Itinerario green alla scoperta di una Thailandia insolita

Era ed è, a maggior ragione dopo questo viaggio, una delle mete presenti nella mia lista dei desideri. Non era in programma nell’immediato, perché la credevo, sbagliando, un po’ troppo scontata.

È stata una sorpresa, mi ha colpito e presto, sono certa, progetterò un mio viaggio qui. Parlo della Thailandia, della mia partecipazione al  #megafamthailandia, a nome di Non Solo Turisti , uno dei due blog di viaggio chiamati a testimoniare l’evento.

La Thailandia, è entrata così nella mia esperienza di viaggiatrice, un altro pezzettino di Asia nella mia valigia, un continente che più di altri mi attrae e, sognando, qualche volta riesco a realizzare dei sogni.

L’evento #megafamthailandia a cui abbiamo partecipato era molto complesso: 120 operatori nel settore turismo fra assicuratori, agenzie di viaggio, agenti, giornalisti e blogger chiamati a scoprire, documentare e raccontare zone diverse di questo paese, creando un mosaico che potesse testimoniare la varietà di una meta così ricca di fascino. Il nostro era un itinerario green, le cui mete più famose: Phuket – Phangna- Khao Sok.

Phuket

Come per ogni viaggio di cui si sente tanto parlare ma non si conosce la destinazione, nella valigia ho inserito una buona dose di luoghi comuni ed immagini da copertina frutto spesso di notizie sentite o lette. I tanti turisti di ritorno da Phuket raccontano di mare, surf, massaggi, mercati e trasgressione.

Quando, ho raggiunto prima Bangkok, poi Phuket, scorgendo il verde intenso del paesaggio, ho accantonato il mio bagaglio di informazioni e deciso di vivere il mio viaggio senza ricordare ciò che della Thailandia mi avevano detto. Ciò che ho scoperto in una settimana è stata architettura, integrazione, relax, trekking, navigazione, pescatori, risaie, grotte, cibo.

Quello che ho apprezzato di più è stato vivere durante i miei giorni, non solo mare come turista, ma il mare come una cornice di gente locale che ci vive di turismo ma non solo; coltivando riso, allevando pesce, vivendo pensando che gli occidentali siano si una opportunità ma che non si vive solo di turismo, sopratutto se del genere mordi e fuggi.

Le zone che abbiamo scoperto sono state le coste devastate dallo tzumami anni fa e che, ad oggi, non hanno più segni se non monumenti e musei in memoria della tragedia e delle sue vittime. Sono zone spesso pensate per un turismo europeo marittimo che ha tanto da offrire anche come natura, cultura e gente. Fra cose note e meno note, questi gli aspetti che consiglio fra quelli da me vissuti e che inserirei, io stessa, in un itinerario di scoperta di questa regione della Thailandia.

Phuket Old Town

Non mi sarei immaginata che questa città avesse un suo centro storico con case così colorate, vintage e ricche di storia. Le sue vie raccontano la Phuket commerciale e incrocio fra Cina, Malesia, Medio oriente ed Europa per i commerci per le sue materie prime. È così che i luoghi di culto differente convivono assieme ai loro fedeli, le facciate colorate delle case sino- portoghesi testimoniano influssi e tendenze, i locali ospitati nelle vecchie case  si aprono agli occhi dei passanti e raccontano con oggetti e foto usanze e tradizioni. Se vuole il turista, può esorcizzare l’immagine di questa città che molti raccontano solo come mare e trasgressione.

Khao Yao Noi

Svariate possono essere le escursioni che in giornata si realizzano da Phuket. In pochi minuti ci si ritrova in un paesaggio dai colori intensi costellato da isolotti disabitati o isole abitate. È il mare delle Andamane, in fondo un piccolo angolo di mondo di quelli che un cartografo riduce a pochi cm. Quando da turista lo vivi, ti rendi conto che i cm non sono adatti per misurare colori, i mercati e la gente che trascorre la sua vita. Così, in poche ore, cerchi di portarti via tutto quel che puoi.

Pianificando un viaggio in Thailandia cercate gli isolotti accanto a Khao Yao Noi nelle cartine e guardate queste foto: cosa ne pensate di questi pochi cm di mondo? E dopo un tuffo in un acqua che non si racconta a parole, visitare Khao Yao Noi è mettere un piede in una isola poco conosciuta dal turismo di massa, fra le risaie e le case colorate soppalcate, i villaggi di pescatori, i bufali, gli spaventapasseri.

Qui avrei voluto trascorrere più tempo, magari una notte, per incrociare altri uomini che trascorrono la giornata pescando e coltivando ricambiando il loro naturale sorriso, e le donne che badano ai bambini, eseguono le faccende domestiche, o semplicemente trascorrendo il tempo guardando la luce così accesa ed il riverbero dei colori.

Qui non ho visto turisti ed ho sperato in cuor mio di poterci tornare e ritrovarla così come l’ho lasciata, percorrendo il molo mobile a cui le barche a motore approdano se non c’è bassa marea.

I Trekking: quelli da noi realizzati nel Sri Phang nga National Park ci hanno portato alle Tam Nang Waterfall e quello alla scoperta di Ratchaprapa Dam, è seguito alla navigazione con una barca thai ed una zattera di bambù, immersi in una zona di grande fascino.

Isolotti e vegetazione assieme alla vita dei pescatori che ora si apre anche al turismo sono le caratteristiche di questo luogo a circa due ore di macchina da Kao Lak.

La meta finale di queste escursioni, mentre tutto attorno, il verde, riempie occhi e sensi, nel primo caso sono delle spettacolari cascate, nel secondo una piccola grotta carsica; per entrambe l’ambiente e l’atmosfera sono di grande fascino. Guardate le foto: non vi pare?

Khao Tapoo

Che la Thailandia fosse stata di ispirazione agli sceneggiatori di James Bond lo ignoravo prima di #megafamthailandia. Eppure difficilmente un tour in queste zone vi eviterà la sua visita. Khao Tapoo, è una isola suggestiva dove Roger Moore negli anni 70 ha girato scene rimaste nei ricordi di tutti gli estimatori tanto da essere ribattezzata l’isola di James Bond.

Purtroppo l’atmosfera è molto condizionata dal turismo di massa; ciò nonostante la traversata e la visita a Koh Panyee, limitrofo villaggio di pescatori vale la pena di una sosta. In quest’ultimo, vive una comunità musulmana. Sebbene subisca l’influsso turistico della vicina meta, é consigliabile una sosta al mercato e, soprattutto perdersi senza mai perdersi fra i vicoli buttando un occhio sulle scene di vita all’aperto.

Note pratiche

La Thailandia è facilmente raggiungibile da Milano e da Roma con comodi voli ThaiAirways senza scalo (12 ore) e con orari molto comodi che permettono di guadagnare due giorni di viaggio. Le coincidenze con le diverse zona del paese sono assicurate da frequenti coincidenze di BangkokAirways. Per Phuket là Thai assicura voli diretti anche da Francoforte. Informazioni sulla meta sono facilmente recuperabili anche attraverso ufficio turistico thailandese di Roma.

ll visto turistico di 30 giorni è gratuito e viene rilasciato in aeroporto.

Dove abbiamo dormito

BangkokRamada Plaza Bangkok Menam Riverside

Khao Lak: Hive Khaolak Beach Resort e Apsara Beachfront Resort & Villa

PhuketDeevana Patong Resort & Spa

6 commenti su “Itinerario green alla scoperta di una Thailandia insolita”

  1. Che posti stupendi!! Stavamo proprio valutando la Thailandia per la prossima estate <3

  2. Ciao! Come ho scritto è stata una bellissima scoperta e ho una gran voglia di tornarci. Forse è il paese più turistico della zona ma pianificando, grazie anche alla sua grande varietà di possibilità, si possono visitare e conoscere aspetti di questo paese per nulla scOntati. Per informazioni ed altro siamo qui. Consulta se sei interessato i link che ho lasciato e l’ente del turismo thailandese. Grazie!

  3. Io”bazzico” da quelle parti da un po’ di anni, è stata dura ma alla lunga ho imparato a trovare il giusto e razionale equilibrio che me la fa amare sia per le sue bellezze che per le sue “stranezze” 🙂

  4. Grazie per il riscontro! Io non vedo l’ora di poter progettare un mio viaggio alla ricerca di tutte quelle stranezze che tu hai già m trovato!

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