Rientrata da una settimana dal mio ultimo viaggio in Giordania, altro non posso dire che sono entusiasta e già nostalgica di quelle meravigliose terre e della sua accogliente popolazione.
Quando mi chiedono di questo viaggio io rispondo così: “Meraviglioso! È bello viaggiare molto e trovare ancora luoghi che ti incantino a tal punto. Inoltre è un viaggio facile, con il volo Ryan Air diretto ci si mette poco più di tre ore a raggiungerla. E’ una meta economica, quindi accessibile a tutti e, in una settimana, si può dire già di averla visitata molto bene”.
Ospitalità
La Giordania può essere definita un’oasi di tranquillità in una regione molto turbolenta: è bene non dimenticare infatti che confina con Israele e i territori palestinesi, la Siria, l’Iraq e l’Arabia Saudita. Eppure il suo carattere ospitale lo si percepisce fin dalle prime ore trascorse qui.
Che i giordani siano una popolazione accogliente, è la loro stessa storia a dirlo dal momento che, ormai da decine di anni, hanno ospitato i rifugiati dai Territori Palestinesi, dall’Iraq e, non ultimi, dalla Siria.
Insomma, ciò che ha fatto la Giordania, è stato spalancare le proprie porte a chi ne aveva bisogno. Quest’indole giordana va ricercata nelle secolari tradizioni beduine di ospitalità e cortesia. Per la maggior parte dei beduini, oggi, il turismo è la più grande fonte di sostentamento ed è proprio per questo che, anche verso il turista, l’atteggiamento è di apertura totale.
Storia
Questo paese, il cui profilo politico racchiuso negli attuali confini è una creazione relativamente moderna, è intriso di storia. Qui fiorirono le più antiche civiltà, le cui tracce sono riscontrabili in tutto il territorio: nabatei, romani, crociati e turchi portarono qui il loro commercio, costruirono intere città e vi fecero anche importanti guerre, lasciando profonde tracce su quella che oggi è la fiera identità giordana.
Quello che lascia senza parole è che, tanta ricchezza storica, è testimoniata da meraviglie artistiche e architettoniche ancora in ottimo stato di conservazione.
Natura
Anche la natura è stata generosa con la Giordania, motivo per cui si può passare dall’atmosfera un po’ fiabesca dell’incantevole deserto del Wadi Rum, ai fondali ancora ricchi di corallo del Mar Rosso, alla depressione più profonda della crosta terrestre, ovvero il Mar Morto, per terminare con gli affascinanti canyon della riserva di Dana. Tutto questo in un paese poco più piccolo del Portogallo, le cui estremità sono quindi percorribili in poche ore di auto (circa 6).
Dopo questa breve ma doverosa premessa, passo a raccontarvi nello specifico il mio viaggio di 7 giorni. Il volo l’ho acquistato alcuni mesi prima con Ryan Air spendendo circa 160€ andata e ritorno. Io sono partita da Bologna ma il volo diretto è disponibile anche in partenza da Bergamo.
Per quel che riguarda l’itinerario e i pernottamenti mi sono affidata ad una guida suggerita da un’amica, Fuad. Precedentemente guida per l’Ente del Turismo Giordano, da circa un anno Fuad si è messo in proprio ed accoglie tantissimi viaggiatori italiani, singoli o in gruppo. Mi dilungo su di lui perché credo che grossa parte del successo di questo mio viaggio dipenda proprio da lui! Fuad ha compiuto i suoi studi di architettura e archeologia a Milano, ecco perché il suo italiano è assolutamente perfetto ed ecco perché la sua preparazione e la sua profonda conoscenza di questo paese, fanno di lui molto più che una semplice guida. Lo potete trovare su facebook e chiedergli eventuali informazioni.
Per il resto ricordo che è importante partire muniti del Jordan Pass che si può fare in pochi semplici passaggi sul seguente sito: https://www.jordanpass.jo/Default.aspx
Il Jordan pass permette di: avere l’ingresso prepagato a prezzo ridotto in oltre 40 tra le principali attrazioni turistiche e l’annullamento del visto d’ingresso se lo acquisti i prima del tuo arrivo in Giordania con almeno tre pernottamenti consecutivi (4 giorni). Ne esistono diversi tipi per cui controllate sul sito quale fa al caso vostro.
Per quanto riguarda l’itinerario il mio è stato il seguente:
- arrivo ad Amman
- Madaba – Monte Nebo – Wadi Rum
- Wadi Rum – Aqaba ( mar Rosso) – Petra (visita alla piccola Petra)
- Petra (visita al sito)
- Petra – Mar Morto – Amman
- Amman, escursione ai castelli del deserto
- Amman, escursione a Jerash e rientro su Madaba
- mattina a Madaba e visita a Umm ar-Rasas con rientro ad Amman e partenza per l’Italia la sera
Tutte le tappe sono state molto interessanti ma, a mio parere, gli imperdibili sono: Petra, Wadi Rum e Jerash.
Nel prossimo articolo entrerò nei dettagli del mio viaggio raccontandovi ciascuna di queste tappe con l’approfondimento che meritano ma spero di avervi già instillato un sottile desiderio di scoprire questa meta che abbiamo la grande fortuna di avere tanto vicina a noi e che merita davvero di essere scoperta.
Vivo a Torino, città che amo profondamente, ma nonostante questo mio amore, spesso, sento l’esigenza di scappare lontano da lei per scoprire altri nuovi splendidi luoghi. Credo profondamente che anche viaggiare sia una forma d’arte e che più il viaggiatore sviluppa curiosità, fantasia e originalità, più saprà creare itinerari di viaggio meravigliosi.