Cosa vedere in autunno alle Cinque Terre

In questo caldo fine settimana d’autunno scelgo di trascorrere una piacevole giornata alle Cinque Terre, tra i famosi gioielli arroccati sulle rocce frastagliate della riviera ligure.

Meta ambita da molti turisti per gli incredibili panorami che offre, mi preparo per ammirare scorci unici, godere di affacci marittimi e immergermi tra le meraviglie della natura.

Uno dei migliori mezzi per spostarsi tra un borgo e l’altro è il treno regionale che parte da Levanto e si estende fino a La Spezia.

Inauguro la giornata con una deliziosa colazione in una delle pasticcerie storiche di Monterosso, la più occidentale delle Cinque Terre dal punto di vista geografico: inizia qui una domenica da ricordare, scandita da ritmi lenti e sorrisi sinceri, spensieratezza e curiosità. È una giornata autunnale dal tepore piacevole e dai profumi tipici della stagione.

Eccomi pronta a sorseggiare il fascino dei luoghi che mi accoglieranno, a ubriacarmi di sensazioni. Per l’occasione mi divertirò ad assegnare un voto ad ogni paese, proprio come fanno gli appassionati di calcio durante le trasmissioni domenicali. Diamo inizio alle pagelle.

Monterosso – voto 7,5

Il cielo coperto è il tempo ideale per il percorso che mi attende. Sotto le nuvole e in cima una terrazza riesco a scorgere gli altri quattro borghi che visiterò nel corso della giornata. Il mare ha sfumature pazzesche, gli ombrelloni degli stabilimenti tracciano il profilo della spiaggia e le colorate vie del centro sono costellate da negozi che mostrano con orgoglio i prodotti locali, come il pesto ad esempio. La vista è magnifica, ma da quassù alcuno scatto fotografico riuscirebbe ad evocare le sensazioni positive che sto vivendo.

Cinque Terre

Vernazza – voto 7

Inizio il trekking seguendo il sentiero solcato sulla collina e mi dirigo verso il paese successivo. Dopo un’ora abbondante intravedo Vernazza la cui bellezza la si scorge già in lontananza. Il tutto è incorniciato dal verde della natura, condito dalle voci dei passanti che si mescolano allo scricchiolio della ghiaia nata dai passi di chi intraprende questo percorso.

Il panorama ripaga la fatica ma le affollate vie del borgo che profumano di focaccia ligure ancor di più. Mi diramo tra gli stretti carruggi, le tipiche vie che corrono lungo questi paesi e ammiro il panorama dall’antico castello dei Doria con la sua torre cilindrica che domina il litorale.

Corniglia – voto 8

Passo dopo passo, raggiungo Corniglia, l’unico dei cinque borghi che non ha diretto accesso sul mare. Il paese è avvolto da vigneti espansi su caratteristici terrazzamenti a fasce e domina umilmente il litorale dall’alto. Percorrendo la Lardarina, una salita di 382 scalini, si raggiunge la cima del promontorio dove si pavoneggia la piazza settecentesca di largo Taragio e i tipici locali culinari del centro. Le assegno momentaneamente il primo posto in classifica, se non altro per l’ottima farinata mangiata a pranzo.

Cinque Terre la spiaggia

Manarola – voto 8,5

Eccomi conquistare la tappa successiva: Manarola. Resto quasi indifferente a ciò che mi circonda fino a quando arrivo nella piazzola principale incastrata tra le rocce. La vista è splendida, bagnanti e schiamazzi arricchiscono lo scenario insieme alle case che come pietre variopinte danno luce allo scorcio. Una passerella costeggia la riviera conducendomi lì dove il mare è ancora più blu e i ragazzini si divertono a tuffarsi dagli scogli alti una decina di metri. Cullata da spensieratezza e salsedine, osservo la cittadina che si fa spazio tra le falesie, supera le avversarie e si colloca in pole position.

il paese Cinque Terre

Riomaggiore – voto 7

Ultima in direzione La Spezia, ma non meno importante, è Riomaggiore. Corono l’arrivo con un cono di pesce fritto che mi tiene compagnia mentre cammino sotto il sole che nel frattempo si è fatto spazio tra le nuvole. Mi perdo volontariamente tra i vicoli e giungo in uno spiazzo dove una decina di bambini e un pallone creano atmosfera: ho sempre avuto un debole per i campi da gioco circondati da palazzi e murales. Rapiscono il mio sguardo mentre la mente si diverte a immaginarli colmi di ragazzini con le ginocchia sbucciate che giocano fino a tardi, quando le madri urlano loro di rientrare a casa per cena.

Dovrebbe essere ancora così, come i film e l’adolescenza mi hanno insegnato, come quando non c’era il wifi e l’unica rete che creava connessione era quella di un canestro da basket o di una porta da calcio.

Cinque Terre

Portovenere

Aggiungo una nota di riguardo a Portovenere. Non rientrando nella lista dei cinque borghi più famosi della Liguria, penso che quest’ultima abbia qualcosa da invidiare agli altri paesi ma basta poco per ricredermi.

Il borgo è affascinante, elegante, delicato e dal porticciolo si ammira l’isola Palmaria, raggiungibile a nuoto con poche bracciate.

Arrivo in tempo per godermi il tramonto: ammiro il sole che scompare alla mia destra e la luna che si pavoneggia in alto nel cielo a sinistra. Con una breve passeggiata raggiungo uno dei posti più suggestivi della zona. Mi trovo al “Golfo dei poeti” chiamato così perché pare che molti artisti siano venuti qui per cercare stimoli e ispirazioni, qui dove, tra un’onda e l’altra, il mare si schianta contro le falesie rilasciando una bianca spuma che crea un perfetto contrasto con il blu dell’acqua e il nero della roccia.

in piazza a portovenere

Conclusione

Le Cinque Terre fanno parte di un mozzafiato Parco Nazionale delle Cinque Terre che ogni anno attrae moltissime persone. La collezione creata da cittadine variopinte, antichi castelli e piccole spiagge sono quanto di più affascinante si possa desiderare. Una scappatella in zona vale certamente la pena.

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