioni più forti.

Liwonde National Park

Innanzi tutto è giusto specificare che il parco è visitabile a piedi, in jeep e anche in barca, solcando le placide acque dello Shire River che attraversa il parco.

Noi, appena arrivati al Liwonde safari Camp, abbiamo sistemato i bagagli nella stanza e ci siamo subito immersi nel parco con una lunga passeggiata a piedi durante la quale abbiamo avuto il primo incontro ravvicinato con un branco di elefanti, proprio a poche centinaia di metri da noi. E’ evidente però che, gli incontri con gli elefanti, non dovessero finire lì. Abbiamo infatti scoperto che il territorio occupato dalla struttura in cui abbiamo pernottato, che per altro mi sento di raccomandare fortemente per le stanze molto accoglienti, l’ottima pulizia e la buona qualità del cibo, è molto amata dagli elefanti del luogo, tanto che ci hanno fatto visita sia la sera che la mattina seguente.

Liwonde National Park

La sera siamo solo stati avvisati dai gestori della struttura che ci hanno invitati a non uscire dalle camere e di notte, ma non li abbiamo visti, abbiamo  solo percepito la loro presenza per il forte fruscio delle fronde degli alberi provocato dal loro passaggio. La mattina, durante la colazione, l’emozione si è fatta molto più forte perchè hanno attraversato il camp una ventina di elefanti, proprio a pochi metri da noi.

Ovviamente non ci siamo potuti muovere fino a che non si sono allontanati, ma l’attesa non ci è pesata per niente perchè abbiamo potuto assistere ad uno spettacolo al quale direi che non si assiste proprio tutti i giorni! Gli elefanti avevano però ancora una sorpresa per noi: durante il nostro giro sul fiume, la nostra barca si è dovuta fermare per permettere il passaggio di un intero branco da una riva all’altra. Io avevo già assistito a questa scena in Botswana ma sono quelle cose di cui è molto difficile stufarsi e che, ogni volta che accadono, hanno il potere di meravigliarti e lasciarti a bocca aperta.

Liwonde National Park

Sebbene si sia capito che gli elefanti siano stati grandi protagonisti del nostro safari, il giro in barca sullo Shire River ci ha permesso anche di ammirare numerosi ippopotami, fuori e dentro l’acqua, grandi esemplari di coccodrilli e moltissime specie di uccelli. La ricchezza dell’avifauna di questo parco è immensa: delle 650 specie presenti in Malawi, ben 400 circa si possono trovare in questo parco.

Liwonde National Park

Liwonde National Park

Al giro in barca è seguito il giro in jeep che ci ha permesso di fare nuovi incontri: zebre, bufali ed antilopi non si sono infatti risparmiati! A coronare questa splendida giornata, un tramonto africano sulla savana che, chi conosce l’Africa lo sa, sono tra i più belli al mondo.

Liwonde National Park

Liwonde National Park

Liwonde National Park

Con il Liwonde National park ho concluso la mia avventura in Malawi che, è vero che è durata pochi giorni, ma che mi ha realmente lasciato un bagaglio di esperienze molto ricco.

Lo ripeto ancora una volta, anche se so di averlo fatto già nei miei articoli precedenti, perchè tengo a trasferire il mio vissuto in questo piccolo stato africano: l’accoglienza, i sorrisi e il calore che ho trovato qui, non li avevo trovati in nessun altro posto dell’Africa.

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