Viaggio alla scoperta del Rione Sanità a Napoli – Cosa vedere

Il Rione Sanità è uno dei quartieri più antichi di Napoli. Colorato, dinamico, affascinante, per certi aspetti folkloristico. Il Rione Sanità è così come appare davanti ai tuoi occhi: vero, crudo, ma soprattutto umano.

Umano perché fatto di persone. Giovani, anziani e bambini: ognuno con la loro storia, ognuno con la loro esperienza di vita. Impegnati ogni giorno nel sociale per migliorare il quartiere e portarlo alla ormai definitiva rinascita. È questo ciò che fanno i ragazzi della Cooperativa La Paranza, un progetto degno di nota nato nel 2006 per volontà e spinta di don Antonio Loffredo.

Grazie all’impegno e alla volontà di riscatto di questi giovani ragazzi nasce il percorso turistico Il Miglio Sacro. Un trekking urbano giornaliero alla scoperta delle bellezze storico-architettoniche del Rione Sanità.

Andiamo a scoprire insieme le principali tappe che abbiamo toccato durante il nostro tour organizzato su iniziativa di Insolita Italia.

CATACOMBE DI SAN GENNARO

Catacombe di San Gennaro
Catacombe di San Gennaro

Situate sulla collina di Capodimonte, le Catacombe di San Gennaro rappresentano una vera e propria città sotterranea. Esse nascono come luogo di sepoltura pagano intorno al II secolo d.C. e divengono luogo cristiano di culto dei morti solo a partire dal III secolo d.C.

Si possono distinguere due differenti livelli. Il vestibolo inferiore più antico, dove si trova la Basilica di San Gennaro extra moenia e il vestibolo superiore, ricavato da un ipogeo di origine gentilizia.

Oggi le Catacombe di San Gennaro sono molto importanti perché meta di pellegrinaggio per via della presenza della tomba di San Gennaro a cui i napoletani sono molto devoti.

Le reliquie del Santo qui traslate per volontà del vescovo di Napoli Giovanni I tra il 413 e il 431, vennero successivamente trafugate in parte dal principe longobardo di Benevento Sicone I e trasferite nella sua sede episcopale. Per evitare altri eventi di questo genere il vescovo Giovanni IV decise di traslarle nella Basilica di Santa Stefania, oggi meglio conosciuta come il Duomo di Napoli.

Dopo diversi studi la tomba di San Gennaro è stata identificata nella parte inferiore della Basilica dei Vescovi, così chiamata perché presenta un soffitto con volta a botte su cui sono rappresentati i ritratti dei primi 14 vescovi di Napoli.

Visitare le Catacombe è stata un’esperienza forte e nello stesso tempo interessante. I suoi locali molto ampi e arieggiati danno un senso di pace e di tranquillità. Le luci soffuse creano dei giochi di luce e ombre molto particolari che rendono il tutto molto suggestivo.

BASILICA DI SANTA MARIA DELLA SANITÀ

Chiesa di Santa Maria della Sanità
Chiesa di Santa Maria della Sanità

Edificata agli inizi del Seicento, la Basilica di Santa Maria della Sanità è uno dei progetti più ambiziosi di Fra Nuvolo, un architetto domenicano.

La chiesa presenta una pianta a croce greca irregolare a causa della conformazione del terreno e del presbiterio rialzato per far sì che inglobasse la vecchia basilica paleocristiana, oggi area di accesso alle sottostanti Catacombe di San Gaudioso.

La Basilica è considerata un centro di aggregazione molto importante dagli abitanti del Rione Sanità. Questa stretta connessione con i credenti e le persone del posto ha origini molto antiche: l’edificio, infatti, venne edificato per volontà dei credenti come segno di devozione per via del ritrovamento del quadro più antico di Napoli raffigurante la Madonna.

Il suo interno presenta tutti gli elementi e le forme del barocco napoletano. Strutture marmoree sgargianti, linee sinuose e armoniose, un’evidente teatralità. Di rilevante importanza la presenza di numerose opere pittoriche seicentesche, realizzate da artisti napoletani come il famoso Luca Giordano.

La Basilica di Santa Maria della Sanità è meglio conosciuta come Chiesa di San Vincenzo Ferrer, detto ‘O Monacone, rappresentato come l’Angelo dell’Apocalisse con le classiche ali, una tromba e una fiamma viva sul capo. Il suo culto è molto sentito dai napoletani – in particolare all’interno del Rione Sanità – perché ad Egli fu associata l’improvvisa fine dell’epidemia di colera nel lontano 1836.

CATACOMBE DI SAN GAUDIOSO

Catacombe di San Gaudioso
Catacombe di San Gaudioso: parte classica

È il secondo sito sepolcrale più grande di Napoli dopo le Catacombe di San Gennaro. Sono dette di San Gaudioso per via della presenza della tomba di Gaudioso l’Africano, vescovo di Abitine in Tunisia.

Il sito è suddiviso in due parti ben distinte. Una prima più classica con elementi prettamente paleocristiani e una seconda – risalente al Seicento – caratterizzata, invece, da elementi barocchi.

Abbandonate nel Basso Medioevo a causa del trafugamento delle reliquie di San Gennaro ad opera di Sicone I e delle Lave dei Vergini – fiumi di fango e detriti provenienti dalle colline circostanti che invadevano le vie del Rione Sanità – furono riutilizzate nel Seicento come luogo di sepoltura per ecclesiastici e aristocratici. Nacque così la parte barocca.

A tratti grottesco, l’ambulacro che ospita i defunti appartenenti ai ceti sociali più elevati si presenta come un lungo corridoio completamente affrescato dai corpi dei morti con la particolarità che il loro teschio veniva murato alle pareti in corrispondenza della testa.

Catacombe di San Gaudioso: parte barocca
Catacombe di San Gaudioso: parte barocca

In questi luoghi nacque anche la pratica della scolatura e la figura dello schiattamuorto.

Lo schiattamuorto aveva il compito di sistemare i cadaveri all’interno di scolatoi – chiamati in dialetto cantarelle – e bucarli per facilitare la fuoriuscita dei liquidi. Una volta terminato il processo le ossa venivano lavate e deposte nei rispettivi loculi.

CIMITERO DELLE FONTANELLE

Cimitero delle Fontanelle
Cimitero delle Fontanelle

Il Cimitero delle Fontanelle è un antico ossario ricavato in di una cava di tufo. È chiamato in questo modo per via della presenza, in passato, di fonti d’acqua. Visitare questo luogo crea un senso di stupore e nello stesso tempo di rispetto. Migliaia di ossa e teschi sistemati ordinatamente sono sì parte integrante del cimitero, ma dietro ognuno di essi si cela una storia, un aneddoto o una curiosità.

Qui tradizione, superstizione e folklore vanno di pari passo e la morte viene concepita come un normale avvenimento che appartiene indissolubilmente alla vita dell’uomo.

È stato sede dell’ormai abbandonato culto delle anime pezzentelle. I napoletani adottavano un cranio – o capuzzella in dialetto – e ne avevano cura, pulendolo quotidianamente e rivolgendogli preghiere in cambio di una grazia.

I segni tangibili di questo culto così particolare sono da riscontrare nei doni lasciati vicino ai crani e nella presenza di teche in cui le capuzzelle venivano accuratamente riposte.

ANTICHI PALAZZI

Il Rione Sanità presenta numerose testimonianze del suo passato nobiliare. Tra le più belle e che abbiamo avuto modo di visitare ricordiamo Palazzo Sanfelice e Palazzo delle Spagnolo.

Palazzo Sanfelice
Palazzo Sanfelice

La caratteristica che più colpisce l’occhio del visitatore è la posizione delle scale. Sia nel Palazzo Sanfelice che in quello dello Spagnolo esse sono frontali, sormontate da archi, volte e aperture laterali.

Palazzo dello Spagnolo
Palazzo dello Spagnolo

Nonostante oggi siano abitati, conservano ancora la loro maestosità architettonica, ricordo di un passato glorioso ed esempio importante della Napoli barocca.

BASILICA DI SAN SEVERO FUORI LE MURA

Basilica di San Severo Fuori le Mura
Basilica di San Severo fuori le Mura

La Basilica di San Severo fuori le Mura è stata costruita nel 1573 e rappresenta – insieme alla Chiesa di Santa Maria della Sanità – uno dei luoghi di aggregazione più importanti del quartiere.

Grazie ai lavori di restauro terminati nel 2017 non solo sono stati riportati al loro antico splendore la cupola e la facciata, ma si è anche dato avvio a un processo di rimodernamento e valorizzazione culminato con il colorato muralePerseveranzadi Matu&Sal.

Di grande rilevanza la Catacomba di San Severo con i suoi affreschi risalenti al V secolo d.C., purtroppo non visitabili.

MANN

Museo Archeologico di Napoli
Museo Archeologico di Napoli

Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ospita uno dei più ricchi patrimoni di opere d’arte presenti in Italia.

Erano molti anni che mancavamo dal museo e la prima cosa balzata all’occhio è stata la maggior ampiezza degli spazi espositivi.

Iniziamo la nostra visita con la Collezione Farnese, proveniente da Roma e trasferita a Napoli per volontà di Carlo III di Borbone. Proseguiamo con l’affascinante sezione dedicata all’Antico Egitto per poi terminare con le numerose opere provenienti da Pompei e paesi vesuviani.

Una parte curiosa del museo proibita ai minori di 18 anni è il Gabinetto Segreto. In esso sono esposti reperti esclusivamente a sfondo erotico e sessuale.

NUOVO TEATRO SANITÀ

Statua in legno di Edoardo de Filippo presso il Nuovo Teatro Sanità
Statua in legno di Edoardo de Filippo presso il Nuovo Teatro Sanità

Il Nuovo Teatro Sanità è stato ricavato da una chiesa settecentesca abbandonata.

Nel 2013 – per volere di padre Antonio Loffredo – la gestione è stata affidata a un gruppo di ragazzi poco meno che trentenni sotto la supervisione di esperti di teatro capitanati dal direttore artistico Mario Gelardi.

Oggi è un luogo di aggregazione fondamentale e molto particolare. I ragazzi che lo gestiscono, infatti, offrono corsi e laboratori gratuiti a ben sessanta bambini, ai quali è riconosciuta l’opportunità di abbandonare la strada, studiare e crescere all’insegna di un forte senso comunitario.

Dedichiamo questa sezione a chi abbia intenzione di visitare il Rione Sanità e non sa da dove cominciare per organizzare un weekend in questo affascinante e folkloristico quartiere di Napoli.

DOVE DORMIRE

Casa del Monacone – “Come se foste a casa vostra

Casa del Monacone
Casa del Monacone

È questo lo slogan che caratterizza Casa del Monacone e che accoglie le persone che hanno la fortuna di soggiornare presso la struttura. Questo B&B nasce dal recupero di un antico convento adiacente alla Chiesa di Santa Maria della Sanità.

La sua particolarità sta nel fatto di trovarsi al di sotto dello storico Ponte della Sanità, fatto costruire da Murat nel 1809 e oggi intitolato alla partigiana napoletana Maddalena Cerasuolo.

Ponte della Sanità
Ponte della Sanità

Ogni dettaglio è stato curato nei minimi particolari grazie all’intervento del designer Riccardo Dalisi. Una vera chicca per il Rione Sanità, ubicato, inoltre, in posizione strategica per la visita alle maggiori attrazioni del quartiere.

DOVE MANGIARE AL RIONE SANITÀ

Partiamo dal presupposto che quando si è a Napoli è impossibile mangiare male e soprattutto leggero. Quindi per gli amanti della buona cucina napoletana in visita al Rione Sanità le tappe culinarie obbligate sono:

Concettina ai Tre Santi di Ciro Oliva

Concettina ai Tre Santi di Ciro Oliva
Concettina ai Tre Santi di Ciro Oliva

Un luogo accogliente dove la tradizione della pizza è stata tramandata di generazione in generazione. Grazie alla passione e allo spirito imprenditoriale di Antonio (il padre) e di Ciro (il figlio), la pizzeria è oggi diventata una tra le più famose della città partenopea.

Ingredienti ricercati, passione, tradizione e innovazione sono gli elementi che hanno portato al successo le loro idee e reso la pizza il loro “pane quotidiano”. Provare per credere.

Pasticceria Poppella

Fiocco di neve di Poppella riepieno di crema al latte
Fiocco di neve di Poppella riepieno di crema al latte

Non si può passeggiare nel Rione Sanità senza fermarsi alla Pasticceria Poppella.

Un’attività storica e familiare portata avanti dal lontano 1920 e resa famosa per la produzione del buonissimo “Fiocco di neve”, una brioche ripiena offerta in tre varianti: alla crema al latte, al pistacchio e al cioccolato.

I fiocchi di neve di Poppella al cioccolato e al pistacchio
I fiocchi di neve di Poppella al cioccolato e al pistacchio

Taverna di Totò

Un luogo tranquillo e accogliente dove abbiamo gustato piatti caserecci, alcuni tipici della cucina napoletana. Le porzioni offerteci sono state abbondanti – come da tradizione a Napoli – con un buon rapporto qualità-prezzo.

Alimentari Carmine

Se avete poco tempo e non desiderate sedervi con le gambe sotto a una tavola, fermarsi all’Alimentari Carmine è un’ottima alternativa. Qui si può gustare la classica “marenna napoletana”, fatta di prodotti sfiziosi e accompagnata da un panino degno di nota farcito a proprio piacimento. Un pranzo veloce che saprà riempirvi la pancia e soddisfare il palato.

COME ARRIVARE AL RIONE SANITÀ

In auto

Percorrendo la tangenziale di Napoli ci sono due opzioni:

  • Uscita Capodimonte. In questo caso conviene lasciare la macchina nell’omonimo quartiere e proseguire a piedi verso valle, percorrendo Corso Amedeo di Savoia. A un certo punto ci si ritroverà al di sopra del Ponte della Sanità dove è possibile prendere l’ascensore che scende direttamente nei pressi della centralissima Piazza della Sanità.
  • Uscita Doganella o Corso Malta. Si percorre Via Foria sino ad arrivare in Piazza Cavour dove ci sono alcuni garage in cui parcheggiare la macchina. In prossimità della piazza, proseguendo a piedi, c’è l’entrata al Borgo dei Vergini, quindi al Rione Sanità.

Con i mezzi pubblici

Dalla stazione di Napoli Centrale bisogna acquistare il biglietto per la metro, dirigersi verso la Linea 2 – direzione Pozzuoli – e scendere alla prima fermata “Piazza Cavour”.

Da lì è molto vicina la porta d’ingresso del Borgo dei Vergini e del Rione Sanità.

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