Leucadia: viaggio nel cuore del Salento

Dove cielo, mare e terra s’incontrano c’è il Salento: terra di saori, arte, cultura, storia e tradizioni millenarie. Tra i tesori più affascinanti e caratteristici di questa zona c’è l’antica Leucadia, zona che oggi ricade sotto il comune di Lecce e che in passato fiorì sotto i Normanni. Ogni anno qui si svolge la Festa della Candelora, uno dei più antichi e tipici appuntamenti salentini.

Pronti per un’esplosione di colori e atmosfere senza tempo?

Ecco cosa fare e cosa vedere in tre giorni in Leucadia.

DAY 1 – Specchia

Il nostro tour inizia dalla cittadina di Specchia, esattamente a metà strada tra Mar Adriatico e Mar Ionio.

Un piccolo borgo medievale da scoprire con la lentezza tipica del Sud Italia, tra vicoli suggestivi e atmosfere ferme nel tempo. Arroccato su un’altura a circa 130 metri sul livello del mare, Specchia offre un centro storico rimasto pressoché inalterato rispetto all’originario di età medievale e ogni anno, il 2 Febbraio, festeggia la fine dell’inverno con “La Candelora”.

“La Candelora”

Un momento tradizionalmente religioso, che celebra la Purificazione della Vergine il quarantesimo giorno dal parto, e che oggi attrae numerosi visitatori da tutto il mondo.

Partecipare al rituale di accensione delle candele – da cui appunto Candelora – è un’emozione che vi farà entrare nel cuore più genuino del Salento e che porterete per sempre in mente.

Un consiglio, lasciatevi rapire dai mercati tipici di queste parti e provate due autenticità e unicità del luogo: la scapece (esce fritto, pane grattugiato e aceto) e la pestanaca (un tipo di carota viola succulenta e ricca di benefici).

Per il pranzo consigliamo di gustare la magia del Salento al “Camiluccia” o presso la Trattoria “Coppuledda”, entrambi a Specchia, e poi via in direzione Tricase: un micromondo fatto di insenature naturali e grotte di rara bellezza sulla Costa Adriatica Salentina.

Borgo di marinai e di pescatori… ma non solo..

A Tricase, infatti, c’è una straordinaria energia creativa che si concretizza nell’arte della ceramica. Partecipare ad un workshop di un esperto ceramista permette d’immergersi nel profondo di una tradizione che scaturisce dal cuore prima ancora che dalle mani! Noi abbiamo avuto la fortuna di visitare il laboratorio di Arte Ceramica Salentina del maestro Agostino Branca.

La giornata si conclude con una cena al ristorante “Lemì – Cozze e Gin” con i piatti dello Chef Ippazio Turco, che propone della cucina tipica salentina rivisitata in chiave moderna. Una carrellata di primizie autoctone, di terra e di mare, dove il protagonista è sempre il colore: sfumature cromatiche allegre e brillanti che ci hanno conquistati.

Un’altra chicca da non perdere, nella piazza principale, prima o dopo cena che sia, è la Farmacia Balboa, un luogo che odora molto di cinema e dove nulla è lasciato al caso, dal camice bianco dei suoi “farmacisti”, ad ogni piccolo dettaglio e particolare del locale come il cinematico piano bar americano in stile Taylor Hackford, proprietario con sua moglie Hellen Mirren di uno dei più glamour cocktail bar d’Italia.

Chiesa Francescani Specchia

DAY 2 – Corsano

Partiamo alla scoperta di Corsano, cittadina fatta di sentieri di campagna che scendono fino al mare blu che più blu non si può. Anch’essa ci attende con i suoi tipici mercati che sanno di sud.

La parte più antica del borgo è popolata da piccole piazzette, mentre lungo la costa troverete i resti delle torri Specchia Grande e del Ricco, preposte a difesa del territorio sin dal 1500.

La comunità, gente dal “cuore sano” come sembra indicare lo stesso nome del luogo, è molto legata al culto del Santo Patrono San Biagio. Il Santo viene celebrato ad inizio febbraio con un mercato tipico, in cui si vendono tessuti, terrecotte e merci varie e in piena estate con una festa che attrae numerosi pellegrini che invocano il suo miracoloso intervento nelle malattie della gola.

Il nostro tour prosegue con la visita ad un luogo che sembra ubicato ai confini del mondo: la Masseria Cazzato di Salve, sul punto più elevato dell’estrema propaggine delle serre salentine.

Un benvenuto fatto di alti muri a secco e fichi d’India, finché non appare la l’antica masseria, che pare fosse abitata già in epoca messapica.

Qui il proprietario Vincenzo Cazzato ogni anno, in occasione della festa di San Biagio (che in zona chiamano “Santu Lasi”), organizza una festa che ha il sapore dei ricordi d’infanzia e l’odore di un forte ritorno alle radici con prodotti tipici fatti in casa, usi e costumi dell’antichità, prima della tanto attesa benedizione del pan santo.

Pranziamo presso l’agriturismo “Sante Le Muse” a Salve, all’interno di un antico palmento, tra settecento alberi di olivo secolare e l’aroma intenso dei prodotti a km zero, anzi a metro zero!

Tra poesie e dettagli che sottolineano quanta passione si trovi qui dentro, ogni piatto ha una storia tramandata dalle donne, le Sante Muse appunto, che negli anni si sono susseguite e hanno contribuito a rendere poesia questo piccolo angolo di paradiso.

Prendetevi il tempo di scoprire la coltivazione di semi dimenticati, come quelli del pomodoro di Morciano, attraverso una tecnica antichissima che prevede l’utilizzo delle pale di fico d’india.

Spigolizzi

Un particolare momento di magia lo assaporiamo quando giungiamo a Spigolizzi, dove da una semplice e apparentemente anonima masseria, appaiono due anime uniche in questo mondo, che con coraggio decidono di lasciare i loro natali per insediarsi qui, in Puglia, e fare del loro sogno, realtà…

Norman&Patience costruiscono l’amore per la terra e per la vita nelle piccole cose, tra ulivi secolari e un asparago selvatico senza l’ausilio di luce, gas e qualsiasi elettrodomestico.

Una storia convolata in un libro scritto da Patience: “Honey from a Weed”. Una semplice storia d’amore fiabesco di due persone che prima di tutto amano la natura e la rispettano valorizzandola in ogni sua sfaccettatura.

Nel pomeriggio scopriamo due attività veramente uniche nel loro genere. Una micro-mondo di artigianato che cerca con tutte le sue forze di non soccombere tra le tante potenze del mercato odierno. Due famiglie che col passare degli anni ancora rivendicano la loro storicità, la loro tradizione attraverso generazioni e generazioni di esperienze di lavoro. Da una parte la Parisi Design di Taurisano che cerca di dare luce alle nostre idee con delle spettacolari creazioni luminose da più di 100 anni attraverso le loro maestosi luminarie, raggiungendo ogni angolo del mondo; passando poi per la bottega artigiana di Adolfo Cazzato con prodotti artigianali in filato di cocco. Eccellenze artigianali uniche, appartenenti ad un altro tempo, ma piacevolmente ritrovate ai giorni nostri.

La cena consigliata in un posto davvero speciale: la Taverna del Porto. Una cucina marinara DOC; si trova a Tricase Porto, direttamente sul lungomare in una location magica, vista mare, dove ogni singolo particolare del locale rievoca emozioni di mare come ogni suo piatto. Un’esperienza pregevole, unica, eccellente e di un gusto fresco e raffinato dalla pizza ai piatti di mare capaci di rapirci e farci assaporare questo angolo meraviglioso e sublime di Puglia in un solo boccone.

Masseria Cazzato

DAY 3 – Otranto

La prima parte del nostro ultimo giorno la dedichiamo a Otranto, luogo in cui si trova anche il punto più a Est d’Italia, il faro di Punta Palascia.

Otranto è un borgo dal fascino millenario racchiuso dalle mura aragonesi, dove il protagonista è il bianco candido di monumenti di pietra in contrasto con il blu intenso del mare e del cielo. Meraviglioso è camminare all’interno delle sue viuzze con la peculiarità del vedere vere e proprie palle di cannone ancora presenti quasi in ogni angolo degli stretti e bianchi vicoli del centro.

Il mosaico della cattedrale Santa Maria Annunziata di Otranto lascia letteralmente senza parole con le sue rappresentazioni storico-religiose quali l’inferno e il paradiso, la torre di Babele e  il maestoso albero della vita; una delle opere d’arte più incredibili del XI’ secolo ancora ben conservate e ammirabili così come sono state create.

Lasciamo il dedalo di stradine lastricate di pietra viva e ci spostiamo fuori dal centro abitato per lasciarci incantare dal Laghetto di Bauxite. Una vecchia cava color corallo che oggi ospita uno specchio d’acqua e che regala contrasti cromatici eccezionali: il verde smeraldo del lago incastonato nel rosso vivo delle rive e sullo sfondo il mare azzurrissimo della Puglia. Scegliete di visitarlo al tramonto o all’alba: i colori cambiano ancora e le sfumature saranno un ricordo davvero unico!

Pranziamo presso il ristorante “Origano”, all’interno delle Cantine Menhir, a Minervino di Lecce. Un borgo nascosto tra Maglie e Otranto, terra parsimoniosa e dalle delizie inimitabili. Abbiamo deliziato le nostre papille con un diverso calice di vino abbinato per ogni piatto, ci siamo inebriati di odori e sapori e abbiamo conosciuto la storia di uomini che hanno vissuto la terra ed il territorio.

Galatina

Ci spostiamo a Galatina, piccolo gioiello di storia antica a una ventina di chilometri da Lecce, che custodisce uno degli edifici storico–monumentali più importanti di Puglia: la Pontificia Basilica Minore di S. Caterina d’Alessandria. Si tratta di uno dei rari esempi di architettura gotica nel Salento ed è stata dichiarata monumento nazionale nel 1870. Pensate che i suoi affreschi sono paragonati a quelli della Basilica di San Francesco d’Assisi! Non dimenticate di perdervi tra le stradine che si diramano attraverso il centro storico e schiudono tutte le meraviglie nascoste di questo borgo antico.

Il nostro tour finisce nella locanda Amici Spiriti Liberi con una bella mangiata di polpette tipiche e un’atmosfera allegra e quanto mai amichevole in un piccolo locale gelosamente custodito della piazza principale di Tricase dove il buon vino della casa è stato il protagonista!

La Leucadia è un territorio che fa davvero la differenza. I gusti, le atmosfere e i profumi conditi dal sorriso delle persone che coccolano i visitatori sono il tocco speciale di un weekend all’insegna dell’autenticità in Salento!

Foto di Denis Strickner e Carlo Vito Morciano

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