Cosa mangiare (e dove) a Merano: i miei consigli sulle specialità culinarie dell’Alto Adige

Poco tempo fa vi ho raccontato del mio weekend a Merano tra neve, sport e benessere. Ma ora che l’inverno è ormai alle spalle, vorrei darvi qualche altro goloso motivo per fare un weekend a Merano.

L’Alto Adige è terra di sapori autentici, ingredienti a chilometro zero che fondono sapientemente la tradizione con la cucina sperimentale. Anche se le esperienze enogastronomiche vi faranno mettere su qualche chilo, nessun problema… passeggiate, sport e spa vi rimetteranno in forma! A Merano la parola d’ordine è benessere!

Le mie due specialità preferite sono i canederli, ottimi sia al brodo sia al burro, e il celebre Kaiserschmarren, gustosissimo dessert a base di uova e marmellata di mirtilli. Per degustare questi tre piatti io ho scelto la malga Waidmannalm, raggiungibile con una breve passeggiata a partire dall’arrivo della funivia di Merano 2000.

Un altro posto speciale, dove incontrare l’autenticità altoatesina, è il maso Greiter. Lì il giovane proprietario, Alex, insieme alla moglie mette anima e corpo per offrire piatti tradizionali con ingredienti che arrivano dalla sua stalla e dal suo orto; anche la birra è artigianale e ottima.

Parlare con lui è davvero un piacere: la vita della malga è dura, non concede neppure un giorno di ferie, ma la passione che anima questo ragazzo è ammirevole e trasuda il legame intenso con la terra in cui è nato e cresciuto.

Se invece siete alla ricerca di una cucina più elegante e sperimentale, la tappa obbligata è il Ristorante Sissi dello chef stellato Andrea Fenoglio. Di origine piemontese, Andrea è un ospite piacevolissimo: tra una chiacchiera e l’altra sulla comune passione per il Toro, mi racconta di come sia arrivato a concepire una cucina così innovativa ma allo stesso tempo radicata nel territorio. Mangiare da lui è come fare un viaggio gourmet sentendosi a casa.

Portare a casa un angolo di Alto Adige si può

Se, come me, amate lo schüttelbrot, un pane duro e molto croccante a base di segale, semi di finocchio e cumino, che non mancava mai nelle tavole contadine (visto che si conserva a lungo), vi consiglio un salto a Lana, alla Bäckerei Schmidt, dove dal 1890 si sfornano le prelibatezze altoatesine.

Oltre a imparare la tecnica per fare questo pane speciale, qui ho mangiato i migliori krapfen della mia vita: fritti in poco olio, sono farciti ancora caldi con marmellata di lamponi o crema al marsala.

Se invece avete voglia di salato, in centro a Merano, sotto i portici, c’è un angolo di paradiso: la macelleria Siebenfoercher. Dal 1930 propone speck, formaggi e altre specialità locali, ma soprattutto con cortesia e sapienza racconta come si stagiona lo speck, con quale tecnica è più opportuno tagliarlo e a quali vini è bene accompagnarlo.

Un riassunto dei gusti altoatesini, infine, è trovabile da Pur, un mercatino del bio e del chilometro zero dove è possibile fare uno spuntino o bersi un succo di mela. E dove sicuramente portarsi a casa un ricordo gustoso di Merano.

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