Questo mio viaggio in Toscana è nato un po’ per caso. Avevo prenotato 4 giorni in un agriturismo solo perchè l’avevo visto su internet e ci piaceva la struttura, senza sapere dove fosse esattamente e senza sapere cosa vedere in Maremma. Volevamo solo evadere, passare del tempo mangiando buon cibo e rilassandoci in piscina. Poi mi sento dire, il venerdì sera, che da lunedì sarei stato in ferie. Dovevo approfittarne e quindi contatto l’agriturismo che mi dice che hanno posto per ulteriori due notti. Bene, partiamo lunedì e non più mercoledì.
Il nostro viaggio aveva un programma di massima condensato in 4 giorni. Non è più così, i giorni a disposizione ora sono 6 e visitare la Maremma diventa più facile.
Devo dire che è stato un viaggio all’insegna dei borghi ma anche del buon cibo. Le nostre giornate si sono svolte tra la piscina dell’agriturismo nel pomeriggio ed i borghi Toscani la mattina e la sera.
Ho individuato 5 borghi da visitare in Maremma, ognuno dei quali unico a suo modo. Ognuno ha delle caratteristiche che lo rende unico. Andiamo a scoprirli.
Pitigliano
Pitigliano è conosciuta come la piccola Gerusalemme e questo suo soprannome è dato dalla numerosa comunità che il borgo ha ospitato in passato.
Costruita su uno sperone di roccia e caratterizzata da una unica via d’accesso, il colpo d’occhio quando si arriva a Pitigliano è davvero fenomenale: il paese si sviluppa in lunghezza e tutto il borgo si affaccia strapiombo sulla roccia e sulla valle sottostante.
Una volta varcata la porta d’ingresso si trova subito sulla sinistra l’acquedotto Mediceo, costruito dai Medici nel ‘500 per portare l’acqua alle case dai paesi limitrofi. Acqua che sgorgava anche dalla fontana delle 7 cannelle, situata alla fine dell’acquedotto.
Uno degli edifici più importanti della città è Palazzo Orsini, oggi sede del Museo Civico Archeologico di Pitigliano.
La via principale di Pitigliano, via Roma, ad un tratto si sdoppierà diventando via Roma e via Zuccarelli per ricongiungersi quasi alla punta estrema del borgo.
E’ lungo via Zuccarelli che potrai incontrare il Ghetto Ebraico, segnalato da una grossa insegna, dove si trovano il macellaio Kosher, la Sinagoga ed il forno delle Azzime.
Pitigliano è il borgo tra i 5 che mi è piaciuto di più.
Sorano
Il borgo di Sorano è conosciuto come la Matera della Toscana. Come Pitigliano fa parte dei borghi del tufo della Toscana ma a differenza di Pitigliano è costruito sul lato della roccia e non su uno spuntone come Pitigliano. Questo fa si che la sua conformazione assomigli molto a Matera.
Di solito si visitano i borghi di Sorano e Sovana in coppia. Noi abbiamo iniziato da Sorano.
A dominare il borgo dall’alto ci pensa la Fortezza Orsini, dove oltre che rimanere un edificio imponente, si può visitare il Museo del Medioevo e del Rinascimento.
Poco lontano si trovano gli accessi alle vie cave di Sorano: sono delle vie di comunicazione scavate nel tufo al tempo degli Etruschi che collegavano le città con le necropoli e le campagne.
Da qui si scende verso il centro del borgo, dove camminando per le sue vie sembra quasi il tempo si sia fermato. Ci sono moltissimi anziani che vivono tutt’ora a Sorano, tutti molto disponibili a fare quattro chiacchiere coi visitatori.
Da vedere inoltre la chiesa di San Nicola, l’edificio più importante del paese; il Masso Leopoldino che ad oggi è una terrazza panoramica ricavata dalla roccia viva, ossia la roccia non quella staccata e scolpita, ma la roccia tutt’ora ancorata al terreno; il Ghetto Ebraico, uno dei più importanti dopo quello di Pitigliano, dove si può notare il forno delle azzime e la Sinagoga recentemente restaurata.
Sovana
Sovana non è nemmeno comune autonomo, dato che è sotto la municipalità dai Sorano.
Io però ho trovato Sovana più bella di Sorano.
Sovana è un borgo che si estende forse per massimo 400 metri. Alle estremità si trovano da un lato la Rocca Aldobrandesca, ormai ridotta ad un cumulo di ruderi cadenti; dall’altro lato si trova il Duomo di Sovana, dedicato ai Santi Pietro e Paolo.
La piazza principale, ed anche l’unica, e Piazza del Pretorio, dove si affacciano gli edifici più importanti del paese. Palazzo dell’Archivio, una volta sede del Comune, la Chiesa di Santa Maria al cui interno si trova la statua di Gregorio VII, nato come Ildebrando di Soana e che fu uno dei Papi più importanti della Chiesa Romana; Il museo di Sovana, al cui interno si trova – o si trovava – il tesoro di Sovana.
Forse la maggiore attrazione del borgo, a parte la sua bellezza, resta proprio il tesoro di Sovana: è costituito da 498 monete d’oro del V secolo.
Purtroppo, per cause ancora da chiarire, gran parte del tesoro è stato trafugato. Il tesoro di Sovana è custodito a Firenze, una parte dovrebbe ancora essere esposta qui al museo ma purtroppo non tutte le 66 monete rimaste sono esposte. Si dice che il museo non avesse avuto nemmeno l’antifurto.
Sovana infine è famosa anche per le vie cave e per le necropoli etrusche. Queste ultime sono tutte e pagamento, tranne una: la necropoli della Sirena. Si trovano a 5 minuti di auto dal borgo, basta seguire le indicazioni.
Montemerano
Un borgo di sole 500 anime che abbiamo deciso di visitare solo perchè ci era piaciuto il suo profilo che avevamo visto sulla strada per l’Argentario.
Montemerano non fa comune, ma è frazione di Manciano.
Montemerano non ha tantissimo da vedere, eppure la sua bellezza si trova nelle vie e negli angoli nascosti del borgo, angoli nascosti e colorati.
La piazza principale è piazza del Castello, dove si affaccia uno dei palazzi più importanti della famiglia degli Aldobrandeschi.
Oltre a questo c’è da vedere le mura, ormai inglobate all’interno del borgo. Per il resto, i luoghi di interesse terminano qui. La sua bellezza no, perchè alla fine sono i suoi angoli nascosti a renderlo uno dei borghi più belli della Maremma.
Saturnia e le cascate del Mulino
Non vorrei propriamente parlarti del borgo in sè, quanto piuttosto di quello che è diventato un luogo iconico di tutta la Maremma e della Toscana stessa: le Cascate del Mulino di Saturnia.
In pochi forse sanno che si chiamano anche Cascate del Gorello e prendono il nome dal piccolo fiumiciattolo che scorre alle spalle del mulino e che crea la cascata grande a fianco del mulino stesso.
L’acqua che scende dalla cascata spunta in superficie a 500 metri dalle terme libere di Saturnia, è ricca di zolfo e sali minerali. Il continuo fluire dell’acqua carica di zolfo ha favorito il deposito di questa sostanza, creando le vasche d’acqua in cui è possibile immergersi. L’acqua ha una temperatura costante di 37° C e le vasche sono profonde al massimo mezzo metro.
E’ possibile accedere alle terme libere di Saturnia in qualsiasi orario della giornata e l’acqua ha proprietà benefiche sia per i muscoli, sia per le ossa che per l’apparato cardiocircolatorio.
Di solito chi si reca qui arriva la mattina per tornare a casa il tardo pomeriggio o la sera. E’ possibile stendere un asciugamano e piantare l’ombrellone a anche mangiare. E’ possibile portarsi via il cibo da casa oppure andando al bar adiacente.
Alcune curiosità e consigli: nell’acqua galleggiano dei vermicelli rossi, sono delle larve di zanzara totalmente innocue. Portatevi sempre le scarpette antiscivolo. Gli anelli in argento diventeranno neri a contatto con lo zolfo – alla fine basta lavarli per farli tornare al colore originale. -. Da evitare se possibile il mese di Agosto, i weekend estivi e se possibile le giornate molto calde. Andateci in periodi dell’anno che non siano questi elencati.
Cosa mangiare in Maremma
Adoro la Toscana per i borghi, per i paesaggi collinari ma anche per il suo cibo. Se vai in Maremma ti consiglio di mangiare innanzitutto la tagliata di carne, che può essere con rucola e grana oppure con lardo.
Come antipasto non ti perdere i crostini, in particolare quelli con l’olio d’oliva tipico della zona.
Altro piatto tipico sono i pici all’agliata – o all’aglione -: i pici sono degli spaghetti simili ai bucatini, in questo caso serviti con un sugo all’aglio, molto buone e piccante.
Tipici della Maremma sono anche i ravioli, ripieni di carne ma anche di ricotta ed erbe, serviti con ragù di carne oppure con burro e salvia.
infine, un piatto tipico della tradizione maremmana è l’acqua cotta, una zuppa di verdure con un uovo bollito sopra e del pane tostato – nelle due versioni che abbiamo assaggiato, una aveva il pane a parte, l’altra aveva il pane sul fondo del piatto.
Sempre presenti gli affettati in taglieri più o meno ampi, ed i vini prevalentemente rossi.
Infine come dolce, immancabili i cantucci col vin santo.
Conclusione
Il nostro viaggio in Maremma non ha deluso, spero piaccia anche a te o a voi, a seconda di quanti siete. La Maremma è una zona bellissima che non deluderà i viaggiatori. Buon viaggio!
Sono Veneto e sono cresciuto in quel di Caorle, un perla che si affaccia sull’Adriatico. Amo viaggiare con i miei inseparabili compagni di viaggio: la mia compagna e i nostri due figli. Mi organizzo e vivo i miei viaggi per poi raccontarli. Tornare a casa mi rende triste, ma per buttare via la tristezza mi preparo subito per organizzare il prossimo viaggio verso una nuova destinazione.