Cosa vedere a Monaco in 5 giorni (in camper)

Complici le previsioni del tempo, che davano sole e temperature alte, siamo partiti per Monaco di Baviera in camper per 5 giorni alla scoperta della città e dei dintorni. Una vacanza davvero stupenda, all’insegna della natura, relax e scoperta di luoghi davvero particolari.

Marienplatz e lo stinco più buono di Monaco

Partiamo da Ravenna per arrivare a Monaco nel pomeriggio, verso le 16. L’area camper che abbiamo scelto si chiama Thalkirchen: molto grande, spartana, ma con tutti i servizi (c’è anche un piccolo ristorante e supermarket aperto di mattina) e piuttosto pulita. Si trova al confine con lo Zoo di Monaco e lungo il fiume Isar. Da qui partono diversi sentieri per passeggiare nel parco e lungo il fiume, immersi completamente nel verde.

Alla reception del campeggio compriamo i biglietti cumulativi per 3 giorni validi su tutti i mezzi di trasporto. Il costo è di 29 euro (prezzo fisso fino a 5 componenti familiari). Di fianco al campeggio c’è il bus navetta che in 5 minuti porta alla fermata della metro e da lì in 4 fermate arriviamo in MarienPlatz, il salotto della città. Siamo in tempo per vedere in funzione il Glockenspiel, il più grande carillon della Germania, posizionato sulla torre del Neue Rathaus (Nuovo Municipio). Suona alle 17 in punto (da marzo a ottobre).

Da lì passeggiamo lungo le vie del centro attorno alla piazza e percorriamo un pezzo della Ludwigstrasse alla ricerca di un gelato. Verso le 19 inizia a salirci l’acquolina in bocca così ci mettiamo in coda alla HAXNBAUER, la ‘stincheria’ più buona di Monaco. Ceniamo a base di stinco, crauti, patate e naturalmente birra, tanta birra, buonissima.

Alla scoperta del centro di Monaco a piedi

Il secondo giorno ci alziamo con calma e verso le 11 andiamo a Marienplatz, piena di turisti e gente locale, vero cuore pulsante della città. Da lì entriamo nella storica chiesa di San Peter e poi dritti verso Viktualienmarkt il più famoso mercato di Monaco. Solo una volta arrivati ci ricordiamo che è domenica e quindi è tutto chiuso. Sob!

Ci incamminiamo verso Maximilianstrasse, voluta dal Re Maximilian II. Questa via è la principale arteria dello shopping di lusso di Monaco con diverse boutique di marchi famosi anche italiani.

Ci fermiamo per pranzo alla Hofbräuhaus, una delle più celebri birrerie bavaresi. A tenerci compagnia c’è un coro di orchestranti tedeschi che intervallano ad ogni canto una sana bevuta di birra. L’interno della birreria (una volta di proprietà reale) è stupefacente: volte affrescate, lunghe tavolate di legno massiccio e camerieri in perfetto stile bavarese, e poi lei… la birra, fiumi di birra che sgorgano a ogni angolo e che vengono versati in traboccanti bicchieri. Mangiamo nel  giardinetto interno: la qualità è piuttosto semplice e anche i prezzi sono contenuti.

Di pomeriggio sonnecchiamo placidamente all’HofGarten, l’ex giardino reale della nobile famiglia dei Wittelsbach.  Il giardino è vicino ad alcune importanti attrazioni turistiche tra cui il Residenz, ovvero il palazzo reale, che però visitiamo solo esternamente e la  magnifica chiesa barocca Theatinerkirche .

In Odeonsplatz prendiamo la metro verso il campeggio. Decidiamo di scendere alla fermata in corrispondenza dello Zoo e andare fino a piedi lungo il sentiero che costeggia il fiume. Una scelta fantastica: è pieno di gente, ciclisti e oche..c’è anche qualcuno in costume per la prima tintarella di stagione e molti intenti a fare il barbecue.

Terzo giorno: visita in bici per Englishgartnen e Olympia Park

Affittiamo  una bici per tutto il giorno (18 euro a persona) da Mike’s Bike Tour, trovato online e che ha il negozio aperto dalle 10 alle 19 tutti i giorni vicino alla fermata Isartor della metro.

Partiamo così alla volta dell’Englischer Garten di Monaco – il Giardino Inglese –  il polmone verde della città ed entriamo all’angolo con la Lerchenfeldstraße per ammirare i surfisti che si divertono con le piccole cascate del fiume che passa all’interno del giardino.

Proseguiamo verso la Chinesischer Turm (torre cinese) dove c’è il concerto di una banda al secondo piano della torre e poi verso il laghetto all’estremo nord del parco dove mangiamo nella birreria che si affaccia proprio sul lago. Qui si affittano anche dei pedalò e delle piccole barche. Si respira un’ atmosfera surreale: sei al centro di una grande città europea e allo stesso tempo immerso nel silenzio della natura.

Dopo pranzo percorriamo la pista ciclabile che porta fino all’OlympiaPark: il vecchio parco olimpico realizzato in occasione delle Olimpiadi del 1972 e oggi fruibile come parco cittadino. Anche se ha più di quarant’anni di vita, l’Olympiapark colpisce per la modernità delle varie costruzioni e tutte le strutture sportive sono ancora perfettamente attive e funzionanti.

Qui ci prendiamo un buon gelato e poi di nuovo in sella verso la Vecchia pinacoteca (Alte Pinakothek) che ospita numerosi quadri tra il  ‘400 e il ‘700. La visita dura circa un paio d’ore e ne vale davvero la pena: ci sono quadri bellissimi di Rubens, Durer, ma anche pittori italiani come Tiepolo, Leonardo Da vinci, Botticelli, Raffaello e Antonello da Messina.

Finita la visita siamo pronti per ritornare al camper e organizzarci per la partenza del giorno seguente.

DACHAU: per non dimenticare

A 20 minuti da Monaco c’è Dachau, piccola cittadina dove si trova il primo campo di concentramento nazista, aperto il 22 marzo 1933.

L’entrata è gratuita, si paga solo l’audioguida e la visita dura un paio d’ore. Si possono vedere le baracche, i forni crematori, il bunker e il museo con diverse sale che raccontano la storia del campo. La visita di questo luogo è qualcosa di toccante, aiuta a capire e a riflettere. La cosa che mi ha colpito di più sono le immagini e tutti i documenti che testimoniano gli esperimenti medico-scientifici che vennero fatti sui prigionieri usati come cavie umane.

Finita la visita e pranzato velocemente partiamo alla volta di Fussen dove arriviamo in serata e conquistiamo l’ultimo posto nell’area camper Wohnmobilplatz (15 euro)  che si trova in paese e un simpatico gestore ci accoglie con in mano un tablet e un’app per tradurre le nostre richieste (non conosce neanche una parola di inglese).

Il castello da favola di Neuschwanstein

Sveglia alle 7 di mattina e partenza diretta per il parcheggio del castello che apre alle 7.30. Già alla biglietteria del castello c’è la coda e noi riusciamo a prenotare la visita per le 9.30 (è meglio prenotare online ma bisogna farlo entro 2 giorni prima). Facciamo colazione e decidiamo di prendere una carrozza trainata da cavalli (7 euro a persona) per salire in cima al castello (il tragitto dura circa 15 minuti).

La visita del castello avviene per gruppi di circa 20 persone e con l’audioguida.

Il castello di Neuschwanstein è uno dei simboli della Baviera nel mondo. E’ il castello delle favole per eccellenza, fatto costruire dal “re delle favole” Ludwig II di Baviera, su progetto dello scenografo Christian Jank. L’idea era quella di edificarlo sullo stile delle antiche residenze feudali tedesche  ed è impressionate per la particolarità e sontuosità delle sale.

Finita la visita risaliamo sul nostro camper e ci mettiamo sulla strada di ritorno. E’ dura lasciare questi paesaggi alpini, i cori dei torrenti, le volte di nuvole bianche, dove ti rendi conto che la natura incontaminata non è un lusso ma una necessità per noi ‘cittadini’.

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