Luoghi da visitare in Val di Fiemme

Tra le tante ragioni per prendere lo zaino e partire, quella di questo viaggio è per scoprire meglio se l’epoca geologica attuale, nella quale vengono attribuite alle attività umane le cause principali delle modifiche territoriali, strutturali e climatiche in corso, può avere anche dei riscontri positivi.

L’idea è quella di un luogo dove si possa incontrare gente comune con la quale scambiare opinioni, perché un viaggio non può dirsi tale se alla fine ci si sente stranieri o villeggianti e non del posto. Cerco quindi case rurali che posseggano una storia, appartamenti piccoli ma forniti in affitto da gente del luogo.

Predazzo

La nostra destinazione si chiama Predazzo in provincia di Trento. Ci arriviamo una mattina d’estate per capire che vita si muove in quella valle. Ci serve tempo, quel filo che scorre prezioso che è un modo eccezionale per avere occasione di scambiarsi più che due parole.

Comunque vogliamo muoverci in Val di Fiemme, abbiamo a disposizione mezzi ecologici, lunghe piste ciclabili e tessere sconto acquistabili presso le Aziende Per il Turismo (atp) locali o fornite in alcuni casi dagli affittuari stessi.

La valle presenta fin da subito la sua particolare attenzione all’ecososteniblità e incoraggia gli spostamenti in autobus, bicicletta, funivia, trenino cittadino o semplicemente i nostri piedi.

Cavalese

Come meta iniziale scegliamo di andare a vedere Il luogo che è il centro di tutto il pensare che aleggia nei cieli della valle. Esso è posto in pieno centro di Cavalese, il capoluogo della valle.

Si tratta della Magnifica Comunità della Val di Fiemme, un edificio particolare già da ciò che è rappresentato sulle sue mura. Troppo spesso solo guardate a distanza anziché osservate attentamente, esse rappresentano già un primo sguardo sulla cultura del luogo.

Oltre che un museo sui tempi che furono, questo palazzo nasconde un modo di intendere la società umana, dalla quale vi è molto da attingere per capire cosa voglia dire senso di comunità.

La foresta del Paneveggio

La foresta del Paneveggio è il posto ideale per scoprire le radici di un sentimento più profondo che lega la valle ai suoi abitanti. Il percorso lungo la parte fiemmese, inizia dal centro visitatori omonimo al parco e di proprietà demaniale.

La Foresta dei Violini

C’è la scelta di inoltrarsi liberamente nel polmone verde della valle seguendo i sentieri segnati o di farlo con una guida locale. Notando e avendo informazioni su ogni anfratto di questo luogo incantato di silenzio, conosciuto anche come la ‘Foresta dei Violini’ per la qualità dei suoi abeti di risonanza usati dai liutai di tutto il mondo.

Malga Bocche

Sbucando a nord del parco, ci si può cimentare con un itinerario che, snodandosi fra la foresta, porta fino alla cima di Malga Bocche. Un infinito spazio che è luogo d’incontro tra due delle vette più rappresentative della val di Fiemme, le Pale di S.Martino e il Lagorai. Panorami di intensa vivacità e maestosità, non possono che indurre ancora una volta a riflettere su che rapporto possiamo avere con il mondo.

Tutto questo è qui per il nostro uso e consumo? Che sensazione è l’armonia con tutto il creato? Questo è davvero uno dei tanti luoghi ideali dove sentirla. E da allora la percezione dell’esistenza umana ti cambia dentro. Per sempre.

Museo della guerra

Pur non essendo sito nella valle che ha fatto da base per l’approfondimento di tante riflessioni, prendersi il momento una visita al museo della guerra, posto quasi in cima alla Marmolada, è una formidabile occasione per capire che non esiste una guerra senza una condizione umana in cui risiedano odio, rancore, voglia di supremazia e soprattutto per concepire che alla fine di tutto, essa lascia solo una gran solitudine.

Inesorabilmente la stessa, sia nei vinti che nei vincitori. Come ultima analisi di questa commovente visita al museo, salendo fino all’ultima stazione della funivia a più di tre mila metri, si trova un mondo più grande di quello che ogni essere umano possa tenere nel cuore e non si riesce a non domandarsi su quanto crediamo nelle nostre piccolezze a tal punto da dimenticarci della grandezza che ci circonda e alla sua preservazione.

Alpe Lusia

Se si ha la voglia di vedere ancora altro del verde che circonda la valle, basta arrivare fino all’Alpe Lusia, un luogo che ricorda davvero i giardini incantati citati nella Bibbia. Un angolo di universo spettacolare dove sciare d’inverno e passeggiare d’estate. Il percorso che si snoda fino alla cima della montagna è lungo ma si può fare anche in funivia e godere ugualmente di immensi panorami.

Può persino capitare di incontrare un pastore, uno dei tanti che hanno scelto di seguire strade che si capiscono solo facendole. Se si ha la voglia di ascoltare le loro storie, non si può non capire cosa siano pazienza e fiducia nel prossimo. Sensazioni che creano un legame tra gli uomini che deve indissolubilmente includere anche la terra.

Val Maggiore

Ma se è vero che ciò che siamo dentro, alla fine diventa azione di quello che possiamo creare, non rimane che visitare un’altra vallata, più piccola, inglobata nella Val di Fiemme. Il nome sulla cartina riporta la scritta Val Maggiore. Lì vi abita una famiglia che ha in concessione una malga e da quel luogo ha saputo trarre esempi di vita per se stessa e per i clienti che sanno come si entra in punta di piedi in un luogo incantato.

Conclusione

Non resta che andare a scoprire il filo che unisce le emozioni più recondite con i luoghi che più incantano gli occhi. Una lunga camminata verso questa piccola radura verde costa fatica ma ripaga di tutto.

Guardando solo alle fatiche che si fanno, ci si dimentica di quanta gioia c’è in tutto quello che la natura sa dare per ripagare l’essere umano che gli dedica la sua esistenza.

L’itinerario proposto in questo viaggio è ispirato al libro LA VALLE IN FONDO ALL’ANIMA di Alessandro Castelnuovo. Libro che fa parte del progetto META…ESSERE UMANO

Post di Alessandro Castelnuovo

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