6 consigli su cosa fare e vedere a Caorle

Questo weekend grazie a Caorle Tourism e Arte Laguna ho avuto modo di conoscere questo piccolo gioiello a ridosso della laguna veneta e rendermi conto che non c’è solo il mare.

Infatti Caorle è un piccolo borgo, un’isola di fatto, a pochi km a nord di Venezia, che offre davvero molto al viaggiatore si in termini di sport, ma anche di cultura, tradizioni, buon cibo e davvero molto altro.

1 – Assistere all’asta ad orecchio per la vendita del pesce

Non è un’asta normale, come quelle che si vedono in tv, ma un asta “al buio” si vogliamo darle una definizione diversa.

In pratica il banditore ascolta le offerte “all’orecchio” e, trovato l’acquirente più generoso, venderà a lui la cassetta del pesce in ballo.

Sembra un meccanismo facile, ma in realtà è un teatrino fatto di gesti e parole in codice, tra persone che si conoscono a una vita che, una volta che suona la capanella dell’inizio, entrano in competizione.

Ci vi partecipa? I grossisti come ristoratori o rivenditori poi al dettaglio, i privati possono partecipare ad una vendita classica la mattina.

2 – Pedalare nella laguna tra Casoni e cigni

La città di Caorle sta sviluppando una rete di piste ciclabili tra i canali della laguna che la circonda, ora sono già operativi diversi km (non asfaltati) che permettono, dal centro, di arrivare lungo la laguna.

Qui è davvero piacevole pedalare e fermarsi ad ammirare i Casoni.

Cosa sono i Casoni? Dei ricoveri per pescatori, qui venivano custodite le reti da pesca e tutto il necessario, ora vengono usati dai proprietari anche per passare la domenica in compagnia, ma la particolarità è che sono costruiti di canne provenienti dalla laguna stessa.

Sono davvero impressionanti! La loro costruzione è complessa e affidata a pochi che portano avanti questa tradizione.

Fermatevi all’isola dei pescatori, qui c’è un piccolo agglomerato di casoni, oppure concedetevi un pausa al Cason Gottolo dove potete mangiare il pescato del giorno e fare un bel giro in barca (mi raccomando, prenotate!) in compagnia del proprietario: un vero lupo di mare.

3 – Esplorare il centro storico in compagnia di una guida locale

L’ente del turismo di Caorle organizza delle visite guidate al centro storico, noi abbiamo avuto come guida Daniela che ci ha raccontato tante curiosità su questo piccolo e coloratissimo gioiello.

Inoltre se riuscire ad organizzare di vedere anche il campanile e l’annesso museo del Duomo, sicuramente ci sarà ad accogliervi uno dei volontari che con passione, a sua volta, vi racconterà tantissimi aneddoti.

Da non perdere quindi: giro in centro, visita al Duomo, salita sul campanile cilindrico, passeggiata fino al santuario della Madonna dell’Angelo e visita al Museo Archeologico del mare.

4 – Buon cibo non solo al ristorante

Il cibo a Caorle è qualcosa di incredibile non solo nei ristoranti, ma anche alla sagra del Paese.

Solitamente mangiare alle sagre è piuttosto complicato e non sempre il cibo è all’altezza di una lunga attesa, mentre qui ne vale la pena.

Io ho potuto gustare, per due sere di file, due ottime cene presso la Festa del Pesce (si tiene ogni anno a settembre): la prima sera abbiamo assaggiato gli spaghetti alle vongole e le sarde alla griglia (era in corso un contest tra chef per creare una nuova ricetta), la seconda sera invece siamo stati allietati da un fritto di pesce sontuoso accompagnato con polenta bianca.

Mi sono proprio tolta la voglia di pesce!

Inoltre per gli amanti dell’aperitivo non potete non provare i ciccetti, ossia delle delizie sempre a base di pesce che vengono servite per accompagnare l’aperitivo.

Menzione doverosa ai crostini con baccalà mantecato e alici si saor.

5 – Cultura e storia: dalla palude ad un sistema di economia agricolo

Come dicevo all’inizio Caorle non è solo mare ma anche storia, infatti ho potuto visitare Ca’ Corniani dove, l’appassionato Fabrizio ci ha spiegato di questo straordinario borgo agricolo, nato appunto dalla bonifica della laguna nei primi anni del 1800.

Infatti dove prima c’era l’acqua è sorto un borgo autosufficiente, grazie all’agricoltura, alla pesca e agli scambi con la vicina Caorle.

Qui le persone vivevano e lavoravano, ma c’erano scuole di ricamo, asili e “dopo lavoro”.

Ora i lavori sono in corso per il recupero intanto della cantina e poi di tutto il borgo per restituirlo alla sua originaria bellezza.

Il progetto è davvero ambizioso e prevede anche 32 km di piste ciclabili, eventi culturali, degustazioni e molto altro ancora.

Ho potuto vedere la prima idrovora ora restaurata, la cantina dove ho potuto apprezzare un ottimo pranzo e il borgo (qualcuno vi abita tutt’ora), ma la cosa più bella è stato sentire il racconto della nostra guida.

Sembra di essere a quei tempi e sentire il vociare delle persone al lavoro.

6 – Passeggiare lungo il mare ammirando una “scogliera viva”

La passeggiata lungo il mare non è fine a se stessa, infatti è possibile ammirare un susseguirsi di sculture nate in 19 edizioni del premio “Scogliera viva”, i grandi blocchi di granito che impediscono al mare di entrare in città sono stati scolpiti da moltissimi artisti a loro gusto.

Ho visto un delfino stupendo, visi di donna e di mostri marini e altre sculture forse troppo concettuali per me, ma davvero di grande impatto.

Vi consiglio quindi di camminare lungo la scogliera e lasciarvi rapire da queste opere d’arte.

7 – Per tutti i gusti

Caorle è decisamente una meta adatta a tutti, anche a che come me non ama il mare, infatti sono riuscita a restare sempre impegnata senza mettere piede in spiaggia, direi un record per una località balneare.

Quindi concedetevi un weekend ricco e educativo da queste parti, magari scegliendo la mezza stagione così da non incappare in orde di turisti.

Il periodo sconsigliato è novembre, perché la maggior parte delle strutture è chiusa, mentre per dicembre iniziano gli appuntamenti della stagione invernale.

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