Il 25 novembre sono stata nuovamente ospite della trasmissione “Il viaggio” di radio stonata.
Ć stata lāoccasione per ripensare al mio viaggio in Madagascar, che risale ad un anno e mezzo fa e cosƬ ricordare la bellezza di quei luoghi, la gente, le ferite di una terra che fa riflettere.
Nei miei due post che raccontano il viaggio e che ho rispolverato per parlare con Beppe Sorbara ho raccontato di una strada, la rn7, che mi ha condotto da Antanarivo a Toliara e viceversa, percorrendo 2200 km di asfalto abraso, incrociando la gente sul ciglio delle strade, bambini, natura, parchi, animali.
Tante le bellezze, domande e le tristi considerazioni che questo viaggio mi ha lasciato, un viaggio che ho dedicato alla terra Madagascar più che al mare ed il relax.
Ho cosƬ ripercorso questa strada in radio, il racconto di quei km che mi hanno accompagnato in questa terra bella e ferita dallo sfruttamento che ĆØ il Madagascar oggi. Una nazione in cui analfabetismo, povertĆ , fame, corruzione sono a portata di vista. Un viaggio in questa terra, se non ĆØ allāinsegna della superficialitĆ del turista occidentale, ti fa toccare con mano le differenze, le ingiustizie. Chi si avvicina a questo paese non lo dovrebbe fare solo cercando mare e il richiamo dei luoghi comuni, ma con lāintento di leggere e prendere la misura su ciò che ĆØ la nostra vita.Rispetto al mare, anche qui tante le scelte. La mia ĆØ stata di 4 notti ad Anakao, un luogo sperduto a cui penso spesso. Per come ci si arriva, per chi ci vive da sempre e chi da poco, Ā per quello che ha lasciato e ciò che possiede.
Anche questo ĆØ in un mio post che racconta la fantastica utopia di due ragazzi Lombardi che vivono ed hanno costruito qualcosa di veramente bello li, da ormai 8 anni realizzando il sogno di tanti. Anakao ĆØ un poā la realizzazione dellāisola che non cāĆØ. Peter Pan ĆØ li ed aspetta chi vuole conoscere il vero Madagascar.