Viaggio in Nepal nelle zone rurali e meno turistiche

Viaggio in Nepal, il Nepal delle zone rurali, lontano dai circuiti più turistici, è un tuffo nelle tradizioni e nella cultura locale. Visitare i villaggi di montagna e le aree di periferia significa avvicinarsi al cuore del Nepal, quello più generoso, ma anche quello in cui la natura mostra il suo lato più aspro. Un’esperienza che lascia dei solchi nell’animo dei viaggiatori pronti a confrontarsi con queste realtà e a tornare a casa più ricchi

Vista sulla Valle di Kathmandu nei pressi di Bungmati - nepal fai da te
Vista sulla Valle di Kathmandu nei pressi di Bungmati

Vi racconto tre luoghi fuori dai confini delle metropoli, paesi in cui turismo e modernità sono in posizione ancora un poco arretrata, dove riscoprire il senso della gentilezza.

Da Kathmandu verso ovest: il villaggio di Bandipur

Bandipur è un paesino circa a metà strada fra Kathmandu e Pokhara, le due città più grandi del Nepal. È il luogo perfetto in cui spezzare il viaggio di sette ore in auto, un lungo percorso sull’asse stradale che taglia a metà la valle. 

Il villaggio di Bandipur è piccolo e delizioso, costituito da un’unica via centrale lastricata. Ai lati, le costruzioni ottocentesche restaurate, alcuni bed & breakfast, qualche bar e pochi negozi. È un luogo di pace e camminate lente. 

Durante il mese di agosto ci sono pochi turisti. Alcuni si fermano per una tazza di caffè al limitare del centro, nei pressi del tempio Bindabyasini in fondo alla via principale. 

Nelle vie laterali, le case prendono il posto degli alberghi. Ci sono moltissimi ragazzini che scorrazzano ovunque. Due bambini bellissimi con gli occhi giganti si fermano per regalarci dei fiori dal loro mazzolino. Peccato non capire cosa dicono. Un inchino e un namaste però strappano un sorriso a tutti da queste parti. Ci oltrepassano e riprendono la loro corsa.

La sera, l’aria dietro le colline si tinge di arancio, rosa, pesca, per poi lasciare spazio ad una notte densa di silenzio, rotto solo dal parlottio degli abitanti che rientrano a casa con sacchetti di verdure e pesanti ceste sorrette con la testa. 

In un piccolo locale si suonano dal vivo le canzoni popolari nepalesi. Il gestore del ristorante premuroso e indaffarato: gli ospiti stranieri arrivati per cena sono pochi, ma serviti come gli dei, alla maniera nepalese. I piatti tipici sono abbondanti e infuocati di spezie.

Dopo cena non resta molto da fare, si passeggia satolli, si beve un the e si chiacchiera un po’ prima di coricarsi. 

Il mattino dopo si riprende il viaggio verso ovest, Pokhara dista ancora due ore di auto. Il percorso in autostrada è singhiozzante di traffico, l’asfalto è sconnesso. Ai lati della strada, camion in panne usano dei rami appesi al finestrino come triangolo. Manutentori strappano a mano le erbacce che emergono dal guardrail. Qualche coppia di amici in abiti tradizionali siede per due chiacchiere al limitare della carreggiata.

La strada centrale di Bandipur - nepal fai da te
La strada centrale di Bandipur

Dhampus, paese di montagna a nord di Pokhara

Affacciato a nord sulla catena dell’Himalaya, Dhampus è un villaggetto circondato dalla natura a 1.650 metri di altitudine, punto di partenza per gli escursionisti diretti verso il Circuito dell’Annapurna.

È un paese che vive in buona parte di agricoltura, soprattutto durante la stagione delle piogge, quando i turisti sono pochi e le escursioni in montagna altamente sconsigliate.

In queste zone si vive come una volta: fatta eccezione per le reti wi-fi e le parabole su qualche tetto, le tradizioni famigliari sono molto radicate nella cultura locale.

A Dhampus e nel vicino villaggio di etnia Gurung — in cui si vive in antiche case tradizionali — la vita è legata ai ritmi della terra. I giovani si sposano prestissimo, se non poco più che bambini, nonostante il governo stia cercando di scoraggiare questa pratica investendo nella scolarizzazione.

Ma il loro lavoro in famiglia è fondamentale per mandare avanti la casa. Dopo sposate, le ragazze lasciano la scuola per dedicarsi alla coltivazione di verdure e mais e all’allevamento degli animali da cortile. La maggior parte dei ragazzi cerca lavoro in città o all’estero, lasciando consorti e anziani ad occuparsi di casa e bambini. 

Gli uomini tornano in famiglia solo per le festività: nel villaggio infatti non se ne vede nessuno, Pokhara, la città più vicina, dista un’ora e mezza da Dhampus.

Come raggiungere queste montagne

Per raggiungere queste montagne è indispensabile un fuoristrada capace di arrampicarsi fra pozze, fango e frane che di tanto in tanto rendono ancora più difficoltoso il passaggio. 

Custodita fra le vette più alte del mondo, la vita da queste parti è legata ad un’architettura famigliare tradizionale, che sta alla base dell’economia locale. 

Qui gli ospiti stranieri destano un po’ di curiosità, soprattutto nelle persone anziane, che si voltano a guardare le nostre spalle mentre camminiamo nei dintorni del villaggio.

Il menu dell’albergo ci ricorda di rispettare la comunità degli abitanti, chiedendo loro il permesso prima di fotografarli, e ci invita ad un abbigliamento coperto e a un atteggiamento riservato: meglio evitare il contatto fisico in pubblico. Ma anche senza queste raccomandazioni viene naturale evitare un comportamento troppo estroverso, la natura appartata di questi luoghi lo suggerisce da sé.

Ragazza che lavora al telaio tradizionale nel villaggio di Dhampus - nepal fai da te
Ragazza che lavora al telaio tradizionale nel villaggio di Dhampus

Bungmati, collettività dal cuore generoso

Bungmati è uno dei luoghi che ha lasciato i segni più profondi durante il nostro viaggio in Nepal, con il suo cuore ancora ferito dal terremoto del 2015

A pochi chilometri di distanza da Kathmandu, Bungmati è un paese che colpisce con la sua generosità e la durezza di una realtà che fa traballare i viaggiatori.

È una zona ancora in sofferenza, ma che si dà da fare per riemergere dai resti del sisma che si è portato via templi, abitazioni, scuole. Chi di loro possiede della terra, fertile e costosa nella Valle di Kathmandu, ha dovuto venderne una parte per ricostruire case e creare nuove homestay che oggi vengono gestite dalla collettività.

Le famiglie senza possibilità invece vivono ancora in microscopiche baracche ai lati del paese, fra disagi e polvere che graffiano la nostra pelle.

Bambine nella scuola gestita dalla collettività di Bunmgati - nepal fai da te
Bambine nella scuola gestita dalla collettività di Bunmgati

Per noi è più semplice affrontare il caos di una metropoli asiatica piuttosto che queste aree di periferia lontane dai percorsi turistici classici.

Visitare villaggi come Bungmati ci sbatte in faccia una realtà difficile che può farci sentire inappropriati mentre camminiamo con la fotocamera in tasca vicino a cumuli di mattoni in attesa. Ma venire in queste aree poco fortunate è anche un modo per portare denaro e riportare a casa una cosa preziosissima: consapevolezza.

Non solo, essere accolti con tanta generosità in questi luoghi ha un valore ancora più prezioso. Le premure dei gestori di ristoranti e homestay, che mandano i figli a comprare marmellata e burro di arachidi per colazione, ci riempiono di gratitudine. 

Scambiare qualche parola con le signore che ci salutano mentre camminiamo in paese è un regalo prezioso. E in questi frammenti di spontaneità si coglie il senso più profondo delle tradizioni nepalesi, ancora così legate al concetto di matrimonio e famiglia tradizionale da far chiedere alla nostra guida se siamo una coppia sposata o se invece siamo solo amici. 

Le persone che si incontrano in questi luoghi remoti e poco conosciuti possono regalare un senso diverso ad un viaggio in Nepal. Lontano dalla confusione delle metropoli e dalle rotte turistiche, ci permettono di entrare in contatto con la generosità autentica di questa popolazione e con il nostro animo più profondo, spingendoci a riconsiderare il nostro ruolo di viaggiatori e il nostro posto (privilegiato) nel mondo. 

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