Il Parco Archeologico di Muro Tenente, Puglia

Per tutti gli appassionati di storia e di archeologia, Muro Tenente è una tappa fondamentale in un viaggio nella provincia di Brindisi. Si trova proprio tra Mesagne e Latiano, in provincia di Brindisi, qualche chilometro nell’entroterra Alto Salentino.

Stai per esplorare un antico centro messapico, ma andiamo con ordine!

Chi erano i Messapi?

I messapi erano un’antica popolazione italica che viveva nell’area che oggi chiamiamo Salento ancora prima dei Greci e dei Romani.

Il nome “Messapi” deriva dalla parola “Messapia” che vuol dire letteralmente “Terra tra i due mari”.

Di questo popolo c’è ancora molto da studiare ma è stato più volte citato sia in fonti greche che latine.

L’insediamento di Muro Tenente

abitato di Muro Tenente

L’insediamento di Muro Tenente ha origini antichissime!

Già nel VI sec. a.C. fu questa area fu occupata stabilmente da un villaggio costituito interamente di capanne.

I primi abitanti risalgono all’età del ferro. Contemporaneamente era appena stata fondata Taras, l’attuale Taranto. Siamo nel pieno della colonizzazione greca. Mentre i greci iniziavano la loro espansione, nel Salento Iapigio c’erano tantissimi villaggi disposti principalmente sulle alture per controllare il territorio. Entrambe queste caratteristiche, sia quella di essere composto di capanne che quello di essere in un luogo sopraelevato le ritroviamo anche a Muro Tenente.

Sviluppo dell’abitato

Le capanne erano generalmente di forma ovale ed erano composte da muri fatti di muretti a secco con il tetto di canne e pali di legno. All’interno, in posizione centrale, troviamo il focolare, mentre tutte le altre attività produttive si svolgevano all’esterno, dove troviamo macine, fornaci e anche aree adibite all’allevamento del bestiame.

Gli antichi abitanti di Muro Tenente erano principalmente cacciatori, contadini e pastori, ed erano anche dediti alla produzione di armi, utensili in metallo e anche vasellame.

L’abitato crebbe tantissimo e nell’età ellenistica, quindi secoli dopo, fu costruita un’imponente cinta muraria. A questo periodo risalgono anche alcune sepolture trovate all’interno dell’insediamento.

Cinta Muraria Muro Tenente

Anche le case cambiano stile e adesso il tetto non è più fatto di canne ma troviamo dei veri e propri tetti di tegole di argilla. Le strade si allargano e ci sono anche delle zone adibite al culto e ai defunti. In questo periodo Muro Tenente è uno degli abitati più importati dell’epoca con Oria, Manduria, Mesagne, Ugento e Cavallino.

Strade Muro Tenente

Fra il IV e il III secolo la popolazione continua a crescere e gli insediamenti diventano sempre più grandi e vengono inglobati all’interno di possenti cinta murarie con torrette.

Purtroppo in seguito l’insediamento venne abbandonato per poi essere di nuovo abitato in epoca tardo romana. Ma in questo periodo non si trattava più di un villaggio, ma di una sola fattoria sorta sui resti dell’abitato precedente.

Le tombe

Nella visita a Muro Tenente noterai sicuramente le tantissime sepolture ma non si tratta di una vera e propria necropoli, anzi! I Messapi erano l’unico popolo italico che seppelliva i propri defunti anche all’interno delle mura cittadine.

Tombe Muro Tenente

C’erano diversi tipi di sepolture.

In epoche più antiche la classica tomba era composta da una semplice fossa scavata nel terreno e il corpo veniva messo in posizione rannicchiata.

In seguito i defunti vengono messi anche in posizione allungata, con le braccia o incrociate sul petto oppure distese lungo i fianchi.

Con il passare del tempo le tombe vengono rese molto più regolari, tagliando la roccia alla base e usando anche lastre squadrate di calcare.

Al centro dell’insediamento di Muro Tenente sono state anche trovate molte sepolture raggruppate e delimitate da due muri a secco. Qui sono state anche trovate sepolture di bambini all’interno di grandi vasi in ceramica successivamente interrati.

Una tomba in particolare ha restituito i resti di una ragazza di circa 20 anni. Portava un ago di bronzo fra i capelli e una cavigliera fatta di tanti cerchietti sempre di bronzo. Era stata posta su un lettino in posizione supina. Ai piedi del letto c’erano diversi oggetti del corredo, tra cui una coppa, un unguentario e una lucerna. Sicuramente all’esterno della tomba nel momento della sepoltura si è svolto un banchetto funebre, visto che gli archeologi hanno ritrovato anche delle coppette in ceramica e dei resti di ossa di animali. La sua sepoltura è databile all’ultima fase di Muro tenente, per questo è affettuosamente chiamata “l’ultima donna messapica”.

Il tempio

Subito all’esterno dell’acropoli sono stati rinvenuti anche i resti di un edificio di culto del III sec. a.C.  Sicuramente era un edificio coperto da un tetto formato di tegole sorretto da colonne.

All’entrata doveva anche esserci un altare. Infatti, spesso in epoca ellenistica i rituali venivano svolti non all’interno del tempio ma all’esterno, così anche il popolo poteva assistere alle funzioni sacre.

Nell’area circostante sono stati ritrovati anche resti degli animali sacrificati, coppette per le libagioni (offerte di bevande) e numerosi ex voto (oggetti donati alla divinità come ringraziamento per una grazia ricevuta), tra cui tantissimi pesi da telaio! Molto probabilmente data la presenza di questi pesi da telaio, la divinità che qui veniva adorata era una divinità femminile.

Peso da telaio Muro Tenente

Purtroppo sono stati ritrovate anche molte tracce di combustione e molte punte di frecce che fanno collegare la distruzione del tempietto a quella dell’intero sito di Muro tenente che avvenuta alla fine del III sec. a.C. durante le guerre annibaliche che videro lo scontro tra Cartaginesi e Romani.

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