Stintino e Asinara in barca a vela latina: un viaggio tra tradizione e memoria

Il secondo giorno del mio weekend a Stintino è stato ancora più intenso ed emozionante del primo: dopo aver esplorato il paese, fatto il bagno nelle acque cristalline della Pelosa, provato la cucina locale alla sagra del pesce e respirato l’atmosfera autentica di questo angolo di Sardegna (se ti sei perso il racconto del primo giorno, puoi leggerlo qui), ho partecipato alla regata storica a bordo delle tradizionali imbarcazioni a vela latina, da Stintino all’isola dell’Asinara.

Un evento che si ripete ogni anno, che intreccia la memoria storica della comunità stintinese con la bellezza del mare, la tradizione marinara e un forte legame con l’isola dell’Asinara. Una giornata intera trascorsa a bordo delle tradizionali imbarcazioni a vela latina, navigando verso Cala Reale, per rivivere, anche solo simbolicamente, un pezzo di storia troppo spesso dimenticato.

A bordo delle barche a vela latina: un salto nel tempo

La mattina è iniziata con il ritrovo al porticciolo di Stintino, dove ho avuto il privilegio di salire a bordo di una delle storiche barche a vela latina, simbolo dell’identità di questo borgo di pescatori. Impossibile non rimanere affascinato dal loro profilo elegante e allo stesso semplice di queste barche: sono infatti imbarcazioni tutto sommato semplici, nate per affrontare il mare con intelligenza e rispetto, e oggi anche candidate al riconoscimento come patrimonio immateriale UNESCO.

Queste barche venivano (e vengono tutt’ora) costruite artigianalmente dai maestri d’ascia con tecniche tramandate di generazione in generazione. Il legno è il materiale principale, non solo per la struttura dello scafo, ma anche per l’albero maestro e altre parti fondamentali. Belle da vedere, eleganti ma pratiche allo stesso tempo.

Navigare così, verso l’isola dell’Asinara, senza fretta e sospinti solo dalla forza del vento, è stato un po’ come viaggiare indietro nel tempo, cercando di rivivere le emozioni che provavano i marinai di un tempo.

Barca a vela latina, Sardegna

Il ricordo di un esodo forzato: lo sfollamento dell’Asinara

Questa manifestazione non è solo una celebrazione folcloristica, ma una vera e propria rievocazione storica. Durante la traversata, ho scoperto la storia toccante di circa 45 famiglie che nel 1850 furono costrette a lasciare l’isola dell’Asinara, dove vivevano di pesca, pastorizia e agricoltura.

L’isola venne espropriata prima per fini militari e, qualche decennio dopo, trasformata in colonia penale e lazzaretto. Un destino amaro per chi la considerava casa. Quelle famiglie trovarono rifugio sulla costa opposta, dando così vita a quello che oggi è il paese di Stintino, fondato nel 1885.

Mentre ascoltavo questi racconti, osservavo l’Asinara avvicinarsi all’orizzonte. Un’isola bellissima e silenziosa, che oggi custodisce non solo una natura incontaminata, ma anche una memoria collettiva da proteggere.

Cala Reale Sardegna

Cala Reale: asinelli bianchi, natura e storia

Una volta arrivati a Cala Reale, ho messo piede sull’isola dell’Asinara per una breve escursione a piedi. La prima cosa che ho notato è stata la totale assenza di auto e rumori: solo sentieri sterrati, macchia mediterranea e… asinelli bianchi! Incontrarli così, liberi e pacifici, è stato piacevole e anche un po’ emozionante.

Ho passeggiato tra alcuni degli edifici storici di Cala Reale, e mi sono goduto gli scorci sul mare che sembrano quasi dipinti, prima di fare un tuffo nelle acque cristalline, e miti, di questo mare.

Un passato duro quello dell’isola e dei suoi abitanti, ancora visibile nei muri delle vecchie strutture, ma anche un presente di rinascita grazie alla tutela ambientale del Parco Nazionale dell’Asinara.

Cala Reale - Asini

Pranzo in barca

Ma la vera sorpresa è arrivata a pranzo: un barbecue preparato direttamente in barca, con una griglia portatile e un fornello da campeggio. Niente di sofisticato, ma tutto buonissimo: carne alla brace, arrosticini, pane carasau, insalata fresca e un bicchiere di vino bianco per brindare al mare. Un momento semplice ma genuino, condiviso con gli altri partecipanti alla regata, tra storie e sorrisi tipici della Sardegna.

Il ritorno con il cuore pieno

Il rientro a Stintino è stato quasi malinconico: il sole iniziava a scendere sull’orizzonte, e io osservavo l’Asinara allontanarsi lentamente, con una consapevolezza nuova. Non avevo semplicemente visitato un luogo, ma vissuto una storia, ascoltato voci del passato, camminato dove altri avevano camminato prima di me, in condizioni molto diverse e decisamente più drammatiche.

Mi sono sentito grato, grato per aver potuto partecipare a questa manifestazione così autentica, che riesce a unire memoria e presente, tradizione e bellezza, giovani e meno giovani.

Barca con la vela latina

Una giornata che lascia il segno

La rievocazione storica “Stintino, una Storia da Raccontare” non è solo un evento: è un’esperienza immersiva, educativa ed emozionante. Se ami i viaggi che vanno oltre la superficie, che raccontano davvero l’anima di un territorio, ti consiglio di segnarla in agenda per il prossimo anno.

Io torno a casa con il profumo del mare addosso, il ricordo delle vele gonfie di vento e la consapevolezza di aver vissuto qualcosa di speciale.

E tu, conoscevi la storia dell’Asinara? Hai mai navigato su una barca a vela latina? Raccontamelo nei commenti, mi piacerebbe sapere la tua!

Viaggio in collaborazione con:

Regione Autonoma Sardegna
Fondazione di Sardegna
Comune di Stintino
Centro Nautico Stintino
Comes
Associazione Vela Latina Tradizionale
Lega Navale Italiana – Sezione Golfo dell’Asinara

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