Alla scoperta di Monti: il rione che ha fatto la storia di Roma

Il primo rione non si scorda mai.

La frase forse è un po’diversa, ma per il primo rione di Roma si possono accettare anche alcune piccole licenze poetiche. Tutti conoscerete sicuramente Monti, uno dei quartieri più famosi dell’Urbe, avrete almeno una volta passeggiato lungo le sue stradine, fatto shopping in uno dei sui negozietti vintage e sorseggiato un buon bicchiere di vino seduti in uno dei tanti locali che lo popolano di giorno, ma soprattutto di notte (se non lo avete fatto… beh, vi siete persi davvero qualcosa!).

Ma quanti di voi sanno davvero cosa si nasconde dietro alla zona “più in” di Roma?

Rione Monti - Roma, Italia

Dovete infatti sapere che qui, come in pochi altri posti al mondo, camminate sopra a più di duemila anni di storia: infatti Monti affonda le sue radici nei primi anni di vita della città, contraddistinguendosi da subito per il suo carattere popolare e verace. Qui si trovavano le più fatiscenti insulae di Roma, cioè case comuni dove il popolino viveva in condizioni molto disagiate e le vie erano anguste e strette e gli incendi si propagavano rapidamente.

Il nome di Monti all’epoca era Suburra, cioè sotto la città, intendendo per città tutta l’area dove si estendevano i fori. Era un quartiere malfamato e frequentato soprattutto da assassini, ladri e prostitute. È vero anche che qui vide la luce il grande Giulio Cesare: infatti la parte alta del quartiere sembra fosse una zona molto esclusiva dove i ricchi patrizi amavano costruire le loro sontuose domus.

Passarono i secoli e anche il quartiere mutò aspetto: alle vecchie case romane si sostituirono quelle medievali e poi i palazzi rinascimentali e così via, alle vecchie vie di comunicazione si affiancarono nuove strade e direttrici, sui templi pagani sorsero invece le nuove chiese.

Rione Monti - Roma, Italia

Per farci un’idea generale di Monti – così chiamato perché compreso tra i colli Esquilino, Viminale, Quirinale e Celio – possiamo iniziare la nostra passeggiata da Piazza della Suburra, che nemmeno a farlo apposta riprende il suo nome proprio dall’antica Roma. Imbocchiamo senza indugio Via Urbana, che segue l’antico tracciato del Vicus Patricius e che oggi si chiama così in onore di papa Urbano VIII.

Proseguiamo poi in Via degli Zingari, dove una targa commemorativa ci ricorda che in questo luogo durante la Seconda Guerra Mondiale vennero deportate numerose persone di nazionalità rom, sinti e camminanti. Giungiamo così in una delle piazze principali del rione, Piazza Madonna dei Monti, dove non troneggia la facciata di questa chiesa, ma il suo fianco sinistro.

Nella piazza invece, fa capolino tra i palazzetti un’altra chiesetta dedicata a Sergio e Bacco degli Ucraini. L’attenzione comunque è tutta per lei, la Fontana della Madonna dei Monti, che è lì al centro pronta ad ospitare le nostre stanche membra sui suoi gradini e costruita niente meno che da Giacomo della Porta, l’architetto di fontane più famoso al mondo.

Fontana Madonna dei Monti - Roma, Italia

Dopo aver riposato un po’ possiamo riprendere la nostra passeggiata e spingerci verso Via Baccina dove notiamo subito una delle tante “Madonnelle di Roma”, simbolo della forte devozione popolare. Alla Madonnella sono legati ben due miracoli: il primo narra che nonostante il gran caldo estivo dei gigli posti vicino all’edicola per onorare la Vergine non appassirono per giorni e giorni; l’altro invece racconta che durante l’invasione francese la Madonnina si mise a piangere lacrime amare.

Proseguendo su questa via incontriamo, oltre alla casa del grande Ettore Petrolini, attore e commediografo romano, anche un altro piccolo oratorio dedicato all’Addolorata. Senza indugio procediamo per Via di Sant’Agata dei Goti, che prende il nome proprio dalla chiesetta dedicata alla giovane martire di Catania. Da qui camminando lungo Via del Viminale giungiamo alla salita del Grillo, dove non può sfuggire alla vista il bel palazzo nobiliare. Questa infatti è la residenza del famoso Marchese del Grillo che è entrato nella storia per il suo umorismo pungente e per le sue trovate esilaranti.

Continuiamo lungo Via Madonna dei Monti, con i suoi caratteristici palazzetti, e poi Via Leonina, che non prende il nome da un gruppo di leoni residenti nella zona, ma probabilmente da un papa Leone… di cui però si è perso il numero!

Ad un certo punto della strada si apre una scalinata chiamata dei Borgia, roseguendo lungo la quale passiamo sotto ad un arco formato da un bel palazzo, che un tempo era appunto proprietà dei Borgia e dove Byron amava immaginare la bella Lucrezia affacciata con aria sognante… Byron caro, mi dispiace deluderti, ma Lucrezia qui non ci visse mai!

Rione Monti - Roma, Italia

Lasciando da parte i sogni romantici ci accorgiamo che a metà scalinata sulla destra si trova un’insolita piazza dedicata a San Francesco da Paola, così come anche la chiesa ed il convento annesso. Prima di arrivare in cima alla salita guardatevi bene le spalle perché fu proprio qui che molti secoli or sono Tullia uccise suo padre Servio Tullio, il sesto re di Roma, investendolo con un carro. Infatti la salita è conosciuta anche con il nome di Vicus Scelleratus, da sempre meta ambita di assassini e malviventi.

Se arriviamo integri alla sommità, pur con il fiato corto, raggiungeremo Piazza di San Pietro in Vincoli e la bella basilica dedicata al principe degli apostoli e soprattutto alle catene che lo tennero prigioniero, i vincoli appunto.

All’interno troverete una sorpresa: il Mosè con le corna, ovvero uno dei massimi capolavori scultorei di Michelangelo. Adorna infatti la tomba di papa Giulio II, la statua in marmo lunense di Mosè con in mano le tavole della Legge e la lunga barba e in più un bel paio di corna che non sono dovute all’infedeltà della moglie ma bensì ad una tipica iconografia dell’epoca.

Uscendo dalla chiesa non abbiamo che da scegliere se riposarci un momento o proseguire subito la passeggiata alla scoperta di un altro angolo di Monti, il primo dei rioni!

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