La Valle del Fucino e la Torre Piccolomini

Tra i borghi della Marsica con il mio compagno abbiamo scovato Pescina.

Una mattina siamo partiti da casa alla cieca in cerca di un posto nostro dove poter passeggiare e sì fare anche un po’ i piccioncini , cosa che ci capita davvero di rado.

Abbiamo imboccato la strada che da Pescara prosegue verso Sulmona, attraversando Popoli e ammirando la piana del Fucino. Lungo la strada è possibile fare incontri fortuiti con mucche libere al pascolo che ti danno il benvenuto in questo borgo fermo nel tempo.

La Valle del Fucino

Iniziando a passeggiare tra le vie acciottolate incontriamo una fontanella che citava “ Tutte avevano sete, ma non potevano bere tutte in una sola volta cit. Ignazio Silone (Fontamara) “e subito mi sono venuti in mente i miei studi classici e il ricordo di quel poeta abruzzese “forte e gentile” che scrive di questo villaggio immaginario e della vita dei “ cafoni” , schiacciati  dal peso dell’ignoranza e dall’oppressione della classe dominante.

La Torre Piccolomini

La nostra passeggiata continua fino ad arrivare ai piedi della Torre Piccolomini dove è stata dislocata la tomba del poeta come da sue direttive. Un ultima dimora modesta, in pietra ma dominante su tutta la vallata come lui ha dominato la letteratura del ‘900.

Arrivare in cima alla torre non è facile soprattutto perché il sentiero è lastricato fino ad un certo punto e poi bisogna “arrampicarsi” ma ne vale la pena per poter godere di un panorama mozzafiato.

Per le donne sprovvedute come me che mettono i tacchi anche sul ghiaccio consiglio di munirsi di un paio di scarpe comode o di potersi appoggiare a delle braccia forti che possano reggere le eventuali battute d’arresto. Io ovviamente non avevo le scarpe comode ahahah.

Il mio cavaliere mi ha fatto strada mostrandomi la via più accessibile per poter raggiungere la vetta e riuscire ad ammirare da vicino questo luogo magico. La Torre è diroccata e restano solo le mura esterne e fortificate ma è possibile arrivare in una rientranza e ammirare il cielo azzurro da una finestrella e lì avvolgersi in un abbraccio che sa di altri tempi .

Il mio stomaco inizia a brontolare e quando la pancia chiama bisogna obbedire!

vista dalla Torre Piccolomini

Iniziamo a scendere per tornare verso l’auto che avevamo lasciato in piazzetta e all’improvviso ci appare un murales meraviglioso sulla facciata dell’ex scuola dello scientifico che rappresenta Elvira, personaggio dell’opera di Silone.

Sally è l’autrice di questo capolavoro, una giovane ragazza cilena che mette a disposizione la sua arte per rendere giustizia a questi luoghi incantati.

Dove mangiare

Ma la fame inizia ad essere insistente e impaziente piuttosto che iniziare a cercare in internet un localino faccio alla vecchia maniera, chiedo ad un passante.

Gentilissimo ci indica un osteria alla buona proprio dietro l’angolo “La Fraschetta da Amleto”. Un posto che ti fa sentire a tuo agio e che ti accoglie con un profumo di carne alla brace che ti stimola l’appetito.

Salumi e formaggi locali e tutto a km zero, sapori genuini accompagnati dal vino locale assolutamente abruzzese doc.

Assaggiamo una fettuccina ai funghi in due perché le porzioni sono abbondanti e soprattutto perché alla tagliata non ci avrei rinunciato.

Tutto squisito e non caro, anzi. Amari e caffè offerti dal proprietario , una persona gentile e ospitale, come se ci avesse invitati a pranzare a casa sua.

Ormai è arrivata sera e a malincuore ripartiamo con la promessa di continuare a cercare questi posticini tutti nostri.

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