L’Italia è una nazione ricca di tradizioni enogastronomiche più o meno antiche. Sono molti i cibi italiani per eccellenza: la pasta, la pizza, il vino. In ogni singola regione e provincia, poi, si trovano ricette tipiche particolari, che ci ricordano quanto sia variegata la penisola, con la sua storia millenaria e anche con le reminiscenze di contatti con altre culture avvenuti in passato. In questa occasione voglio parlare di tre dolci regionali tipici di specifiche zone d’Italia, tanto particolari da essere considerati semplicemente unici. Forse non tutti li conoscono, se è così è meglio iniziare sin da subito ad assaggiarli.
I Cuneesi
I cuneesi sono un dolce tipico di Cuneo, come dichiara chiaramente il loro nome. La storia di questi cioccolatini non è antichissima, perché fu un pasticcere di Cuneo a produrre i primi nella prima metà del ‘900; ad oggi la ricetta originale è ancora segreta, a completo appannaggio degli eredi di quel pasticcere: una cosa è certa, l’accoppiata vincente sta nel cioccolato e rum. Venchi, ad esempio, azienda piemontese leader nella produzione del cioccolato, realizza i tipici cuneesi ma anche una serie di altri prodotti proprio sulla base di questo abbinamento.
A Cuneo, e in verità un poco in tutto il Piemonte, questi dolci regionali sono imitati e copiati. Per altro con il passare degli anni sono state introdotte anche alcune varianti. Ad esempio si possono acquistare anche cuneesi senza alcool, mentre la ricetta originale prevede l’impiego di Rum. Insieme al liquore, il ripieno dei cuneesi è ricco di cioccolato e, in molti casi, di meringa. Oltre a varie pasticcerie, oggi questi cioccolatini sono prodotti anche a livello semi industriale, a testimonianza del grande successo che riscuotono.
La Gubana
La Gubana è un dolce meno conosciuto rispetto ai cuneesi, ma decisamente molto buono e originale. Questo pane ricco è nato nelle Valli del Natisone; si tratta di una zona montuosa del Friuli Venezia Giulia e esistono testimonianze scritte della sua preparazione che risalgono al ‘400.
Le Gubana si preparava per alcune particolari feste religiose, per le feste in famiglia. A seconda della zona del Friuli l’usanza cambia leggermente, in alcuni periodi storici il dolce è stato utilizzato anche come omaggio da fare ai proprietari terreni, insieme con l’affitto da parte dei contadini. Nel corso del ‘900 la gubana è uscita dalle case e si è cominciato a produrla anche nei forni e nelle pasticcerie, così come in laboratori artigiani. Ai nostri giorni questo dolce regionale, lo si può trovare anche confezionato, pronto per essere gustato anche senza andare in Friuli. Si tratta in sostanza di un complicato rotolo di pasta lievitata, arricchita con burro e farcita con frutta secca, uvetta, nocciole, spezie e aromi le cui dosi sono ovviamente un segreto.
Le Seadas
Per parlare dell’ultimo dolce regionale tipico di questo breve excursus ci spostiamo in Sardegna. In questa bella isola la cucina è povera e utilizza gli ingredienti della terra, senza troppi fronzoli.
Le seadas sono dei grandi ravioli di pasta fritta, con un ripieno preparato con ricotta o formaggio fresco di pecora. Non è possibile sapere chi fu il primo a preparare una seada, si tratta di una ricetta antica, tramandata da ogni famiglia. Di base si tratta di un semplice raviolo, preparato con pasta di semola, strutto e acqua e un ripieno di formaggio fresco. Di per sé quindi non è un dolce, se non fosse per il miele, tipicamente di corbezzolo, di cui si cosparge la seada appena cotta, ancora calda. Una semplice delizia, che è possibile trovare in tantissimi ristoranti in Sardegna. Anche le seadas anticamente erano preparate solo in occasioni speciali, oggi si possono mangiare tutto l’anno.
Sono migliaia i dolci regionali in Italia, ma in questo post ho voluto elencare i 3, che a mio avviso, sono quelli più insoliti e buoni da provare in un viaggio nelle regioni e città citate nel post.
Fondatore e autore di NonSoloTuristi.it e ThinkingNomads.com.
110 nazioni visitate in 5 continenti. Negli ultimi 6 anni in viaggio per il mondo con mia moglie Felicity e le nostre due bambine. Instagram @viaggiatori