A passeggio per le strade di Catania, città barocca dal fascino senza tempo

La prima immagine che appare nella mia mente, pensando a Catania, è Viale XX Settembre in tutta la sua lunghezza. Questa via che corre dritta come un fuso per il centro di Catania, da un lato conduce fino al mare, dall’altro accompagna lo sguardo fino alla vetta imponente, spesso imbiancata, del Monte Etna, in tutti i suoi 3.350 metri di altezza. E dal terrazzo all’ottavo piano di casa di mia nonna, questa vista era una “signora vista”. Catania stessa è paragonabile ad una “signora bene” elegante e barocca. Decisamente barocca.

Per godervi a pieno questa città, che considero un pò mia, vi consiglio di pernottare in centro e di passeggiare per le sue eleganti vie a diverse ore, per scoprirne i vari aspetti e piaceri. Prima, però, mettete la macchina al sicuro, in un parcheggio custodito… O comunque chiedete bene all’hotel quali parcheggi si possono considerare sicuri, perché i furti, anche solo di parti di auto, sono all’ordine del giorno… Ve l’avevo detto che è Barocca, no? Ci sono esagerazioni e contrasti nel bene e nel male!

Una volta sistemati e pronti a partire, potrete iniziare ammirando lo sfarzo e l’eleganza di alcuni edifici di Viale XX Settembre in direzione Etna, fino all’altezza di Via Etnea. Imboccatela, non prima, però, di aver provato un dissetante selz, ovvero acqua limone e sale, ideale per rinfrescarsi. Non prendete niente più di quello, dovete tenervi belli leggeri perché state per fare alcune delle esperienze culinarie più gratificanti della vostra vita!

A fianco a Via Etnea sorgono i giardini Bellini, prima di entrarvi, però, entrate nella pasticceria Mantegna: aperta in Via Etnea n. 350 dal 1946. Anche se non avrete fame in quel momento, credetemi, una volta entrati e dato uno sguardo alla vetrina vi verrà! Risultato? Non potrete uscire senza un dolce in mano! Consigliatissimo il cannolo siciliano alla ricotta con scaglie di cioccolato e una spolverata di granella di pistacchi, un must per chi non lo ha mai provato! Altrimenti vi segnalo anche i loro gelati: sono indimenticabili.

A PASSEGGIO PER LA "MIA" CATANIA BAROCCA

Poi andate a smaltire il cannolo in questi bellissimi giardini: arrivate fino alla terrazza panoramica che offre una vista stupenda sulla città. Usciti dai giardini, se siete dei golosi, forse ve la sentirete già di riempirvi lo stomaco con un’altra specialità sicula…

Anche se non ve la sentite, una volta entrati da Spinella non potrete non assaggiare la granita, la loro specialità. Oppure se preferite il salato, optate per unarancino da Savia, proprio lì attaccata. Una rosticceria, pasticceria? Qualcosa di più, un’istituzione presente a Catania dal 1897.

Ora inizia a esserci parecchio da bruciare, allora proseguite a piedi lungo via Etnea verso piazza Stesicoro, dove poter ammirare parte dei resti dell’anfiteatro romano. Attualmente appare un po’ soffocato tra la strada e gli edifici che lo circondano, ma un tempo era secondo solo al Colosseo. Dopo aver percorso un tratto di via Alessandro Manzoni, giungerete in via dei Crociferi, una delle vie più note della città: fama meritatissima. Se Catania è una signora barocca, via dei Crociferi è il suo volto più autentico. Costruita proprio in epoca barocca e rimasta intatta da allora, conserva ben quattro chiese nell’arco di pochi metri. Ammiratele tutte, ma non tralasciate per nessun motivo San Giuliano.

Terminata Via dei Crociferi vi ritroverete direttamente lungo Via Vittorio Emanuele II e presto in piazza del Duomo, ovvero la Cattedrale di Sant’Agata, patrona della città. Qui ebbe il luogo il martirio della Santa in tutte le sue atrocità. Si narra che alla giovane vennero strappati anche i seni, “le minne” dall’avido proconsole Quirino, persecutore dei Cristiani, ma che nella notte queste ultime ricrebbero per opera di San Pietro.
Da questa storia nasce persino la preparazione di un dolce tipico non solo di Catania, ma di gran parte della Sicilia: le minne di Sant’Agata, anche dette “minni’i’virgini”, delle cassatelle che ricordano i seni di una donna, che assunsero fin dall’antichità il valore di simbolo propiziatorio.

Un’esperienza forte, ma unica, potrebbe essere quella di vedere Catania durante le celebrazioni di Sant’Agata, tra il 3 ed il 5 febbraio. Si tratta di una delle tre feste cattoliche più partecipate a livello mondiale, vi sconsiglio quindi di partecipare se non amate i luoghi affollati!!!

A SPASSO PER LA MIA CATANIA BAROCCA

Tornando a Piazza Duomo, non potrete non notare l’elefante della fontana al centro della piazza: è il vero e proprio emblema della città, presente anche nello stemma comunale. La Fontana è un altro esempio del Barocco catanese, realizzato dallo scultore Vaccarini. Si dice che l’obelisco sul quale appoggia l’elefante sia stato scelto per fungere da meridiana, com’era usanza all’epoca. È realizzato in pietra lavica (che qui certo non è mai mancata), cosi come parte della facciata della Cattedrale.

Dietro l’elegante piazza del Duomo scoprirete la Pescheria. Anche questa elegante città ha una sua anima più popolare, chiassosa e vivace. Dove si vende ogni tipo di pesce, eccezionale e meno caro rispetto ai prezzi medi del Nord Italia, ma anche ogni altra cosa, dalla frutta e verdura tra le più dolci e rigogliose che abbiate mai visto, a generi extra alimentari. La terra fertile dell’Etna, infatti, fa crescere intorno alla città ogni ben di Dio. Qui i suoi colori vi infonderanno la massima gioia, non dimenticate di scattare delle foto e magari girare anche un video!

A SPASSO PER LA MIA CATANIA BAROCCA

A Catania e dintorni non mancano hotel e bed and breakfast di qualità, ma se vi piace cucinare valutate anche di scegliere un appartamento. Con gli ingredienti reperibili alla Pescheria potrete preparare un piatto luculliano a base di pesce freschissimo e non solo, il tutto a prezzi irrisori!
La Pescheria è un mercato giornaliero aperto fin verso le 14. Ricordate che la domenica lo troverete chiuso.

A SPASSO PER LA MIA CATANIA BAROCCA

Tornando verso Corso Vittorio Emanuele non potete perdere i resti del teatro romano del II secolo d. C. È davvero ben conservato con le sue gradinate ed alcune case colorate a fargli da contorno.

Dall’altra parte della via, invece, troverete la Casa Museo di Giovanni Verga. Proseguendo, infine, su Via Garibaldi e Via Castello Ursino, vi troverete al cospetto dell’omonimo castello. La fortezza fu costruita all’epoca da Federico II di Svevia e oggi ospita il Museo Civico. Al tempo della sua costruzione dominava il mare dall’alto ma, durante un’eruzione dell’Etna di fine ‘600, una colata di lava fece avanzare la linea della costa. Potrete vedere la zona portuale di Catania quando sarete diretti in una delle mete imperdibili intorno alla città, ma non è una delle sue zone più memorabili, secondo il mio modesto parere.

Luoghi da non perdere intono a Catania

Invece intorno a Catania non si possono perdere:

1) Aci Trezza con i faraglioni dei Ciclopi, celebre scenario di ambientazione del romanzo “I Malavoglia” di Giovanni Verga,  con tanto di casa del Nespolo da visitare. Infine non trascurate “Don Saro” a Capo Mulini, trattoria con cucina di pesce fresco autentica e verace: quasi un’istituzione per i catanesi e non solo!

2) Taormina con il suo centro storico ed il teatro a picco sul mare. Ai suoi piedi, poi, merita la splendida spiaggia di Isola Bella.

A SPASSO PER LA MIA CATANIA BAROCCA

3) L’Etna. Se avete tempo e ve la sentite scalatelo anche, fin dove possibile. In ogni caso non rinunciate assolutamente a vedere qualcuno degli splendidi paesini lungo le sue pendici, caratterizzati dalle costruzioni in pietra lavica e da chiese barocche, che sono come degli scrigni pieni di tesori. In questi splendidi borghi, inoltre, potrete gustare ottimi prodotti tipici della fertile terra vulcanica. Sto pensando a Bronte, con il suo celebre pistacchio, o Zafferana Etnea, tanto per citarvene un paio!

Ma di questi luoghi imperdibili intorno a Catania vi parlerò nel dettaglio in un prossimo post!

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