Cosa vedere in Trentino fuori stagione

Ho frequentato molto da bambina il Trentino in campeggi parrocchiali caratterizzati da estenuanti passeggiate e regole da caserma e devo dire che per parecchio tempo ne ho avuto il rifiuto. L’ho riscoperto in questi ultimi anni e lo visito spesso anche nelle stagioni meno turistiche: l’autunno e la primavera, perché offre colori ed atmosfere calde e vivaci.

Non devo certo essere io a fare pubblicità ai mercatini natalizi del circuito altoatesino o alle piste da sci delle Dolomiti, desidero, invece, segnalare alcune esperienze che ho vissuto e che vale la pena far conoscere e che sono, a mio parere, un’alternativa al turismo più classico fatto di trekking, sci e SPA.

Trentino fuori stagione

Il maso

Innanzitutto consiglio di abitare, anche solo per qualche giorno, in un maso. Negli anni della mia infanzia, ogni volta che si passava accanto ad un maso chiuso, le suore, alla cui “amorevole” custodia eravamo affidati, bisbigliavano e si lanciavano occhiate furtive, facendoci allontanare velocemente, a lasciar intendere una situazione da evitare, fatta di ignoranza e di fatica, d’isolamento e di tare genetiche.

In verità, ora, i masi sono realtà turistiche ed economiche legate alla tradizione, ma anche all’avanguardia, eco-sostenibili, che praticano un’agricoltura biologia ed un allevamento etico, nel pieno rispetto degli animali che vivono liberi nei pascoli. Sono riscaldati a pannelli solari e dotati di ogni confort.

Alloggiare in un maso vuol dire avere la possibilità di mungere la mucca il cui latte berrai a colazione, sorseggiare infusi  profumati di fiori d’alta quota, vivere a contatto con la natura e gli animali, osservare le volpi, di notte, che si avvicinano, furtive, alla fattoria e godere di tramonti e panorami mozzafiato, gustando, magari un pezzo di strudel caldo. Povere suore, nella loro visione ottusa non avevano colto le potenzialità di una realtà antichissima che ha saputo rinnovarsi, pur restando fedele a se stessa ed al rispetto del territorio che vive da centinaia di anni!

maso
maso

Io adoro i prodotti del maso Marginterhof a Colle Isarco, che produce marmellate di fragola, mora, lamponi e mirtilli, ma anche succhi di frutta al sambuco e al ribes, uova fresche ed unguenti curativi alle erbe di montagna.

La famiglia Marginter li vende per tutto il periodo natalizio nella piazza principale di Vipiteno ed ogni venerdì nel mercato contadino.

La Pomaria

Un’ altra esperienza da provare è recarsi in Val di Non in ottobre per “Pomaria” la festa della mela trentina, che si tiene nel paesino di Cavez, che per l’occasione viene tirato a lucido, in un tripudio di bancarelle di prodotti tipici, ristoranti, degustazioni di grappe, esposizioni di svariati tipi di mele locali, laboratori per produrre centrotavola autunnali o per cucinare i canederli, musica, balli, show cooking…. Il tutto intorno al castello medioevale ed alle antiche case in pietra.

Trentino fuori stagione

Io ho scelto di alloggiare nel bed and breakfast La Casa del Sole nel paesino di Campodenno, perché è situato letteralmente dentro il meleto del padrone di casa, per cui potrete passeggiare tra i filari di meli, in compagnia, magari, di qualche capriolo, come è successo a me, con sullo sfondo l’Adamello Brenta con i suoi 80 orsi bruni, che spesso scendono in paese per mangiarsi le mele ed il miele nelle arnie. Il gestore del b&b, poi, vi accoglie con torte, pasticcini, grappe… e chi più ne ha più ne metta a base di questo frutto e non vi lascerà tornare a casa senza un cestino delle sue mele della Val di Non. In primavera, poi, quando, i meleti sono in fiore, il paesaggio è ancora più spettacolare.

I castelli

In questa stagione inizia anche il tour del Trenino dei Castelli che, con partenza ogni weekend da Trento, permette di visitare in giornata i più bei castelli della regione con anche una tappa agli stabilimenti Melinda per assaggiare succhi di mele ed il pranzo in un ristorante tipico. Il costo totale si aggira sui 60 euro.

Ed in questa stagione riaprono anche i musei del circuito Messner Mountain Museum, situati in roccheforti in posizioni panoramiche, imperdibili per gli appassionati di montagna e non solo. Contengono anche antichi cimeli tibetani e più in generale reperti storici ed etnografici dei popoli d’alta quota.

E, visto che ho precedentemente scritto di orsi, val la pena visitare l’antico santuario di San Romedio, a pochi km da Casez, dove tuttora vive un orso a ricordo di quello che l’eremita portava al collare. Naturalmente l’animale attuale è nato in cattività e salvato da una situazione di degrado circense. A parte questa curiosità, l’eremo è situato su uno sperone roccioso alto più di 70 metri ed è un complesso che riunisce 5 chiese a partire dall’anno 1000 d.c. Le si raggiunge salendo una ripida scalinata, ma dopo ci si può ristorare con un’ombra di vino nel piccolo bar ai suoi piedi.

Trentino fuori stagione

Lago di Tovel

Un pomeriggio lo si può trascorrere anche lungo le rive del lago di Tovel che in autunno, soprattutto, sfoggia colori vivacissimi. Fino agli anni 60, ciclicamente, le sue acque si tingevano di rosso per cui era  nominato “Lago Rosso”.

E’ quel famoso lago che tutti noi che abbiamo superato i 30 anni abbiamo studiato nei sussidiari- sezione geografia delle regioni d’Italia. Ora questo fenomeno non si presenta più visto che era legato ad una particolare alga che si nutriva e proliferava negli escrementi delle vacche e,  negli ultimi anni, essendo diminuita drasticamente la pratica dell’alpeggio, l’alga si è estinta. Comunque le sue acque rimangono di un bel verde brillante e con una passeggiata di poco più di un’ora lo si può ammirare lungo tutte le sue sponde.

Trentino fuori stagione

La Val di Non

L’ultimo consiglio per chi desidera visitare la Val di Non è di assaggiare i famosi e buonissimi Tortei di patate. E’ necessario presentarsi assolutamente digiuni al ristorante, perché qui con le porzioni non scherzano affatto!!

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