Come organizzare un viaggio a Londra risparmiando

Londra non è una città economica, e questa non è una novità. Tra le leggende metropolitane sulla capitale inglese ce ne sono parecchie legate all’aspetto economico: raggiungere il centro da uno degli aeroporti costa più del biglietto aereo, per due notti in albergo si deve vendere un rene (a meno di trovarsi in una basement room, ossia in uno scantinato, in compagnia di animali e insetti), per mangiare è necessario portarsi i panini da casa… E queste sono solo alcune.

Forse una parte di verità c’è, probabilmente anche per via dei racconti messi in circolazione dagli italiani che una ventina di anni fa iniziarono a organizzare le prime vacanze-studio in qualche località della costa inglese. Io stessa, in occasione del mio primo viaggio a Londra, tornai a casa con una bassa considerazione del cibo e delle strutture alberghiere, e con la convinzione che fosse necessario essere Paperon de’ Paperoni per permettersi una vacanza degna di questo nome nel Regno Unito. Ma mi sbagliavo, almeno in parte, e nel corso di tanti anni e di tanti ritorni a Londra ho scoperto alcuni trucchetti per risparmiare qualche euro, ma senza rinunciare alla qualità.

Risparmiare sui voli

Il primo consiglio, scontatissimo, è quello di evitare i periodi di alta stagione e i weekend. Ma chi, come me, lavora in un ufficio ha la “sfortuna” di potersi prendere le ferie nel mese di agosto o durante il fine settimana.

Come fare dunque per risparmiare volando in periodi poco economici?

La soluzione spesso è molto semplice: prenotare con due compagnie aeree diverse, preferibilmente da due aeroporti differenti.

Per esempio: di solito prenoto il volo di andata con una nota low cost da Torino a Stansted, e il ritorno con la compagnia di bandiera inglese, da Gatwick a Torino.

La prenotazione del volo a/r con la stessa linea aerea mi sarebbe sempre costata di più: in questo modo di solito risparmio qualcosa, e anche gli orari sono più adatti alle mie esigenze.

Inoltre, arrivare e partire da due aeroporti diversi a Londra non è un problema.

Risparmiare sui trasporti

Spesso mi è capitato di parlare con persone che si spostavano da uno degli aeroporti di Londra fino in centro e viceversa in autobus: una soluzione economica ma scomodissima per quanto riguarda i tempi di percorrenza.

Per esempio, da Stansted alla stazione di London Victoria ci vogliono almeno due ore, ammesso che il traffico non sia troppo intenso. Il treno invece ci impiega sì e no quaranta minuti, ma i costi notoriamente più alti tengono lontani tanti viaggiatori da questo mezzo di trasporto. Quello che non molti sanno è che comprare i biglietti del treno online prima della partenza permette di spendere meno rispetto all’acquisto dei biglietti in stazione.

Per la tratta da Stansted a Liverpool Street (o viceversa) si possono prenotare i biglietti direttamente dal sito Stansted Express, mentre i biglietti da Gatwick alla stazione di Farringdon si trovano su Thameslink. In entrambi i casi si riceverà via mail un codice che servirà per ritirare la copia cartacea alle macchinette automatiche in stazione. È importante avere con sé la carta di credito utilizzata al momento della prenotazione.

Un altro trucchetto consiste nella scelta dell’opzione Group Travel: basta essere in quattro – adulti o bambini, non importa – per avere diritto a un ulteriore sconto.

Per muoversi in città, consiglio di richiedere una Oyster Card, una carta prepagata che viene strisciata ai tornelli della metropolitana o sugli autobus e dalla quale viene ogni volta decurtato l’importo della corsa. Se con il biglietto ordinario la singola corsa costa 4,90 sterline, con la Oyster Card non costa nemmeno della metà, ossia 2,40 sterline.

La Oyster Card può essere acquistata in qualsiasi stazione della metropolitana o direttamente dal sito ufficiale Trasport for London che spedisce in tempi rapidi anche in Italia.

Risparmiare sulla sistemazione alberghiera

In passato mi è capitato di trovarmi a dormire a Londra in alberghi da incubo, come quello vicino alla stazione di Paddington, dove ogni volta che un ospite accendeva l’asciugacapelli, faceva saltare la corrente in tutto il palazzo. Oppure quello dove il bagno in camera era un armadio a muro con un WC chimico, un tubo di gomma e un buco nel pavimento al posto della doccia. E non avevo speso poco! Purtroppo il costo non sempre è direttamente proporzionale alla qualità, e un prezzo elevato non è necessariamente garanzia di qualità.

Per avere la certezza di trovarmi in una stanza pulita e confortevole, negli ultimi anni ho sempre dormito in alberghi appartenenti a catene inglesi o internazionali. In occasione del mio ultimo viaggio, ho scoperto una soluzione a un prezzo inferiore agli hotel più rinomati, senza che però il livello fosse scarso.

Ho prenotato una stanza in un pub, e mi sono trovata benissimo. Il pub è The Culpeper, affacciato sulla trafficata Commercial Street, nell’East End londinese.

Un pub che ha conservato la tradizione di offrire ospitalità agli avventori nelle cinque stanze al secondo piano. Le camere non sono semplicemente comode e confortevoli, ma anche di design e dotate di tutti i comfort: arredamento moderno, bagno privato, riscaldamento autonomo. La colazione è inclusa nel prezzo, e i clienti hanno diritto a uno sconto del 10% su tutte le consumazioni al pub.

Risparmiare sul cibo: street food, cibo etnico e pub food

Sfatiamo un altro mito: quello che a Londra si mangia male. O che per mangiare bene sia necessario spendere un capitale. Non è vera nessuna delle due affermazioni. Un’ottima soluzione – per il pranzo o per uno spuntino – è offerta dai mercati.

A me in particolare piace Borough Market, dove dal lunedì al sabato non ci sono solo bancarelle dove fare la spesa, ma decine di venditori di cibo da asporto: panini, hot dog, dolci, frullati.

Una tappa da non perdere in zona è Monmouth Coffee, dove prendere una tazza di caffè al volo.

A metà mattinata vale la pena di fermarsi a Neal’s Yard, a due passi da Covent Garden: da poco qui ha aperto una seconda sede della panetteria St. John Bakery, che ogni mattina sforna i lemon curd doughnuts, i bomboloni alla crema (o al cioccolato) che vanno letteralmente a ruba nel giro di pochi minuti.

Una metropoli come Londra, si sa, è un melting pot di culture dove anche i sapori vengono mescolati e amalgamati. Vivo in una piccola città di provincia e adoro la cucina mediorientale, per cui un viaggio a Londra per me è anche un’occasione imperdibile per assaggiare piatti che a casa non avrei occasione di mangiare.

Questa volta ho provato la cucina di Delamina East, un ristorante non lontano dallo Spitalfielfs Market. Ricette che prevedono l’uso di erbe, spezie, carni e verdure della tradizione del Medioriente: hummus, shawarma, koftas… Il tutto a un prezzo sotto la media, in un locale curato e accogliente.

Infine il cibo dei pub, che spesso è una garanzia di qualità: questa volta ho provato la cucina di The Culpeper, lo stesso dove ho dormito: piatti tipicamente British, dal blood sausageal fish & chips.

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