Castelluccio di Norcia: itinerari e sentieri

La singolare bellezza del paesaggio, la conservazione del patrimonio naturalistico, le tradizioni gastronomiche, la fama di magica landa alimentata da millenarie leggende custodite nel ricordo fanno di Castelluccio di Norcia, nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, un luogo unico al mondo da visitare in ogni stagione dell’anno. E da proteggere.

Castelluccio di Norcia

Al culmine della lunga salita da Norcia, la strada varca la soglia d’un microcosmo fiabesco e l’anima è pervasa da intenso stupore. A destra, lo scosceso massiccio del Monte Vettore. A sinistra, una catena di alture erbose un tempo coperte da faggete. Stretta tra i monti, la prateria del Pian Grande con gli inghiottitoi carsici, i “mergani”.

Rompendo l’interminabile incantesimo del gelo, in ondate fugaci si susseguono splendide fioriture che nel sole di giugno mutano i campi coltivati a lenticchia in geometriche fasce cilestrine, bianche, vermiglie. Aurei ranuncoli punteggiano i prati assieme al blu oltremare delle genzianelle ed agli spruzzi scarlatti, turchini e rosa d’innumerevoli fiori ansiosi d’iniziare la loro breve esistenza nel clima austero di quella chiostra montana. E dalle alte giogaie le ultime nevi riverberano sulle fiorite il sole di primavera.

Pian Grande

Celebre prodotto locale è la minuscola e sapida lenticchia che ha acquistato il marchio IGP, tenace alla cottura, nata dal terreno torbaceo del Piano Grande, fondo di un lago glaciale in cui in passato si specchiava il Vettore ed i cacciatori dell’età della pietra. La pastorizia, per lungo tempo ha costituito la più importante risorsa locale.

Dalle campagne affocate dal solleone i principi ed i grandi possidenti romani spostavano le loro greggi sul Pian Grande, pagando l’affitto dei pascoli ubertosi. Oggi Castelluccio è una delle mete più importanti a livello mondiale per gli appassionati del volo a vela, e nei cieli dove si librava l’aquila ed il nibbio, s’intrecciano le scie multicolori e fruscianti dei deltaplani.

Oltre che per il volo a vela, il Pian Grande ed i monti circostanti, ove vivono alla stato brado grandi branchi di cavalli, sono il luogo ideale per gli appassionati del trekking, dello sci da fondo e per coloro che amano le escursioni a cavallo ed in mountain bike.

Itinerari in bici

Pedalare immersi nel bosco, a diretto contatto con la natura e lontano dalla confusione della vita moderna. Salire per qualche ripida mulattiera fino in alta montagna per poi godersi il panorama, buttarsi a capofitto per un tecnico single track nella foresta o godersi una comoda strada sterrata tra borghi e castelli.

Sono queste alcune delle opportunità che l’Umbria offre agli a manti della mountain bike, bici versatile che con le sue mille opportunità d’uso è mezzo ideale sia per i principianti che si vogliono godere una domenica di tranquillità immersi nella natura, sia per gli appassionati più spinti che sui loro bolidi ammortizzati vogliono conquistare le cime più impervie ed affrontare le discese più tecniche, nonché per i bikers che non amano l’asfalto e desiderano scoprire il territorio lontani dal traffico e dall’atmosfera che solo i sentieri della Valnerina sanno proporre.

Nelle prossime righe ti proponiamo una biking experience alla scoperta di una delle perle del nostro comprensorio: i Monti Sibillini.

Questo magnifico itinerario parte dal borgo di Castelluccio di Norcia e permette di pedalare tra bellezze paesaggistiche indimenticabili ed atmosfere uniche. Il percorso non è particolarmente difficile, come testimoniano i soli 50 metri di dislivello, la maggior parte de quali superati su asfalto, ed offre a tutti la possibilità di godersi le bellezze di quest’area e di pedalare ai piedi del maestoso Monte Vettore, tra prati e pascoli.

Partendo da Castelluccio di Norcia, scendiamo su asfalto verso il Pian Grande, seguendo le indicazioni per Norcia. Attraversiamo la celebre pianura ed al chilometro 5.9 iniziamo la salita che conduce verso il Rifugio Perugia, che costituisce anche l’asperità più impegnativa di tutto l’anello. La salita termina al chilometro 9.2, quando lasciamo la strada principale e giriamo a sinistra: qui una sosta è d’obbligo per godere dell’affascinante vista che si apre sul Pian Grande, Castelluccio e sul Monte Vettore.

Proseguiamo in discesa per qualche metro ed al chilometro 9.6 lasciamo l’asfalto svoltando sullo sterrato di destra. Al chilometro 10 iniziamo la discesa che porta verso il Pian Perduto (attenzione ad alcuni tratti sassosi), da dove continuiamo a pedalare tenendo la sinistra in direzione del Monte Vettore.

Superata Fonte Vetica (km 13.8), pieghiamo a sinistra tornando sul Pian Grande, dove possiamo assistere ai lanci in deltaplano e parapendio guidati dagli istruttori locali.Tornati sull’asfalto giriamo a destra verso Ascoli Piceno ed al km 21.3, prima dell’inizio della salita di Forca Presta, torniamo sullo sterrato girando a sinistra.

Pedaliamo lasciando il Monte Vettore alla nostra destra ed al km 22.7, in corrispondenza di un incrocio, prendiamo la terza strada a destra girando attorno al colle di Castelluccio. Al km 24.7 torniamo sull’asfalto girando a sinistra ed iniziamo la salita che ci riporta al centro di Castelluccio, dove non possiamo assolutamente perdere un assaggio dei prelibati formaggio de luogo, delle famose lenticchie e dei prodotti di norcineria.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.